ATTRITI TRA COREA DEL SUD E COREA DEL NORD – Choi Cheol- Yeong ricorda distintamente gli attimi di panico provati durante l’attacco nordcoreano della piccola isola di Yeonpyeong, ma i suoi nervi rimangono a fior di pelle, poiché, dice, potrebbero esserci altri bombardamenti, in particolare durante le esercitazioni dell’artiglieria sudcoreana della prossima settimana.
“Ho il presentimento che potrebbe accadere qualcosa, ma se così dovesse essere saremo pronti”, sostiene Choi, un funzionario cittadino, indicando un armadietto vicino alla sua scrivania dove tiene una maschera anti-gas.
Due settimane dopo che l’artiglieria della Corea del Nord ha sconvolto la tranquilla comunità peschereccia dell’isola di Yeongpyeong, accrescendo la paura verso il vicino, dotato di un potente armamento, molti sudcoreani sono convinti che saranno oggetto di altri attacchi, e si è da subito scatenato il dibattito su quali potessero essere i nuovi obiettivi.
Gli analisti della politica internazionale sostengono che al Nord la situazione stia diventando sempre più disperata, dovendo far fronte a carenza di scorte alimentari per l’inverno ed allo stesso tempo garantire la successione del figlio più giovane del dittatore Kim Jong- il. In questo contesto, dicono gli esperti, azioni militari provocatorie ed ostili sono la via più semplice per fare pressione sul più ricco e vulnerabile Sud, affinchè conceda alla Corea del Nord gli investimenti e gli aiuti per sopravvivere.
“Le tendenze passate mostrano che i nordcoreani colpiranno in qualche modo inaspettato”, sostiene Jong-ha, professore di difesa e studi sulla sicurezza all’università di Hannam(Daejeon), “l’eventuale attacco potrebbe avvenire tra qualche mese, ma dobbiamo essere pronti, o la sorpresa e il panico sarebbero troppo grandi”.
Nuova minaccia nucleare di Pyongyang. La Corea del Nord farà leva sulla sua potenza nucleare per difendersi. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri nord-coreano, Pak Ui-Chun che sara' in visita ufficiale in Russia da domenica a mercoledi' prossimi, su invito delle autorita' di Mosca: lo ha dichiarato lo stesso Pak all'agenzia di stampa russa 'Interfax', aggiungendo che incontrera' il collega Serghei Lavrov, con il quale saranno affrontate "questioni inerenti i rapporti bilaterali e i principali problemi internazionali"; evidente in quest'ultimo inciso l'allusione alla nuova crisi inter-coreana, accesasi dopo l'attacco a sorpresa del Nord contro l'isolotto sud-coreano di Yeonpyeong, il 23 novembre scorso, costato quattro morti, tra cui due civili. Il capo della diplomazia di Pyongyang ha quindi rivendicato le velleita' atomiche del suo Paese, che ha bisogno di armi nucleari per difendersi da Stati Uniti e Corea del Sud. "Noi", ha sottolineato Pak, "siamo una volta di piu' certi della bonta' della nostra scelta di seguire la politica dello 'Songun' (in lingua coreana 'Prima di tutto l'Esercito'; ndr), e di rafforzare un potenziale difensivo che s'impernia sul nucleare come deterrente. Riteniamo", ha proseguito, "che fino a quando gli Stati Uniti e la Corea del Sud non avranno posto fine alla loro linea ostile e aggressiva nei confronti della Repubblica Democratica Popolare di Corea (denominazione ufficiale della Corea del Nord; ndr), sara' assolutamente impossibile eliminare la tensione dalla penisola coreana", ha concluso. La sortita del ministro degli Esteri di Pyongyang ha peraltro provocato un immediato altola' da parte del Cremlino: in un comunicato diramato a stretto giro dal ministero degli Esteri russo, in effetti, si ribadisce che "tutte le parti in causa debbono evitare d'intraprendere qualsiasi iniziativa in grado di aggravare la tensione"
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