@taliesin, non devi pentirti perché la tua domanda ce la poniamo in tanti ma poi sembra che la risposta sia molto più grande di noi. Io, ad esempio, avendo difficoltà con il discorso karma e vite precedenti, ho preso in considerazione anche altre ipotesi. Recentemente, ho letto un libro che ho trovato molto esaustivo e mi è piaciuto il punto di vista dell'autrice. Il libro è questo
http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/ ... gative.php(non è una pubblicità) Mi è sembrato offrire una chiave di lettura che, ad esempio, nel caso della mia famiglia e del ripetersi di certi destini, specie nel caso di nomi uguali, mi ha fatto molto riflettere perché anche se larvatamente ci ero arrivata anch'io. Ovviamente, il libro spazia su molti aspetti e devo dire che mi trovo d'accordo quasi su tutto. Il tema affrontato è quello del destino di intere famiglie e genealogie, non solo di singoli individui. Ed ecco che risponde anche al discorso della malattie per i più piccoli.
Nella mia familgia ci sono persone decisamente più "fortunate", se così si può dire e persone che non hanno e non hanno avuto una vita facile. Vi riporto un esempio per cogliere alcuni aspetti del discorso. Tra le meno fortunate, ci sono sicuramente mia nonna materna e mia sorella: entrambe si chiamano Nunzia, da Annunziata. E' un nome diffuso a Napoli che può piacere come non piacere ma quello che è interessante è la storia del perché il nome è entrato nella mia famiglia. Il mio bisnonno materno fu abbandonato dalla madre e fu dato in adozione, si sposò ed ebbe dei figli. A Napoli i bambini abbandonati venivano portati all'Annunziata, un istituto dove c'era la famosa ruota degli esposti, da cui il cognome Esposito. Da questo suo vissuto, il mio bisnonno decise di chiamare Nunzia, la sua ultima figlia, ultima perché, destino fatale, rimase orfana di madre ad appena due anni. La vita di mia nonna e delel altre sue sorlle e fratelli non fu facile, tra guerre, problemi familiari, ecc. per di più mia nonna sposò un uomo (mio nonno) dopo una storia finita con un altro ragazzo del quale aveva serbato il rimpianto. Per certi versi, all'inizio, lei mio nonno non lo poteva proprio "vedere" ed è morta cieca. Quando è nata mia sorella, mia madre ha voluto a tutti i costi chiamare la figlia Nunzia, come sua madre, anche se mio nonno non voleva. Nel caso di mia sorella il rapporto madre figlia è completamente diverso dal mio. Mia sorella non è mai riuscita a staccare il cordone ombelicale e mia madre non è riuscita a renderla indipendente, con un rapporto problematico in cui probelmi psicologici e fisici si mischiano, visto che mai sorella ha svilupapto ocn il tempo tuttauna seria di disturbi psico-somatici, alcuni dei quali sis ono riversatia cneh sugli animali della famiglia. Mia sorella soffre di artrosi precoce, di sindrome metabolica ed anche la canarina di casa ha gli stessi problemi. Questo tanto per fare un esempio. Sembra chiaro che nella mia famiglia il tramandarsi del nome Nunzia, comporti anche il tramandarsi di quell'alone negativo che ha dato origine all'introduzione del nome nella mia famiglia.