Tornando al discorso sull’antigravità, io penso che, ammesso e non concesso che sia effettivamente possibile manipolare direttamente la gravità (in fondo la prova provata non ce l’abbiamo, ufficialmente), la chiave stia probabilmente nell’elettromagnetismo.
Non mi stupirei infatti se venisse fuori che la nostra comprensione dell’elettromagnetismo sia parziale e che ci sia una parte di esso che ci sfugga in qualche modo.
Se le cose stessero effettivamente così si tratterebbe di una rivoluzione scientifica di portata epocale innanzitutto dal punto di vista teorico e poi dal punto di vista pratico/tecnologico.
In particolare, se le cose stessero effettivamente così, allora io credo che:
1) Deve trattarsi di un effetto piccolo e difficilmente riscontrabile, per lo meno con la tecnologia a nostra disposizione, altrimenti più d’uno se ne sarebbe da tempo accorto.
2) Potrebbe benissimo essere che qualcuno qui sulla Terra sia arrivato a provare ciò e che queste conoscenze siano occultate alla comunità scientifica internazionale a causa dell’enorme impatto potenziale che ciò comporterebbe in campo economico (produzione di energia), nel campo delle costruzioni e dell’ingegneria in generale, in quello dei trasporti e soprattutto in quello militare.
Ma se le cose stessero effettivamente così, che fare allora?
Per quanto riguarda il punto 2) secondo me sarebbe inutile aspettarsi che chi eventualmente possieda queste conoscenze le renda pubbliche pro salute populi; scordiamocelo pure. E’ sempre un bene combattere perché si faccia chiarezza su queste cose, ma allo stato attuale delle cose io penso che ci si possa tranquillamente dimenticare di ottenere risultati importanti in tempi relativamente brevi.
Per quanto riguarda il punto 1) secondo me bisognerebbe tagliare la testa al toro: non perdere più di tanto del tempo dietro teorie difficilmente verificabili che parlano e parlano di altre dimensioni, di viaggi nel tempo etc. Tutte cose molto affascinanti, ma difficilmente verificabili e per di più solo teorie sulle quali non abbiamo alcun controllo. Non aspettarsi più di tanto dai canali consolidati della big science, quella che muove i milioni di euro per intenderci, non certo per sfiducia a priori ma perché lì le direzioni di ricerca sono ben consolidate e difficilmente si andrebbe a cercare altro da quanto già stabilito, non solo ma soprattutto perché dove girano molti soldi inevitabilmente girano molti interessi (è tutto molto umano questo) e quindi il clima inevitabilmente è più condizionato. Non resterebbe quindi che ripartire da liberi esperimenti. Solo questi possono tirarci fuori dall’impasse; va bene ragionare su tutte le teorie che si vuole, ma solo l’esperimento scioglie i nodi e i dubbi. In più non bisogna scordare che ci si sta muovendo su un terreno ignoto per definizione dove di fronte ad un esperimento mentale ci sarebbe sempre il rischio di dire: "non può essere così perché le nostre conoscenze attuali non prevedono che accadrebbe questo"; se questo bloccasse la sperimentazione reale sarebbe un danno. Ebbene, siccome qui si tratterebbe proprio di andare oltre le conoscenze attuali, la parola spetta sovrana solo all’esperimento reale. E chi lo dovrebbe e potrebbe fare? In primis i dipartimenti di fisica delle pubbliche università; bisognerebbe riscoprire il gusto della libera sperimentazione, della libera ricerca, come agli albori della fisica, ripartendo dalle cose più semplici. Per esempio da bilance e pendoli (torsionali o meno) caricati opportunamente con grandi quantità di carica elettrica statica. Se l’effetto è piccolo, forse grandi quantità di carica statica potrebbero metterlo in evidenza; oggi poi, penso, sarebbe anche più facile di un tempo reperire opportuni materiali dielettrici che facilitino in tutto. Ancora, bisognerebbe avere grande cura nell’ eliminare possibili effetti repulsivi dovuti all’interazione delle cariche con altre cariche presenti nell’ambiente. Insomma bisognerebbe mirare a mettere in evidenza la presenza di una reale interazione elettricità-gravità e non confondere effetti repulsivi puramente elettrici con effetti antigravitici. Quest’ultimo mi sembra un punto fondamentale ed è per questo che quanto finora fatto nel campo della levitazione di origine magnetica o elettromagnetica non si può considerare vera antigravità ma solo un modo per sfruttare le forze attrattive/repulsive dell’elettromagnetismo esattamente come si potrebbe sfruttare la forza propulsiva di un normale combustibile chimico. Non è provato, che io sappia, che si tratta di manipolazione diretta della gravità; bisognerebbe invece mirare direttamente a questo; questo è quello che mi viene in mente in merito.
Allora, se l’effetto è reale, prima o poi in qualche dipartimento un tizio qualunque lo noterebbe, ne parlerebbe con i colleghi, si ripeterebbero gli esperimenti e, in caso di esito positivo, l’effetto a valanga travolgerebbe tutte le miserie ed i segreti di pulcinella di gruppi umani troppo storditi e rintontiti dalla cupidigia e dal potere per essere di una qualche utilità alla scienza ed al bene dell'umanità.
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quisquis il 17/10/2010, 21:07, modificato 1 volta in totale.