02/02/2012, 17:10
02/02/2012, 21:49
02/02/2012, 23:40
The Guardian ha scritto:
...e nel frattempo
03/02/2012, 00:15
03/02/2012, 11:39
03/02/2012, 11:51
03/02/2012, 13:27
03/02/2012, 18:12
04/02/2012, 04:00
iLGambero ha scritto:
Guardavo qualche sprazzo dei servizi mandati in onda a Servizio Pubblico sulla Grecia.
... ma com'è possibile che a noi europei non freghi un accidenti di quello che stanno vivendo i greci?
Diritti eliminati, stipendi tagliati, tasse aggregate nelle bollette elettriche così se non paghi ti tagliano la luce, pensioni tagliate... persone che parlano di uccidersi, di farla finita, altri che sperano in una rivolta, altre signore che sperino in un bombardamento sul parlamento greco...
Che senso ha parlare di Europa, con burocrati e tecnocrati che contrattano il pizzo e i loro margini di guadagno, quando un intero popolo è stato portato alla disperazione più totale? Con che coraggio guarderemo in faccia quelle persone e diremo loro che siamo tutti cittadini della UE?
Io provo un senso di schifo... che senso hanno l'economia e la politica se poi portano a questo?
E magari chissà quanti miliardi frutto di traffico di armi, di droga, di evasione ... ci sono in quel debito pubblico da ripagare... o quanta speculazione, quanta corruzione per appalti inutili...
05/02/2012, 09:57
05/02/2012, 11:34
quisquis ha scritto:
Tratto da:
http://www.lettera43.it/economia/macro/ ... 0-anni.htm
Grassetto mio. Notare la frase "vendita del patrimonio, soluzione che nel caso italiano è possibile per ben 800 miliardi"; forse mi sbaglio, ma è a questo che si mirava da tanto tempo.
"Italia, sacrifici per 20 anni
Col nuovo trattato Ue, finanziarie da 40 mld.
Angeldark ha scritto:Thethirdeye ha scritto:
Angel.... mi aiuti, se puoi, a riscostruire quel fatto... di quell'incontro famoso... a largo di Civitavecchia.... con Draghi e Tremonti... in cui si parlava dell'interesse dell'Elite per i gioielli di famiglia italiani?
Tutti a bordo
Partiamo proprio dal mare. Eccoci a bordo del Britannia, il panfilo della regina Elisabetta in rotta lungo le coste tirreniche, dalle acque di Civitavecchia e quelle dell’Argentario. E’ il 2 giugno, festa della Repubblica, sono trascorsi esattamente cento giorni dall’arresto di Chiesa. Ma i potenti, si sa, hanno le antenne ben tese e si organizzano in un baleno. Negli splendidi saloni del panfilo si son dati appuntamento oltre centro tra banchieri, uomini d’affari, pezzi da novanta della finanza internazionale, soprattutto di marca statunitense e anglo-olandese. A guidare la nostra delegazione - raccontano in modo scarno le cronache dell’epoca - proprio lui, Draghi, che ai «signori della City» illustra per filo e per segno il maxi programma di dismissioni da parte dello Stato e di privatizzazioni. Un vero e proprio smantellamento dello Stato imprenditore.
A quel summit, secondo i bene informati, avrebbe partecipato anche l’attuale ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che sul programma Draghi cercò di far da pompiere: «non venne programmata alcuna svendita - osservò - fu solo il prezzo da pagare per entrare tra i primi nel club dell’euro». Più chiari di così…. In perfetta sintonia con l’attuale “avversario” (del Polo) l’allora presidente Iri, Romano Prodi e quello dell’Eni, Franco Barnabè.
Fonte:http://www.disinformazione.it/stirpedraghi.htm
"L’anno 1992 fu davvero un anno cruciale per il destino del nostro paese, tant’è vero che quando Amato divenne presidente del Consiglio qualche giorno dopo l’incontro sul panfilo, con il decreto 333 dell’11 luglio trasformò in SpA le aziende di Stato IRI, ENI, INA ed ENEL e mise in liquidazione l’Egam. In quell’anno, quando Amato dovette far fronte alla speculazione contro la Lira di Soros, utilizzò 48 milioni di dollari delle riserve della Banca d’Italia, dopo avere operato un prelievo forzoso dell’8 per mille dai conti correnti degli italiani. Sempre in quell’anno mise in liquidazione l’Efim, le cui controllate passarono all’IRI e trasformò le FS in SpA. Sempre nel 1992 Draghi, Direttore del Tesoro preparò la Legge Draghi che entrerà in vigore nel 1998 con il governo Prodi e si predispose una legge per permettere la trattativa privata nella cessione dei beni pubblici qualora fosse in gioco “l’interesse nazionale”….
Prodi, che dal 1990 al 1993 fu consulente della Unilever e della Goldman Sachs, quando nel maggio del 1993 ritornò a capo dell’IRI riuscì a svendere la Cirio Bertolli alla Unilever al quarto del suo prezzo e a collocare le azioni che le tre banche pubbliche, BNL (diventanta della BNP Paribas), Credito italiano e Comit detenevano in Banca d’Italia, privatizzando il 95% della stessa. Indovinate chi scelse come "Advisor"?
Uomini della Goldman, nel senso che vi hanno lavorato sono, oltre a Costamagna e Prodi, Monti (catapultato alla carica di Commissario), Letta, Tononi e naturalmente Draghi. Sicuramente ce ne sono altri; molti nostri uomini politici se non lavorano per la Goldman, lavorano per l'FMI, come Padoa Schioppa, presidente della BEI, Banca europea per gli Investimenti.
Queste sono informazioni che dovrebbero essere spiegate in lungo e in largo dalla stampa, e sicuramente superate dagli avvenimenti - tranne articoletto del Corriere sopra - e invece sono state, e lo sono tutt'ora, accuratamente occultate al grande pubblico, anche se per quelli che gli altri si divertono a chiamare complottisti, per denigrarne le parole, è storia arcinota."
Fonte: Nicoletta Forcheri
http://governoladroinfo.blogspot.com/20 ... a-nel.html
05/02/2012, 17:49
05/02/2012, 20:44
quisquis ha scritto:
Molto interessante. Alla fin fine, ragionandoci a freddo, la cosa ha del tragicomico. Si ritrovano gran parte dei nomi che hanno fatto e fanno la politica italiana recente, distribuitisi (strategicamente?) sia a destra che a sinistra, passando per il centro. E la gente crede che siano in lotta tra di loro e tifa, si agita, maledice, crede in questo e in quello, ma alla fine credo proprio che tra chi davvero comanda si sappia bene che quanto appare al popolo è solo un teatrino per illudere la gente, distrarla mentre pochi mandano avanti i propri sostanziosi affari.
Mi dispiace in fondo solo per una cosa: questo significa che l'Italia, intesa come stato, perderà sempre più autonomia, venendo a dipendere in settori strategici sempre di più dall'esterno, con tutto ciò che ne consegue in termini di perdita di libertà e ricchezza.
05/02/2012, 21:14