Neutrini: più veloci della luce
e anche scivolosipiero bianucci
I neutrini sono fisicamente quasi inafferrabili: possono attraversare un muro di cemento spesso anni luce come se fosse trasparente. In più, sono anche politicamente scivolosi.
Qualche giorno dopo l’esilarante comunicato con cui il ministro della Pubblica Istruzione, dell’Università e della Ricerca Mariastella Gelmini si attribuiva il merito di aver finanziato un tunnel dal Cern di Ginevra al Laboratorio del Gran Sasso (i neutrini hanno ringraziato del pensiero, ma hanno fatto sapere di non averne bisogno, mentre la Terra ha ricordato al ministro che adesso non è più piatta ma rotonda, e avendo un diametro di 12 700 km, il percorso Ginevra-Gran Sasso è una “corda” che penetra profondamente nella crosta terrestre), è arrivata la rettifica: il ministro voleva riferirsi al tunnel dell’acceleratore di protoni a Ginevra.
Peccato che quel tunnel sia stato scavato negli Anni 80 per ospitare l’acceleratore Lep (collisioni elettroni-positroni) e poi Lhc (collisioni tra protoni). Il fascio di neutrini fa parte di un altro esperimento, chiamato “Opera” (foto), che non c’entra niente con Lhc. Ancora una volta i neutrini ringraziano, ma non si servono neppure di quel tunnel.
Insomma, nuove cantonate nella rettifica delle cantonate precedenti. Sicché il ministro, che venerdì scorso per il primo comunicato era stato bocciato in fisica, geografia, economia e ingegneria civile, dopo la rettifica è diventato ripetente.
Rimarrebbe da correggere l’errore più grave, non colto da giornali e tv. Nel primo comunicato il ministro affermava orgogliosamente che gli scienziati italiani alla guida dell’esperimento dei neutrini, avendo superato il “muro della luce”, hanno compiere fare alla scienza un balzo epocale: qui invece i neutrini si seccano, perché hanno fatto tutto da sé; sono così incredibilmente veloci a prescindere dagli scienziati, i quali – al contrario - proprio non se l’aspettavano.
Dunque la scoperta, se sarà confermata, è tutt’altra, ma non riveleremo quale affinché al ministero possano esercitarsi.
Nel frattempo si è saputo che il vero estensore del comunicato, Massimo Zennaro, è stato rimosso da portavoce di Mariastella Gelmini, ma poiché godeva di due incarichi, ha optato per tenersi il più importante, quello di responsabile della Direzione per lo Studente. Il ministro La Russa, da vero signore, in un dibattito televisivo, aveva infatti scagionato la Gelmini affermando che lei si era limitata a firmare un testo scritto da altri. Farà così anche con gli assegni? si è domandato qualche contribuente in regola con le tasse. E con i licenziamenti? si domandano inquieti decine di migliaia di precari.
In ogni modo, non c’è da preoccuparsi per Zennaro: pare che Barbara Berlusconi, figlia del presidente del Consiglio, gli abbia offerto l’incarico di curare la propria immagine di donna di cultura. Il mondo deve sapere che ella non solo fa parte del consiglio di amministrazione del Milan, ma è anche laureata in filosofia all’Università del San Raffaele- Beato Verzé.
Sul fronte scientifico, una nuova puntata della vicenda è rappresentata dall’articolo che i fisici Fabrizio Tamburini e Marco Laveder hanno tempestivamente pubblicato nel sito
http://www.arxiv.org . In questo loro scritto i due ricercatori dell’Università di Padova hanno fatto notare che Ettore Majorana, il più geniale dei “ragazzi di via Panisperna” allievi di Enrico Fermi, già nel 1932, aveva elaborato una teoria delle particelle elementari nella quale i neutrini potevano superare la velocità della luce senza per questo violare la Relatività speciale di Einstein in quanto acquisivano una “massa immaginaria” (è immaginaria, tanto fare una grossolana analogia, la radice quadrata di un numero come -25).
“Rileggendo gli appunti di quasi ottanta anni fa scritti da Majorana - spiega Tamburini - mi sono convinto che quella sua teoria dava delle predizioni che erano in ottimo accordo con i risultati dell’esperimento Opera. E l’interpretazione che noi diamo al lavoro del fisico italiano è a nostro avviso del tutto ragionevole”. I neutrini potrebbero infatti diventare ‘tachionici’, cioè viaggiare oltre la velocità della luce se costretti ad attraversare un materiale molto denso. E questo è proprio ciò che è avvenuto – dice un comunicato Inaf – nell’esperimento italo-svizzero, dove i neutrini lanciati da Ginevra hanno percorso oltre 730 km nel sottosuolo.
Sorvoliamo sulla discutibile faccenda della “densità”. Vorrei solo far osservare che l’aspetto tachionico dei neutrini fu già messo in evidenza negli Anni 60, e poi 70 e 80, dal più autorevole biografo di Ettore Majorana, il fisico Erasmo Recami, nato a Catania nel 1938, con molte esperienze di insegnamento e ricerca in università di altri Paesi (è un “pendolare” Italia-Brasile) e ora professore all’Università di Bergamo.
Majorana scomparve misteriosamente nel 1938. Ma il suo neutrino ricompare periodicamente. E’ giusto tuttavia ricordare che la ricomparsa tachionica porta la firma e la priorità di Erasmo Recami.
Fonte:http://www3.lastampa.it/scienza/sezioni/il-cielo/articolo/lstp/422753/