Beh lo vediamo dal comportamento del PD, che di solito si agita sempre prima di ogni elezione, promettendo tutto e il contrario di tutto, salvo poi dimenticarsi degli elettori e delle promesse una volta saldo sul luogo di potere (e gli esempi sono infiniti, è sempre la solita solfa che si ripete). Il PD sta cercando furbescamente, anche grazie a certo giornalismo con la coscienza non del tutto pulita (non da meno di quelli dell'altra parte), di impossessarsi di quanto è stato fatto da altri. Così spariscono dai media chi questi referenda li ha proposti, li ha fatti votare (facendosi il culo raccogliendo le firme) e li ha promossi. ATTENZIONE, non spariscono solo questi soggetti, ma spariscono anche le loro argomentazioni, così a parlare di acqua pubblica troviamo nelle trasmissioni esponenti del PD che tutto hanno fatto fuorché venire incontro alle richieste di questi 2 quesiti (sia a livello nazionale che soprattutto a livello locale), e così alla gente propongono argomenti deboli, facilmente criticabili e nessuno smonta come andrebbe fatto le obbiezioni di chi dall'altra parte esalta l'intervento dei privati. Il PD dice di andare a votare, ma secondo me, sotto sotto, sperano che non si raggiunga il quorum, tanti e troppi sono gli interessi in ballo a livello locale.
E così ancora, nonostante tutte le batoste di questi decenni, dobbiamo sentirci la tiritera delle "liberalizzazioni" (una bandiera del PD da sempre, e in primo luogo di Bersani, che oggi vuol far credere di essere redento e di avere visto la luce) dei servizi pubblici come panacea di tutti i mali. Le tasse aumentano, e lo stato si spoglia di tutti i servizi e proprietà. Ma davvero qualcuno crede che i privati come per magia si metteranno a costruire depuratori, a spendere miliardi di euro per riparare la rete idrica (tra l'altro, lo ricordo, se l'acqua esce in parte dalle tubature, finisce nelle falde acquifere, e quindi negli acquedotti, non è che sparisce nel nulla)? Suvvia, crediamo ancora alle favole? COn un 7% di profitto garantito poi? Niente di più facile che poi dopo il danno (mancanza di controllo reale su chi gestisce la rete, aumento delle tariffe, danni dovuti al deterioramente della rete che RIMARRANNO di esclusiva competenza dello stato, quindi manco i rischi si accollano...) non ci sia la beffa... creando "incentivi" statali per quei privati che vorranno costruire depuratori o fare migliorie sulla rete, così i soldi alla fine torneremo a metterceli noi, noi o magari l'Europa (non pensate che in Europa siano tutti santi). Telecom, autostrade, servizi pubblici su gomma, etc... non insegnano nulla?
PS. Non capisco poi le argomentazioni: tanto i referenda non servono a nulla. E' come dire, tanto sono tutti ladri allora mi metto a rubare anch'io. Il voto è un diritto, se vogliamo che si svaluti anche l'istituto se pur limitato del referendum in Italia stiamo pure a casa. Noi votiamo e raggiungiamo il quorum, poi ce la dovranno mettere loro la faccia quando si tratterà di non tenerne conto.
E poi... se non si raggiunge il quorum questi sono capacissimi (lo hanno già fatto in passato) di dire poi che gli italiano VOGLIONO il nucleare, o che gli italiani vogliono che i servizi idrici vengano privatizzati
Ultima modifica di iLGambero il 08/06/2011, 13:03, modificato 1 volta in totale.
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