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MessaggioInviato: 16/03/2010, 11:12 
Ecco!!!! Da questo punto di vista devo ammettere che sebbene sia sempre in prima fila per far guerra, come ho detto un precedenza, non ho mai sentito da parte loro delle possibili soluzioni ai problemi che combattono!!!!!!! Ma forse è perchè, non mi sono mai interessato più di tanto a queste vicende.



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MessaggioInviato: 16/03/2010, 12:04 
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damomars ha scritto:

Ecco!!!! Da questo punto di vista devo ammettere che sebbene sia sempre in prima fila per far guerra, come ho detto un precedenza, non ho mai sentito da parte loro delle possibili soluzioni ai problemi che combattono!!!!!!! Ma forse è perchè, non mi sono mai interessato più di tanto a queste vicende.

Greenpeace vive perche' c'é qualcuno a cui andare contro,se questo sparisse non ci sarebbero piu' neanche loro.


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MessaggioInviato: 16/03/2010, 12:49 
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Ecco!!!! Da questo punto di vista devo ammettere che sebbene sia sempre in prima fila per far guerra, come ho detto un precedenza, non ho mai sentito da parte loro delle possibili soluzioni ai problemi che combattono!!!!!!! Ma forse è perchè, non mi sono mai interessato più di tanto a queste vicende.

la seconda che hai detto. [8D]

Cita:
Greenpeace vive perche' c'é qualcuno a cui andare contro,se questo sparisse non ci sarebbero piu' neanche loro.

e saremmo tutti piu' felici e sani.

http://www.greenpeace.org/italy/
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MessaggioInviato: 16/03/2010, 14:53 
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dark side ha scritto:

Cita:
Ecco!!!! Da questo punto di vista devo ammettere che sebbene sia sempre in prima fila per far guerra, come ho detto un precedenza, non ho mai sentito da parte loro delle possibili soluzioni ai problemi che combattono!!!!!!! Ma forse è perchè, non mi sono mai interessato più di tanto a queste vicende.

la seconda che hai detto. [8D]

Cita:
Greenpeace vive perche' c'é qualcuno a cui andare contro,se questo sparisse non ci sarebbero piu' neanche loro.

e saremmo tutti piu' felici e sani.

http://www.greenpeace.org/italy/
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MessaggioInviato: 17/03/2010, 00:14 



http://www.youtube.com/watch?v=RiJESPdLXpA



Vi segnalo questo commento :


B. non vuole fare le centrali nucleari.

B. vuole solo avere i finanziamenti per vendere poi gli appalti.

Per costruire una centrale e renderla operativa in Italia ci vogliono minimo 20 anni.

Intascare il denaro per gli appalti è invece immediato.





http://www.beppegrillo.it/2010/03/i_nan ... l#comments



I NANI DEL NUCLEARE

Se il picciotto del nucleare in Italia è Berlusconi, il suo mandante è Sarkozy. Il più grande spacciatore di centrali nucleari del mondo. E' quindi con gioia che accolgo la notizia del crollo elettorale del Carlànano d'Oltralpe. Un nano tira l'altro... Sarkozy può perdere in tutta la Francia al secondo turno.


Nella prima tornata il partito socialista (PS) ha prevalso in assoluto sulla coalizione di governo (UMP) 29,5% a 26,3%. Nelle diverse regioni è in testa quasi ovunque, con poche eccezioni: le regioni confinanti con l'Italia: Provenza-Alpi-Costa Azzurra e Rodano-Alpi dove la vicinanza ai nostri confini deve essere contagiosa e nella Guyana francese, celebre per i lavori forzati all'isola del Diavolo (un buon auspicio). Crescono i verdi in Francia e questa è un'altra buona notizia per il pianeta.

Cresce anche Le Pen e il suo Fronte Nazionale che assomiglia in modo impressionante alla Lega di Borghezio e Calderoli. I veri vincitori sono stati gli astenuti, il 54,6%. Il segnale che politica basata sulla delega in bianco ai politici è al tramonto. Il cittadino che non partecipa, che è escluso, si astiene.


Sarkozy è il nucleare, la Francia è una potenza nucleare, la Francia esporta nucleare militare, come è avvenuto in Israele (*) e nucleare civile. Il nucleare è antieconomico, pericoloso, basato su una energia non rinnovabile come l'uranio, nessuno ha ancora risolto il problema delle scorie. Il nucleare francese sicuro e economico, quello che importeremo in Italia, non esiste.


"In Francia, se l'Electricité de France dovesse assicurare per l'intero costo di un possibile incidente le centrali nucleari, il prezzo dell'elettricità aumenterebbe circa del 300%. In Francia, nell'agosto del 2003 ci fu un'ondata di calore tale da uccidere 14.000 persone, La portata di acqua fredda nei fiumi si ridusse... alla compagnia venne permesso di scaricare l'acqua di raffreddamento secondaria nei fiumi vicini, e di farlo a temperature tali da distruggere la vita acquatica" (*).

Il nucleare civile francese non sarebbe possibile senza quello militare e sono entrambi tenuti in vita dalle tasse dei francesi. Ma queste sono bazzecole. Il nucleare francese sicuro è una barzelletta del Governo. Provate a inserire in Google le parole: Francia "incidenti nucleari". Ci sono circa 5.000 risultati. Gli incidenti nucleari in Francia non fanno più nemmeno notizia.


Il nucleare è un business per chi lo esporta, le lobby francesi, e per le aziende di Confindustria che riceveranno i finanziamenti dello Stato italiano. Uno spreco enorme di risorse. In Italia decine di miliardi di euro sono destinati alle centrali invece che allo sviluppo delle energie rinnovabili.


Gli italiani hanno votato contro il nucleare in un referendum. Nessuna regione italiana vuole il nucleare, al contrario di Berlusconi e della sua corte dei miracoli (con l'appoggio esterno del genero di Caltagirone, Azzurro Pierferdinando). La Francia ha indicato la strada. Un nano tira l'altro...



E intanto questi puzzoni che abbiamo al governo bloccano e ostacolano

in ogni modo le fonti rinnovabili
.




zio ot [8] [V]


Ultima modifica di barionu il 17/03/2010, 01:10, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 17/03/2010, 01:02 
SPAVENTOSO








http://www.youtube.com/watch?v=1K1dUKr4 ... re=related

http://www.youtube.com/watch?v=iQIsEits ... re=related

http://www.youtube.com/watch?v=k-uNPEof ... re=related

http://www.youtube.com/watch?v=q98HpDtL ... re=related

http://www.youtube.com/watch?v=p8WJZZG4 ... re=related

http://www.youtube.com/watch?v=W-CW6niV ... re=related

http://www.youtube.com/watch?v=W-CW6niV ... re=related

http://www.youtube.com/watch?v=bmjjbgi- ... re=related

http://www.youtube.com/watch?v=ZMDJTYGZ ... re=related


ZIO OT [xx(]


Ultima modifica di barionu il 17/03/2010, 01:09, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 17/03/2010, 20:41 
Cita:
barionu ha scritto:


E intanto questi puzzoni che abbiamo al governo bloccano e ostacolano

in ogni modo le fonti rinnovabili
.





E sarà sempre così fino a che si penserà prima ai soldi e poi alla salute nostra e del pianeta...!



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MessaggioInviato: 17/03/2010, 23:25 
Cita:
damomars ha scritto:

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dark side ha scritto:

Cita:
Ecco!!!! Da questo punto di vista devo ammettere che sebbene sia sempre in prima fila per far guerra, come ho detto un precedenza, non ho mai sentito da parte loro delle possibili soluzioni ai problemi che combattono!!!!!!! Ma forse è perchè, non mi sono mai interessato più di tanto a queste vicende.

la seconda che hai detto. [8D]

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Greenpeace vive perche' c'é qualcuno a cui andare contro,se questo sparisse non ci sarebbero piu' neanche loro.

e saremmo tutti piu' felici e sani.

http://www.greenpeace.org/italy/
basta leggere.....prima.
Esempi!!!!!!!!?????

ma stiamo scherzando? un'esempio per tutti, quando i francesi facevano scoppiare ordigni nucleari a mururoa devastando per sempre la barriera corallina se non c'era greenpeace a fare casino e mettersi di traverso in tv neanche lo dicevano!
sono decenni che greenpeace informa , diffonde cio' che scopre e si impegna concretamente. anche la rete ne e' piena, basta informarsi, ci sono centinaia di scienziati che hanno collaborato a centinaia di ricerche e a livello mondiale riceve fondi non politicizzati, personalmente sono stato 4 volte sulla raimbow warrior e ho conosciuto parecchia gente.
di esempi ne trovi ovunque. li vuoi qui' per comodita' ?

un riassuntino,
Greenpeace è un'organizzazione non governativa ambientalista e pacifista fondata a Vancouver nel 1971.

È famosa per la sua azione diretta e non violenta per la difesa del clima, delle balene, dai test nucleari e dell'ambiente in generale. Negli ultimi anni l'attività dell'organizzazione si è rivolta ad altre questioni ambientali come il riscaldamento globale, l'ingegneria genetica e la pesca a strascico. Greenpeace ha uffici nazionali e regionali in 41 paesi, tutti affiliati con Greenpeace International, con sede ad Amsterdam. L'organizzazione è finanziata tramite contributi individuali da parte di circa 2,8 milioni donatori e fondazioni non profit, ma non accetta fondi da governi o grandi aziende.
per quanto riguarda cio' che fa potete come minimo ringraziarli anche a nome dei vostri figli e del vostro pianeta.
e magari informatevi prima .
http://it.wikipedia.org/wiki/Greenpeace
http://www.google.it/search?hl=it&q=gre ... =&gs_rfai=

ci sono milioni di notizie riportanti iniziative di greenpeace.



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MessaggioInviato: 18/03/2010, 00:14 
Ioparlo di esempi per sostituire il nucleare, ma non per contrastarlo. Sò anch'io delle grandi "guerre" combattute da greenpeace.



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MessaggioInviato: 18/03/2010, 00:45 
http://www.greenpeace.org/italy/ufficio ... ration-tre
http://www.greenpeace.org/italy/ufficio ... olico-2006
http://www.greenpeace.org/italy/news/energy-revolution
http://www.alagoas.it/Economia/economia144.asp
http://mondoelettrico.blogspot.com/2007 ... delle.html
http://irsvillamassargia.wordpress.com/ ... va-di-irs/
http://www.mednat.org/ecologia/energiasolare.htm
http://www.edisonenergia.it/news-details/1/63
http://www.modusvivendi.it/2009/09/23/g ... reenpeace/
http://sostenibile.blogosfere.it/2006/1 ... istra.html

questa e' roba recente, ma e' dagli anni 80 che propone soluzioni, la lista e' interminabile.

comunque non e' che greenpeace ha avuto dagli alieni la dritta per la fonte pulita eterna, gli studi e le conclusioni sono simili a cio' che dicono gli scenziati di tutto il mondo e le altre associazioni ambientaliste
cioe' il perfetto contrario di quello che sostiene il nostro governo.

Greenpeace vs nucleare
L’associazione ambientalista mettendo in campo tutte le armi a sua disposizione: petizioni, manifestazioni e informazione


La questione del nucleare si ripresenta puntuale, pronto a provocare dibattiti e fratture all’interno dell’opinione pubblica. Interessi economici da una parte, salvaguardia della salute e della qualità della vita dall’altra.

C’è chi afferma che il nucleare risolverà il problema della dipendenza dal petrolio e combatterà i cambiamenti climatici, mentre c’è chi si sofferma sull’effetto a lunga durata delle scorie radioattive con le ovvie conseguenze che avranno sulla nostra salute.

Dopo il referendum del 1987, l’opinione pubblica sembra ancora convinta a dire no. L’azione contro l’uso del nucleare nella produzione delle energie è guidata da Greenpeace, organizzazione sempre in prima linea nella lotta, non violenta, per la difesa dell’ambiente.
La discussione è diventata più accesa in seguito all’approvazione, da parte del Consiglio dei Ministri, dei criteri per la localizzazione delle ipotetiche e future centrali nucleari, senza precisare il nome dei luoghi dove dovrebbero essere costruite.

In vista delle prossime elezioni regionali, Greenpeace (insieme ad altre associazioni) chiede a tutti i candidati di essere chiari e trasparenti, dichiarando, nel rispetto degli elettori, come la pensano e come intendono comportarsi nel momento in cui andrà stabilita la localizzazione dei siti per le centrali.

Greenpeace si è subito attivato in questa direzione facendo informazione, raccogliendo firme, scrivendo ai canditati e manifestando in diverse città italiane.
Andando con ordine, Greenpeace ha stilato una lista di dieci motivi per cui bisogna osteggiare l’uso del nucleare. Si tratta di un vero e proprio decalogo che ha la finalità di informare i cittadini sui rischi che una “vita nucleare” potrebbe causare nella propria nazione. Risparmio di energia riporta il testo della nota associazione ambientalista:

Il primo punto a sfavore è certamente legato alla pericolosità di quest’ultimo, tragedie collettive come quelle di Cernobyl sono la prova tangibile dei rischi in cui si può incorrere scegliendolo come fonte produttiva.

Tra tutte le fonti di energia, il nucleare è certamente quella più sporca, in quanto produce una serie di scorie radioattive che restano tali dai 200 ai 300 anni, e pare non sia stato ancora individuato un sistema per renderle innocue.

I dati inerenti alla fornitura di posto di lavoro sono molto scarsi, pari al 10-15% in meno rispetto al numero raggiunto da altri sistemi alimentati da fonti alternative.

Non da meno i costi, in quanto pare che le spese relative allo stoccaggio e alla manutenzione degli impianti mantengano degli standard poco convenienti.

Non rappresenta un investimento efficiente, in quanto altre fonti garantiscono entro il 2020 una produzione di quasi 150 miliardi di kilowattora, circa 3 volte in più rispetto al nucleare.

Non influirà sulla tutela dei climi, in quanto le centrali saranno attive dopo il 2020 mentre servono misure celeri e veloci in grado di ridurre le emissioni di gas serra.

Non fornisce una vera indipendenza energetica, in quanto si continuerebbe a importare petrolio, dato riscontrato anche in Francia leader del nucleare, che continua a registrare consumi procapite di petrolio superiori a quelli italiani.

Non è una risorsa illimitata, in quanto destinata ad esaurirsi entro poche decine di anni.

Non gode del favore dell’opinione pubblica che ha manifestato il proprio dissenso votando “no” al referendum indetto anni addietro.

Ultimo punto è rappresentato dalla pericolosità percepita. Alcuni sostenitori hanno affermato che essendo l’Italia circondata da reattori nucleari, il rischio percepito non è minore rispetto ad un’eventuale istallazione sul territorio, tesi sbagliata in quanto la lontananza risulta essere direttamente proporzionale alla potenzialità del rischio.

Dopo aver informato i cittadini diffondendo il decalogo, Greenpeace ha continuato la propria lotta lanciando una petizione online per chiedere ai candidati alle prossime regionali di schierarsi esplicitamente in tema di energia nucleare. Architetto ce ne parla:

Greenpeace sta raccogliendo le firme per chiedere ai candidati alle prossime elezioni ragionali di dichiarare pubblicamente la loro contrarietà a nucleare. Alcuni candidati si sono dichiarati genericamente favorevoli al nucleare aggiungendo però che le “loro” regioni non ne hanno bisogno. Cioè: viva il nucleare ma a noi non serve! Un capolavoro politico di diplomazia.Ecoalfabeta riporta il testo dell’appello di Greenpeace rivolto a tutti i governatori chiedendo loro di difendere l’autonomia e le prerogative delle regioni:

«Gentile Candidato alla carica di Governatore,

Il nucleare è una falsa soluzione per il clima, è troppo costoso e tutti i nodi di questa pericolosa tecnologia, compreso lo smaltimento delle scorie radioattive, sono ancora irrisolti.
Il nostro Governo intende riportare il nucleare in Italia, senza consultare i cittadini e scavalcando le competenze delle Regioni in materia di energia. Proprio per questo, 13 Regioni hanno fatto ricorso contro la Legge n.99 del 2009, che prevede l’esclusione delle Regioni dalle scelte relative alla localizzazione degli impianti, attribuendo al Governo il potere di realizzare impianti nucleari anche in Regioni contrarie alla loro realizzazione.

E’ quindi in atto un disegno che mira a delegittimare gli Enti Locali per imporre dall’alto scelte rischiose, sulla pelle dei cittadini. Se Lei verrà eletto avrà, dunque, una grande responsabilità: quella di opporsi a questo progetto per proteggere la Sua Regione e i Suoi cittadini dalla realizzazione di una centrale nucleare o di un deposito di scorie radioattive.

Le chiedo quindi di dichiararsi contrario al nucleare, e di farlo pubblicamente e con chiarezza prima delle elezioni regionali del 28 e 29 marzo, per dare ai cittadini, come me, la possibilità di poter esercitare il proprio voto con consapevolezza. »
La mobilitazione non si è fermata alla petizione.
Greenpeace è infatti arrivata in 23 diverse città d’Italia cercando di smuovere le coscienze dei cittadini italiani a suon di gesti provocatori. Come ha fatto? Ha distribuito simbolicamente scatolette di “Nuclease65#8243;, pillole da assumere in caso di fuoriuscita da una centrale nucleare. Le scatolette contengono finte pillole allo iodio, comprensive di materiale informativo sui problemi alla salute causati dal nucleare. Quest’attività simula quella dell’Agenzia di Sicurezza Nucleare francese che distribuisce pillole di Ioduro di Potassio alla popolazione che abita a 10 km dai siti nucleari. Solleviamoci descrive l’iniziativa:

Sulle scatole c’è scritto “Nuclease65#8243; e sembrerebbe un medicinale, ma non lo è. Più che un placebo, è una provocazione firmata Greenpeace. I militanti del movimento ambientalista distribuiscono a Roma e in altre 21 città italiane i pacchetti di finte pillole allo iodio, insieme a un bugiardino che informa sui problemi alla salute causati dal nucleare. Una presa di posizione a difesa dell’ambiente e soprattutto della salute dei cittadini.

“L’attività di Greenpeace – si legge in una nota di Greenpeace Roma – simula quella dell’Agenzia di Sicurezza Nucleare francese che distribuisce queste pillole alla popolazione che abita a 10km dai siti nucleari. Se il nucleare tornasse nel nostro paese, la nuova Agenzia di Sicurezza Nucleare italiana dovrebbe pianificare la stessa distribuzione anche in Italia. I volontari dell’organizzazione invitano i cittadini a firmare una petizione online per chiedere ai candidati alle regionali di dichiararsi contrari al nucleare”.

“Visto che il Governo continua a non dichiarare dove intende realizzare le nuove centrali nucleari, Greenpeace distribuisce le finte pillole nelle città in tutte le regioni italiane – dichiara Andrea Lepore, responsabile della campagna Nucleare di Greenpeace – Dovunque una centrale venisse costruita, la popolazione dovrebbe rassegnarsi a convivere con i rischi del nucleare”.
L’atto dimostrativo non è affatto casuale. La pillola protegge la tiroide, ma non gli altri organi e non salva la vita. Se il nucleare tornasse nel nostro Paese, la nuova Agenzia di Sicurezza Nucleare italiana dovrebbe pianificare la stessa distribuzione anche in Italia.

Liguriaoggi descrive le possibili problematiche che il nucleare potrebbe arrecare alla nostra salute, riportando anche le parole di Andrea Lepore, responsabile della campagna Nucleare di Greenpeace:

Lo ioduro di potassio che viene distribuito in Francia serve a saturare la tiroide di Iodio, riducendo il rischio di assorbire lo Iodio-131, uno degli elementi radioattivi che viene emesso dalle centrali nucleari in caso di incidente. Le pillole riducono il rischio alla tiroide ma non danno alcuna protezione dagli altri elementi radioattivi – come il Cesio-137, lo Stronzio-90, il Plutonio-239 e altri – che possono accompagnare il fall out di un disastro nucleare.

Quello dei rischi per la salute è solo uno dei problemi del nucleare: il nucleare è costoso, pericoloso e il problema dello smaltimento delle scorie radioattive rimane irrisolto. Nonostante questo, l’attuale Governo intende imporre il nucleare ai cittadini italiani che, come al solito, pagheranno salata questa follia.
Il nucleare deve dunque essere un tema fondamentale delle prossime elezioni del 28 e 29 marzo. Per fare pressione sui candidati alle regionali, Greenpeace lancia un sito web dedicato – http://www.nuclearlifestyle.it – dove i cittadini possono interagire e firmare la petizione contro il nucleare.
“I candidati alle prossime elezioni regionali devono dichiarare pubblicamente la loro posizione sul nucleare e indicare ai loro elettori, con chiarezza e senza nessuna reticenza, se saranno disposti ad accettare una centrale nucleare nel territorio della regione che intendono governare” conclude Lepore.
Gli attivisti di Greenpeace non conoscono ostacoli: sono arrivati anche in cima all’Eur, a Roma, srotolando sulla facciata del Palazzo della Civiltà Italiana uno striscione di 300 metri quadrati con la scritta “ Stop alla follia del nucleare, Stop Nuclear Madness”.
La scelta del luogo e del momento non è stata causale, visto che durante la manifestazione degli attivisti, nel palazzo di Confindustria, si stava tenendo un incontro in cui Enel presentava il nucleare come un ottimo investimento per le imprese italiane.

9online spiega, tramite le parole di Andrea Lepore, il motivo del braccio di ferro tra Greenpeace e Enel sul nucleare:

“Enel presenta il nucleare come un affare che per i due terzi è riservato alle imprese italiane – spiega Andrea Lepore, responsabile della campagna nucleare di Greenpeace – ma, a parte le norme sugli appalti di queste dimensioni che prevedono delle gare internazionali, gli impianti Epr proposti da Enel sono un affare solo per il costruttore francese a corto di ordinazioni e non certo per l’economia italiana”. Enel, sostiene l’associazione ambientalista, “cerca di imbonire le imprese italiane sostenendo che godranno del 70% degli investimenti necessari per costruire quattro reattori nucleari in Italia. La quota riservata alle imprese italiane, secondo Enel, sarebbe pari a 12 miliardi di euro, corrispondente alla parte non nucleare degli impianti”. Invece, secondo i dati pubblicati dall’azienda elettrica francese Edf, alleata di Enel nel riportare il nucleare in Italia, rileva Greenpeace, “la quota degli investimenti per le parti non nucleari degli impianti Epr è pari al massimo al 40% del totale. La parte prevalente delle commesse andrebbe quindi alle imprese francesi e non a quelle italiane”.
Ma Greenpeace, non è sola. Anche Legambiente si è attivata proponendo un quesito ai canditati alle prossime elezioni regionali, sollecitando una risposta immediata per garantire un confronto trasparente e democratico sul rilancio del nucleare in Italia.
Ecoblog riporta i risultati della scottante domanda:

Legambiente ha sottoposto agli aspiranti governatori una semplicissima domanda: “una centrale nella mia Regione sì o no?”. In 23, sia di centro destra che di centro sinistra, hanno risposto con un secco “no” e solo sei governatori hanno accettato il nucleare e, tra loro, ci sono dei distinguo interessantissimi. Uno su tutti quello del lombardo Formigoni che si mostra favorevole agli impianti nucleari ma non sul proprio territorio.

Secondo il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza

Sul nucleare il Governo ha deciso, ma come farà ora a convincere la popolazione se non ha convinto nemmeno i candidati della maggioranza alle regionali?

Una domanda molto interessante che, da una parte, lascia presagire forti conflitti e continui appelli alla Corte Costituzionale mentre, dall’altra, aggiunge un’altra big dell’antinuclearismo italiano tra i soggetti che invitano i cittadini a recarsi alle urne, il 28 e 29 marzo, e scegliere i candidati contrari al nucleare.
Intanto se volete testare la vostra attitudine a vivere accanto a una centrale nucleare potete andare sulla pagine NuclearLifeStyle oppure fare il quiz Nuclear game di Greenpeace.


Ultima modifica di dark side il 18/03/2010, 00:55, modificato 1 volta in totale.


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Il fotovoltaico dimenticato spinge all'estero le imprese

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Economia%20e%20Lavoro/risparmio-energetico/business/fotovoltaico-politica-imprenditori.shtml?uuid=4fb8d7ca-34fe-11df-8f26-11e537da496b&DocRulesView=Libero



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[^]The best quote ever (2013 Nonsense Award Winner):
«Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Way hay and up she rises, Early in the morning!»
© Anonymous/The Irish Rovers
http://tuttiicriminidegliimmigrati.com/
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...e te pareva!



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La “mamma” del nucleare all’italiana? La Aspen Italia
http://www.agoravox.it/La-mamma-del-nuc ... liana.html

Dopo più di vent’anni l’Italia sta tornando al nucleare. Nonostante le leggi, la volontà popolare, perfino la Costituzione. In piena controtendenza dal resto dell’Europa (se non per marginalissime iniziative). Ma come ci si è arrivati? Come è stato possibile?

All’inizio si trattò solo di quattro chiacchiere fra gentiluomini negli incontri “quasi” riservati all’Aspen Institute (all’epoca era presidente del Consiglio Romano Prodi), poi ci siamo trovati con il nuovo nucleare all’italiana. Sul quale da lunedì pomeriggio, a urne chiuse, il governo che lo voglia o no sarà chiamato a fornire spiegazioni e fornire la lista dei siti. Come accade sempre in questo Paese dominato dal lobbysmo più sfacciato (e più camuffato) le decisioni anche di cambiare le regole e gli indirizzi economici e politici di un’intera comunità vengono prese in un salotto di pochi eletti (o meglio auto-eletti). E l’Aspen è il salotto dei salotti, il meno conosciuto e il più potente.

Proprio in una riunione a porte chiuse (ripetiamo, mentre era in carica Prodi) si sarebbe espressa la preoccupazione, apertamente e da parte dell’Ad dell’Enel, della necessità di rivedere le norme costituzionali in relazione alle competenze delle Regioni, per ritornare a costruire centrali nucleari in Italia. Oggi la risposta. Si imporrà militarizzando, in caso qualche Regione si metta di traverso, i siti. Ma questo è un dettaglio, andiamo a vedere il piatto forte.

Cos’è l’Aspen Institute Italia? Si tratta di una filiazione della Aspen Foundation statunitense, presieduta nel nostro Paese dal sempre verde Gianni Letta. Ma con delle differenze sostanziali dall’originale statunitense, che si possono individuare in una sommaria lettura dello statuto. Alla voce “identità” si legge: “Aspen Institute Italia è una associazione privata, indipendente, internazionale, apartitica e senza fini di lucro dedicata alla discussione, all’approfondimento e allo scambio di conoscenze, informazioni, valori”. Alla voce “missione” leggiamo: “la missione dell’Istituto è la internazionalizzazione della leadership imprenditoriale, politica e culturale del paese e la promozione del libero confronto fra culture diverse, allo scopo di identificare e valorizzare idee, valori, conoscenze ed interessi comuni. L’Istituto concentra la propria attenzione verso i problemi e le sfide più attuali della società e della business community, e invita a discuterne leader del mondo industriale, economico, finanziario, politico, sociale, culturale in condizioni di assoluta riservatezza e di libertà espressiva”. Assoluta “riservatezza”? E come? “Il “metodo Aspen” privilegia il confronto e il dibattito “a porte chiuse” , favorisce le relazioni interpersonali e consente un effettivo aggiornamento dei temi in discussione. Lo scopo non è quello di trovare risposte unanimi o semplicemente rassicuranti, ma di evidenziare la complessità dei fenomeni del mondo contemporaneo e stimolare quell’approfondimento culturale da cui emergano valori ed ideali universali capaci di ispirare una leadership moderna e consapevole”.

Se non si trattasse di un’associazione pubblica con tanto di statuto pubblico verrebbe da pensare leggendo i punti della “mission” associativa a un gruppo di nostalgici buontemponi che si divertono a giocare con cappucci, grembiulini e compassi. Ma non è così, ripetiamolo, non si tratta di un’associazione segreta. Ma un filo di preoccupazione (siamo in Italia, non dimentichiamolo) quell’assoluta “riservatezza”, espressa e garantita con così determinata chiarezza già a partire dallo Statuto della Aspen, la lascia. Preoccupazione che diventa allarme quando si va a scorrere la lista del comitato esecutivo della Aspen all’epoca della riunione di cui parlavamo sopra:

Luigi Abete
Giuliano Amato
Lucia Annunziata
Alberto Bombassei
Francesco Caltagirone
Giuseppe Cattaneo
Fedele Confalonieri
Francesco Cossiga
Maurizio Costa
Gianni De Michelis
Umberto Eco
John Elkann
Pietro Ferrero
Jean-Paul Fitoussi
Franco Frattini
Cesare Geronzi
Piero Gnudi
Gian Maria Gros-Pietro
Enrico Letta
Gianni Letta
Emma Marcegaglia
Francesco Micheli
Paolo Mieli
Mario Monti
Tommaso Padoa Schioppa
Corrado Passera
Riccardo Perissich
Angelo Maria Petroni
Mario Pirani
Roberto Poli
Ennio Presutti
Romano Prodi
Gianfelice Rocca
Cesare Romiti
Paolo Savona
Carlo Scognamiglio
Domenico Siniscalco
Lucio Stanca
Robert K. Steel
Giulio Tremonti
Giuliano Urbani
Giacomo Vaciago

Politici, manager, economisti, intellettuali e giornalisti. Tutti di “peso”. Alla Aspen partecipano quelli che “contano”. A frequentare il prestigioso istituto “riservato” sarebbe stato, prima di diventare presidente della Repubblica, anche Giorgio Napolitano.

Bene, proprio in una (o più) riunioni di questo circolo di amici fra il 2006 e il 2008 avrebbe preso avvio la strategia, non solo economica ma anche mediatica, politica e istituzionale, per il rilancio del nucleare nel nostro Paese.

Il viaggio di Berlusconi in Francia e i contratti con il governo francese e con l’Edf vengono dopo, a strategia già avviata e con un lavoro di lobbying (ovviamente “riservato”) già andato in porto. Come arriva dopo la Légion d’honneur concessa (nel 2009) da Sarkozy proprio a Gianni Letta. Fra le motivazioni “ufficiali” dell’onorificenza però non c’è quella di aver contribuito rilanciare il settore industriale nucleare francese (in profonda crisi) con somme colossali di denaro pubblico italiano.

http://www.agoravox.it/La-mamma-del-nuc ... liana.html



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MessaggioInviato: 31/03/2010, 00:07 

Subito un nuovo referendum



Lo promuove il movimento 5 stelle di Beppe Grillo




zio ot

p.s.

( a cui ho dato il voto )


Ultima modifica di barionu il 31/03/2010, 00:10, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 31/03/2010, 19:50 
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Strano!!!!!! Per quello che so, lo sviluppo del fotovoltaico in Italia è secondo solo alla Germania.



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