manucaos ha scritto: sono arrivato a questo andando a cercare cosa diceva il cicap su questa storia....attivissimo.... e sulla rete tre svizzera naturalmente e' tutta una montatura giornalistica di eventi che sono sempre successi.
![Morto [xx(]](./images/smilies/UF/icon_smile_dead.gif)
Tenendo i piedi per terra,
e piegandosi un po' in avanti(questa e' un aggiunta mia per inquadrare meglio la situazione
) si possono osservare alcuni fatti fondamentali: gli uccelli morti in Arkansas presentano segni d'impatto traumatico. Questo sembra escludere radiazioni o avvelenamenti o altre cause misteriose e suggerisce che si siano schiantati contro qualcosa. Per esempio, potrebbero essere stati spaventati dai fuochi d'artificio di fine anno, spiccando così il volo di notte, quando ci vedono poco, e colpendo quindi alberi, case, veicoli. Anche altre morie presentano segni di trauma fisico analoghi.
Il National Wildlife Health Center dello United States Geological Survey ha, fra i suoi compiti, quello di monitorare le morti di massa degli animali e sostiene che "non c'è nulla di apocalittico o necessariamente straordinario rispetto a quello che vedremmo in una qualunque settimana".Inoltre una ricerca speciale in Google permette di verificare che questo genere di fenomeno (riferito a vari animali) si verifica da sempre e viene riportato dai giornali, solo che quest'anno i media hanno dato molto risalto al primo evento del genere e da lì è partita la febbre.
Pare proprio, insomma, che si tratti dello stesso fenomeno giornalistico che si osserva in tante altre occasioni: le notizie di un certo genere tendono ad attirare l'attenzione su altre notizie analoghe e ne nasce una reazione a catena che amplifica l'importanza e lo spazio dedicato dai media all'argomento. Per esempio, quando succede un incidente aereo, improvvisamente ogni minimo problema legato all'aviazione diventa una notizia importante e viene messo in risalto anche se in realtà non è correlato.
Fino a prova contraria, sembra prudente pensare che sia questa la spiegazione di quest'apparente serie di morie: fatti in realtà scollegati che il tam-tam mediatico cerca di interconnettere. Per esempio, il caso svedese di moria di volatili sembra essere legato semplicemente al passaggio di un camion che ne ha investito uno stormo; quello di Faenza implicherebbe una fabbrica che lavora semi, che sono stati ingeriti dai volatili. Normalmente questi eventi non farebbero notizia, ma ora che s'è scatenata la febbre diventano degni di prima pagina.
http://retetre.rtsi.ch/index.php?option ... &Itemid=62mi piacerebbe tanto che avessero ragione ma, a quest'ora se fosse sempre andata come dicono questi, cioe' che ogni settimana muoiono migliaia di stormi in ogni parte del mondo, non ci sarebbero piu' uccelli
Io l'ho detto prima..