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Le Destre più estreme messe al comando dell'Umanità intera,peggioreranno sempre di più,per loro non vi è mai fine a strozzarci e ridurci come le Larve,l'unico Antidoto è quello che ho sempre detto io:attuare il COMUNISMO SCIENTIFICO,tutti uguali economicamente da chi dirige all'ultimo dei lavoratori.


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MessaggioInviato: 02/02/2012, 21:49 
Debito, l'Italia come l'Argentina. La lectio magistralis di Mr Telecom
Giovedì, 2 febbraio 2012 - 14:24:00




Una soluzione drastica, di quelle da far tremare i polsi. Tre semplici paroline usate per descrivere la situazione dell'Italia ovvero debito, default e Argentina che, se a pronunciarle è il presidente esecutivo di Telecom Franco Bernabé, si comprende perché ai primi di novembre le grandi banche internazionali si siano preparate davvero al peggio, paventando il crac dell'euro con tanto di report.
Sì, avete capito bene. Per Bernabè, l'ipotesi non sarebbe peregrina: bloccata dal suo mega-debito, l'Italia potrebbe addirittura tirare una riga, deconsolidando il suo rosso da 1900 miliardi diventato oramai insostenibile e ripartire di slancio. Durante l'incontro a Milano per la presentazione del libro di Piercarlo Ceccarelli "L'urto della crisi", appuntamento a cui ha partecipato anche il direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino, Bernabè si è prodotto in un'entusiasmante e lucida analisi dell'Italia, delle carenze della sua economia e dei mali del sistema nazionale e ha concluso uno dei suoi ragionamenti, dicendo che il nostro Paese, schiacciato da un indebitamento monstre, dovrebbe ripercorrere la strada battuta dall'Argentina nel 2001: dichiarare default, svalutare la sua moneta e imboccare, grazie all'export, un sentiero virtuoso di crescita decennale che l'ha portata fuori dalle secche della crisi.

"Sapete che c'è?", ha detto infatti il manager di Vipiteno interrogato dall'amministratore delegato di Bticino Paolo Perino, lasciando un po' stupiti i presenti, "uno dovrebbe dire, come ha fatto l'Argentina nel 2001, chi ha dato, ha dato. Chi ha avuto, ha avuto e.... Quando si arriva a livelli di debito insostenibile, com'è il caso della Grecia o com'è stato quello dell'Argentina...".

Altro che salva-Italia, cresci-Italia o semplifica-Italia, quindi. Bisogna lasciare ormai i Btp al loro inevitabile destino da Tango-Bond, con buona pace per Mario Monti, che per Bernabè ha fatto tutto quello che poteva e doveva fare. Non molto, però, se si pensa che uno dei grandi mali del sistema-Italia è la "scarsa preparazione della manodopera nazionale", skill al negativo che ci vede fanalino di coda "nell'area Ocse per educazione finanziaria, con un elevato livello di drop-outs (dispersione scolastica, ndr)", un problema che si risolve solo "ricostruendo le fondamenta della società italiana".

In che modo? Una ricetta da annotare sui taccuini. "Riformando il sistema educativo che richiede purtroppo tempi lunghi", esordisce Bernabè. "Intervenendo in maniera forte sul sistema giudiziaro garantendo la certezza del diritto", è la seconda pillola e "riportando al centro dei valori la meritocrazia". In sostanza abbandonando quell'odiosa economia di relazione che ci contraddistingue in tutto il mondo e che ha come triste epilogo "la fuga all'estero dei giovani cervelli", sottolinea Bernabè.

http://affaritaliani.libero.it/economia ... 22012.html


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MessaggioInviato: 02/02/2012, 23:40 
Visto che di là il post è passato inosservato....

Tratto da: http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=211405

Cita:
The Guardian ha scritto:

...e nel frattempo





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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 03/02/2012, 00:15 
Immagine

02/feb/2012


Un colpo di stato finanziario in Europa ha terminato le nostre democrazie.
L'attacco al lavoro e ai diritti è spietato. Tutto secondo un piano Neoliberista di lunga data condotto dall'alta finanza, che Paolo Barnard ha documentato ne "Il più grande crimine" (scaricabile liberamente qui: http://www.paolobarnard.info/docs/ilpiu ... ne2011.pdf).

Per contrastare questo attacco, PaoloBarnard porterà in Italia I 5 economisti che hanno salvato l'Argentina dal default, secondo l'unica economia democratica oggi esistente, la Modern Money Theory (MMT).

Essi terranno 3 giorni di seminario per istruirci su cosa fare in concreto, per le nostre vite e quelle dei nostri figli.

Aderite all'evento:
Summit MMT Italia a Rimini il 24/25/27 Febbraio 2012.

Iscirzioni, contenuti, logistica, ogni dettaglio su:
http://www.democraziammt.info/



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MessaggioInviato: 03/02/2012, 11:39 
Non mi pare che l'Argentina sia stata salvata dal default... al limite si è risollevata DOPO il default.
Questa iniziativa non mi convince molto... questi economisti USA presentati come salvatori del mondo, come nuovi guru di una nuova economia che sostanzialmente cambia poco o nulla dell'attuale situazione .
Mi pare che dietro a questa cosa ci sia il Levy Economic Institute - http://www.levyinstitute.org/about/
Ora... a me questo proselitismo che stanno facendo nel mondo non è che mi convinca molto.
Ma non ho approfondito, quindi più di tanto non mi esprimo.
Chi vuole indagare può partire dal sito del Levy Economic Institute.


Ultima modifica di iLGambero il 03/02/2012, 11:59, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 03/02/2012, 11:51 
Ehm, TTE, non volermene, ma di solito quando si pubblicizza una iniziativa (e ovviamente non lo sto dicendo a te, ma a quelli del volantino) non si scrive "parlano i relatori", si dice CHI SONO questi relatori. Se devo andare, voglio sapere chi c'è.

E qui ci scappa la domanda provocatoria: presumo che siano tutti professori ed economisti, a parlare, per cui la risposta a economisti, finanzieri e tecnici sarebbe data da altri economisti, finanzieri e tecnici?


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MessaggioInviato: 03/02/2012, 12:00 
http://www.democraziammt.info/documenti ... atori.html


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MessaggioInviato: 03/02/2012, 13:27 
Per me la garanzia del progetto ha un nome: Paolo Barnard.

E' poichè, per chi lo conosce, è l'unico giornalista in Italia che abbia mai avuto il coraggio di dire le cose come stanno (in merito alla questione economica e politica mondiale), prendo per buone le sue scelte e le sue iniziative. In ogni caso, se l'organizzazione ha deciso di chiamare come relatori quei nomi (mi riferisco alla Modern Money Theory - MMT), un motivo ci sarà. E questo mi basta e mi avanza....

Anche perchè, altrove, oltre a persone che si genuflettono davanti a Monti per ogni suo respiro, c'è il nulla esistenziale....



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MessaggioInviato: 03/02/2012, 18:12 
Guardavo qualche sprazzo dei servizi mandati in onda a Servizio Pubblico sulla Grecia.
... ma com'è possibile che a noi europei non freghi un accidenti di quello che stanno vivendo i greci?
Diritti eliminati, stipendi tagliati, tasse aggregate nelle bollette elettriche così se non paghi ti tagliano la luce, pensioni tagliate... persone che parlano di uccidersi, di farla finita, altri che sperano in una rivolta, altre signore che sperino in un bombardamento sul parlamento greco...

Che senso ha parlare di Europa, con burocrati e tecnocrati che contrattano il pizzo e i loro margini di guadagno, quando un intero popolo è stato portato alla disperazione più totale? Con che coraggio guarderemo in faccia quelle persone e diremo loro che siamo tutti cittadini della UE?

Io provo un senso di schifo... che senso hanno l'economia e la politica se poi portano a questo?

E magari chissà quanti miliardi frutto di traffico di armi, di droga, di evasione ... ci sono in quel debito pubblico da ripagare... o quanta speculazione, quanta corruzione per appalti inutili...


Ultima modifica di iLGambero il 03/02/2012, 18:16, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 04/02/2012, 04:00 
Cita:
iLGambero ha scritto:

Guardavo qualche sprazzo dei servizi mandati in onda a Servizio Pubblico sulla Grecia.
... ma com'è possibile che a noi europei non freghi un accidenti di quello che stanno vivendo i greci?
Diritti eliminati, stipendi tagliati, tasse aggregate nelle bollette elettriche così se non paghi ti tagliano la luce, pensioni tagliate... persone che parlano di uccidersi, di farla finita, altri che sperano in una rivolta, altre signore che sperino in un bombardamento sul parlamento greco...

Che senso ha parlare di Europa, con burocrati e tecnocrati che contrattano il pizzo e i loro margini di guadagno, quando un intero popolo è stato portato alla disperazione più totale? Con che coraggio guarderemo in faccia quelle persone e diremo loro che siamo tutti cittadini della UE?

Io provo un senso di schifo... che senso hanno l'economia e la politica se poi portano a questo?

E magari chissà quanti miliardi frutto di traffico di armi, di droga, di evasione ... ci sono in quel debito pubblico da ripagare... o quanta speculazione, quanta corruzione per appalti inutili...


"Sporgendoci dalla finestra vediamo, al piano terra, la Grecia che fa il trasloco. La Grecia ci somiglia molto, moltissimo. E se non li togliamo di mezzo, questi cialtroni, saliranno fino a noi e costringeranno anche noi a fare il trasloco".

Tratto da: http://www.informarexresistere.fr/2012/ ... z1lNU3LAlM




Spieghiamo a questi cialtroni che non finiremo come Atene

Ma quante belle notizie, madama Dorè. Bisogna dire la verità: quel Berlusconi era davvero un po’ sovietico, a pensarci bene; la sua réclame era ossessiva ma anche un po’ arcigna, qualcosa di simile alla propaganda dei tempi brezneviani – era soltanto un pochino allietata, come ricordiamo, dalle scollature delle veline e dai pizzi delle mutandine quasi inesistenti. Invece Mario Monti, bisogna ammetterlo, quale altro stile! Ha il fascino della seduzione casta, hollywoodiana, anni ’50. I principali giornali italiani, abbagliati dall’aplomb britannico del nostro nuovo premier, balbettano tutti le stesse cose. Nessuno nota, per esempio, che l’Italia è stata venduta a Bruxelles, con destrezza – venduta alle banche europee, per i prossimi vent’anni. Solo che invece di incassare, cosa che di solito si fa quando si vende, noi dovremo pagare.

Pagheremo 50 miliardi all’anno (se va bene) per coprire il debito, ai quali si dovrà aggiungere naturalmente il tasso d’interesse del nostro debito, quindi sarà molto di più. Il pareggio di bilancio sarà scolpito nelle Costituzioni di 25 Stati; ne hanno perduto un altro cammin facendo, prima Londra e adesso Praga – che è piccola e conta poco, ma chissà che non anticipi altre defezioni. Il nostro Pil cadrà di altri 35 miliardi, cioè 15 miliardi in meno di entrate fiscali, e – tutto compreso – il conto da pagare sarà un bilancio dello Stato con 125 miliardi in meno rispetto al 2011. Questo è il quadro, difficile persino da abbellire con il fascino hollywoodiano. Eppure – ecco le belle notizie di madama Dorè – lo spread scende e la fiducia nel governo pare che risalga. Ma nessuno ricorda che la Bce ha regalato alle banche quasi 500 miliardi di euro negli scorsi giorni al tasso dell’1% per tre anni, pensate che Bengodi. Gran festa, champagne e cotillons – per loro, mentre i lavoratori italiani cominceranno ad essere scarnificati.

Quindi: adelante, con judicio! Tutto, purché non si veda il sangue. Pensate, perfino la Chrysler di Marchionne è tornata a produrre utili: cosa vogliamo di più, cosa vogliono a Pomigliano? Siamo quasi fuori dal tunnel, finalmente: tutto è finito come se nulla fosse. Ma la domanda è: perché tutto questo è accaduto? Non ce l’hanno mica spiegato. La cosa è veramente divertente: sembra quasi che qualcuno abbia fatto un maleficio, è arrivato l’esorcista e il diavolo è stato cacciato via. Strano, nessuno ci ha spiegato che questa crisi è venuta dall’interno. Scherzi a parte, non bisogna credere a nessuno di questi cialtroni: né a Monti, né alla “Repubblica”, né al “Sole 24 Ore”, né al “Corriere della Sera”, né alla “Stampa”, né alle televisioni, che sono tutte rimaste incrollabilmente berlusconiane.

Si vedrà molto presto che hanno raccontato delle balle. Sapete quando? Quando ci diranno che la crescita non c’è – perché non ci sarà nessuna crescita, questo è il vero problema che, poverini, non potranno risolvere. Ci diranno che occorrerà altro rigore, sempre più simile al rigor mortis – sfortunatamente non il loro, ma il nostro, se le cose continuano così. Il fatto è che non hanno una ricetta: non ce l’hanno, neanche per l’aspirina o per il viagra, di cui avrebbero sicuramente bisogno. Non hanno cambiato una sola virgola delle regole che i banchieri hanno scritto per se stessi e che hanno fatto approvare dai loro Parlamenti e dai loro governi. Per cui, la crisi che cova sotto la cenere tornerà presto, prestissimo, come un incendio.

Mi è piaciuto ad esempio Mario Draghi, che dopo la cannonata di “Standard & Poor’s” che ha declassato 9 paesi europei in un colpo solo, ha escamato un po’ contristato che le agenzie di rating si sono screditate. Fantastico. Cose che sul web circolavano da molto tempo: risaputo che le agenzie di credito truccavano le cifre, ma lui non se n’era accorto. Dov’era? Dov’era, fino a ieri, il banchiere centrale italiano, oggi banchiere centrale europeo? Dormiva? E quando dovremo tornare in ginocchio dalle agenzie di credito – perché resteranno lì, insieme ai paradisi fiscali, a dettarci legge con questi governanti europei? Che cosa diremo, quando dovremo tornare in ginocchio davanti a loro e scongiurare che accettino i nostri Bond? Che cosa dirà Mario Draghi, quando questo Circo Barnum della truffa europea e mondiale crollerà? Perché crollerà, inesorabilmente e presto. Probabilmente farà come Alan Greenspan che, quando nel 2008 fu mandato in pensione dopo vent’anni abbondanti di onorato servizio, disse: «Non ci avevo capito niente».

Credo che Mario Draghi, più o meno, sia nella stessa situazione. Solo che noi, sfortunatamente, non siamo lui. E sporgendoci dalla finestra vediamo, al piano terra, la Grecia che fa il trasloco. La Grecia ci somiglia molto, moltissimo. E se non li togliamo di mezzo, questi cialtroni, saliranno fino a noi e costringeranno anche noi a fare il trasloco. Ma noi non intendiamo traslocare. A marzo, quando il “nuovo contratto europeo” sarà stato definito, andremo a Milano a occupare Piazza Affari. Forse non tutti sanno che proprio al centro della piazza c’è un monumento, una figura con l’indice ammonitore levato contro la Borsa. Venite a vedere, quando il Comitato No-Debito e tutte le organizzazioni milanesi della resistenza al furto si riuniranno, dalla Bocconi a Piazza Affari, attorno a quel monumento. Venite a vedere, per crederci: l’alternativa c’è.


(Giulietto Chiesa, testo del video-editoriale “Il Circo Barnum della truffa mondiale”, editato da “Megachip” il 2 febbraio 2012).



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http://www.lettera43.it/economia/macro/ ... 0-anni.htm

Grassetto mio. Notare la frase "vendita del patrimonio, soluzione che nel caso italiano è possibile per ben 800 miliardi"; forse mi sbaglio, ma è a questo che si mirava da tanto tempo.

"Italia, sacrifici per 20 anni
Col nuovo trattato Ue, finanziarie da 40 mld.


Mario Monti e Angela Merkel.

Al termine del vertice europeo di Bruxelles, Mario Monti ha annunciato che l'Italia non ha bisogno del Fondo salva-Stati, dichiarandosi «molto soddisfatto» per l'accordo sul patto di bilancio che impegna Roma a portare il debito dal 120% al 60% del Pil in 20 anni.
L'intesa, però, sembra non aver ammorbidito la sostanziale rigidità imposta dalla Germania di Angela Merkel. Teoricamente, per rispettare i paletti del Trattato, Roma dovrebbe varare una manovra da circa 45 miliardi ogni 12 mesi. (pena sanzioni) che rischia di trascinare il Paese in una spirale recessiva preoccupante.
RIDUZIONE DEGLI INTERESSI. La bozza del cosiddetto fiscal compact, infatti, prevede l'obbligo del pareggio di bilancio. Avendo il valore di legge costituzionale, questa condizione inchioda l'Italia a non aumentare il proprio debito futuro. Inoltre, il costo degli interessi dovrà essere abbassato dai 70 ai 90 miliardi annui, in modo da liberare risorse per la crescita e convincere i mercati.
Parametri e scadenze rigidi che sarà difficile realizzare. La riduzione del debito - da conseguire o attraverso investimenti pubblici oppure riducendo la pressione fiscale -, deve essere orchestrata in tempi e con modi realistici. «In particolare», ha sottolineato l'economista Carlo Pelanda, «la possibilità di abbattere il debito attraverso una combinazione tra finanziarizzazione e vendita del patrimonio, soluzione che nel caso italiano è possibile per ben 800 miliardi, richiede la facoltà non condizionata di scegliere il momento giusto di mercato per le operazioni».
FINANZIARIE DA 40-45 MILIARDI. In altre parole, l'abbattimento del debito è legato a doppio filo alla flessibilità. Esattamente ciò che la Germania, secondo Pelanda, nega all'Italia. Il diktat tedesco prevederebbe, infatti, la reiterazione di finanziarie da 40-45 miliardi almeno per due decenni. Misure ben oltre le lacrime e sangue, che rischiano di provocare insurrezioni popolari anti-euro portando il nostro Paese sull'orlo della depressione irreversibile.
MONTI: «RIENTRO DEL DEBITO SOSTENIBILE». Uno scenario apocalittico che sarebbe provocato, secondo i critici, dalla raffica di strette fiscali imposte dal rispetto del Trattato Ue. Il premier Monti, dal canto suo, ha affermato che «il rientro dal debito sarà assolutamente sostenibile non appena la nostra economia tornerà a crescere». Ma ha anche ammesso che «l'Italia non è esente dai rischi di recessione che corre l'Europa». Il Professore si è comunque detto soddisfatto del vertice, dal quale non sono emersi ulteriori appesantimenti o aggravi».
I PRIVATI POTREBBERO NON BASTARE. Una piccola vittoria italiana insomma. Il premier ha ottenuto di inserire nei parametri anche l'indebitamento privato che, nel caso italiano, è particolarmente basso.
Secondo uno studio della società di consulenza McKinsey, la somma tra il debito privato e quello pubblico in Italia è pari al 313% del Pil, un valore inferiore a quello di Francia (341%) e Gran Bretagna (497%), e non troppo lontano da quello tedesco (284%). Grazie a questo conteggio, il valore di riferimento per il rientro italiano diventa meno del 3% del Pil annuo.
Una boccata d'ossigeno che, però, non rende l'Italia immune dallo sforamento dei paletti europei. Una negligenza che, secondo le nuove sanzioni previste dall'accordo di Bruxelles, può trasformarsi in una ghigliottina per l'economia.

Martedì, 31 Gennaio 2012 "



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MessaggioInviato: 05/02/2012, 11:34 
Cita:
quisquis ha scritto:

Tratto da:
http://www.lettera43.it/economia/macro/ ... 0-anni.htm

Grassetto mio. Notare la frase "vendita del patrimonio, soluzione che nel caso italiano è possibile per ben 800 miliardi"; forse mi sbaglio, ma è a questo che si mirava da tanto tempo.

"Italia, sacrifici per 20 anni
Col nuovo trattato Ue, finanziarie da 40 mld.



Esattamente quisquis. E' per questo motivo che ci siamo permessi, mesi or sono ormai, di definire il nostro "amato" Monti come il liquidatore del nostro paese. C'è stato anni fa un incontro (dovrei ritrovare il post di Angeldark presente in questo topic) dove i "signori dell'alta finanza", in un incontro segreto tenutosi a bordo di un panfilo al largo di Civitavecchia, dettavano le linee guida a Draghi e a Tremonti circa la volontà di acquisire i famosi "gioielli di famiglia" del nostro paese. Ora, alla luce di quanto sta succedendo, è facile comprendere che questa "acquisizione" (da parte dei colossi bancari o delle multinazionali) e la nostra relativa "cessione" o "dismissione" di immobili prestigiosi o di aziende considerate strategiche, può avvenire solamente a prezzi stracciati. Perchè il valore di ogni immobile o azienda, viene stabilito sulla base della necessità di realizzare in tempi brevi e sulla base di un mercato che è destinato a crollare, proprio in relazione ad una clamorosa crisi del debito e, più in generale, ad una crisi economica (a questo punti pilotata) che sta portando gli stati europei alla recessione. Ecco perchè il parallelo con la Grecia è più che congruo. Qui sta succedendo proprio quello che è successo pochi anni fa in Grecia. Né più e né meno. Diciamo che la Grecia, per dimensioni effettivamente ridotte, è stato per loro un ottimo "banco di prova".




EDIT

Ho trovato il post di Angeldark qui:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=204383

Cita:
Angeldark ha scritto:

Cita:
Thethirdeye ha scritto:
Angel.... mi aiuti, se puoi, a riscostruire quel fatto... di quell'incontro famoso... a largo di Civitavecchia.... con Draghi e Tremonti... in cui si parlava dell'interesse dell'Elite per i gioielli di famiglia italiani? [:3]

Tutti a bordo
Partiamo proprio dal mare. Eccoci a bordo del Britannia, il panfilo della regina Elisabetta in rotta lungo le coste tirreniche, dalle acque di Civitavecchia e quelle dell’Argentario. E’ il 2 giugno, festa della Repubblica, sono trascorsi esattamente cento giorni dall’arresto di Chiesa. Ma i potenti, si sa, hanno le antenne ben tese e si organizzano in un baleno. Negli splendidi saloni del panfilo si son dati appuntamento oltre centro tra banchieri, uomini d’affari, pezzi da novanta della finanza internazionale, soprattutto di marca statunitense e anglo-olandese. A guidare la nostra delegazione - raccontano in modo scarno le cronache dell’epoca - proprio lui, Draghi, che ai «signori della City» illustra per filo e per segno il maxi programma di dismissioni da parte dello Stato e di privatizzazioni. Un vero e proprio smantellamento dello Stato imprenditore.

A quel summit, secondo i bene informati, avrebbe partecipato anche l’attuale ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che sul programma Draghi cercò di far da pompiere: «non venne programmata alcuna svendita - osservò - fu solo il prezzo da pagare per entrare tra i primi nel club dell’euro». Più chiari di così…. In perfetta sintonia con l’attuale “avversario” (del Polo) l’allora presidente Iri, Romano Prodi e quello dell’Eni, Franco Barnabè.
Fonte:http://www.disinformazione.it/stirpedraghi.htm

"L’anno 1992 fu davvero un anno cruciale per il destino del nostro paese, tant’è vero che quando Amato divenne presidente del Consiglio qualche giorno dopo l’incontro sul panfilo, con il decreto 333 dell’11 luglio trasformò in SpA le aziende di Stato IRI, ENI, INA ed ENEL e mise in liquidazione l’Egam. In quell’anno, quando Amato dovette far fronte alla speculazione contro la Lira di Soros, utilizzò 48 milioni di dollari delle riserve della Banca d’Italia, dopo avere operato un prelievo forzoso dell’8 per mille dai conti correnti degli italiani. Sempre in quell’anno mise in liquidazione l’Efim, le cui controllate passarono all’IRI e trasformò le FS in SpA. Sempre nel 1992 Draghi, Direttore del Tesoro preparò la Legge Draghi che entrerà in vigore nel 1998 con il governo Prodi e si predispose una legge per permettere la trattativa privata nella cessione dei beni pubblici qualora fosse in gioco “l’interesse nazionale”….
Prodi, che dal 1990 al 1993 fu consulente della Unilever e della Goldman Sachs, quando nel maggio del 1993 ritornò a capo dell’IRI riuscì a svendere la Cirio Bertolli alla Unilever al quarto del suo prezzo e a collocare le azioni che le tre banche pubbliche, BNL (diventanta della BNP Paribas), Credito italiano e Comit detenevano in Banca d’Italia, privatizzando il 95% della stessa. Indovinate chi scelse come "Advisor"?
Uomini della Goldman, nel senso che vi hanno lavorato sono, oltre a Costamagna e Prodi, Monti (catapultato alla carica di Commissario), Letta, Tononi e naturalmente Draghi. Sicuramente ce ne sono altri; molti nostri uomini politici se non lavorano per la Goldman, lavorano per l'FMI, come Padoa Schioppa, presidente della BEI, Banca europea per gli Investimenti.

Queste sono informazioni che dovrebbero essere spiegate in lungo e in largo dalla stampa, e sicuramente superate dagli avvenimenti - tranne articoletto del Corriere sopra - e invece sono state, e lo sono tutt'ora, accuratamente occultate al grande pubblico, anche se per quelli che gli altri si divertono a chiamare complottisti, per denigrarne le parole, è storia arcinota."
Fonte: Nicoletta Forcheri
http://governoladroinfo.blogspot.com/20 ... a-nel.html



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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Molto interessante. Alla fin fine, ragionandoci a freddo, la cosa ha del tragicomico. Si ritrovano gran parte dei nomi che hanno fatto e fanno la politica italiana recente, distribuitisi (strategicamente?) sia a destra che a sinistra, passando per il centro. E la gente crede che siano in lotta tra di loro e tifa, si agita, maledice, crede in questo e in quello, ma alla fine credo proprio che tra chi davvero comanda si sappia bene che quanto appare al popolo è solo un teatrino per illudere la gente, distrarla mentre pochi mandano avanti i propri sostanziosi affari.

Mi dispiace in fondo solo per una cosa: questo significa che l'Italia, intesa come stato, perderà sempre più autonomia, venendo a dipendere in settori strategici sempre di più dall'esterno, con tutto ciò che ne consegue in termini di perdita di libertà e ricchezza.



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Cita:
quisquis ha scritto:

Molto interessante. Alla fin fine, ragionandoci a freddo, la cosa ha del tragicomico. Si ritrovano gran parte dei nomi che hanno fatto e fanno la politica italiana recente, distribuitisi (strategicamente?) sia a destra che a sinistra, passando per il centro. E la gente crede che siano in lotta tra di loro e tifa, si agita, maledice, crede in questo e in quello, ma alla fine credo proprio che tra chi davvero comanda si sappia bene che quanto appare al popolo è solo un teatrino per illudere la gente, distrarla mentre pochi mandano avanti i propri sostanziosi affari.


Ti rispondo con una citazione:

“Il capitale deve proteggersi in ogni modo possibile con alleanze e legislazione. I debiti devono essere riscossi, le obbligazioni e i contratti ipotecari devono esser conclusi in anticipo e il più rapidamente possibile. Quando, mediante processi giuridici, le persone comuni perderanno le proprie case, diventeranno sempre più docili e saranno tenute a freno con più facilità attraverso il braccio forte del governo al potere, azionato da una forza centrale di ricchezza sotto il controllo di finanzieri di primo piano. Questa verità è ben conosciuta tra i nostri uomini di spicco, adesso impegnati nel costituire un imperialismo del Capitale che governi il mondo. Dividendo gli elettori attraverso il sistema dei partiti politici, possiamo fare spendere le loro energie per lottare su questioni insignificanti. Di conseguenza, con un’azione prudente abbiamo la possibilità di assicurarci quello che è stato pianificato così bene e portato a termine con tanto successo.”
USA Banker’s Magazine (Rivista dei banchieri americani), 25 Agosto 1924

Della serie... avevano le idee chiare già un secolo fa.

Cita:
Mi dispiace in fondo solo per una cosa: questo significa che l'Italia, intesa come stato, perderà sempre più autonomia, venendo a dipendere in settori strategici sempre di più dall'esterno, con tutto ciò che ne consegue in termini di perdita di libertà e ricchezza.


E' una triste verità, che però dobbiamo contrastare con tutte le forze disponibili.



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MessaggioInviato: 05/02/2012, 21:14 
democrazia partecipativa, giornaledipagani, liberismo, Pagani, perpartitopreso, sovranità




Una società non più solidale si trasforma inevitabilmente in una società individualistica con tutto ciò che lo accompagna. Il disprezzo per il “bene pubblico” nel non pagare le tasse è mi riferisco a chi ha la possibilità di pagarle (mentre per chi non ha questa capacità di reddito deve essere esentata ). Nell’ifischiarsene che i propri comportamenti sociali procurino danno alla comunità perché oramai non ci sono più regole.Ovvero “ci sono ma sono trascurabili”.(una vera logica liberista)

Lo smantellamento progressivo dello Stato Sociale ad una società statuale privata fondata sul liberismo ha innescato questa desolidarietà comune non solo nella nostra città ma in gran parte della ex Repubblica Italiana.trasformata in un neogovernatorato coloniale.misto di populismo e rigorismo liberismo. a cui Pagani non ha fatto eccezione

L’estromissione dalla politica di tutto ciò che era la partecipazione democratica dei cittadini dai livelli più alti a quelli più bassi.ha fatto sì che la politica non solo nel mezzogiorno da clientelare (quando eravamo ancora uno Stato Sovrano) per l’ottenimento del consenso ad un politica privatistica a solo appannaggio dei soggetti politici che le lobby dei partiti hanno creato (questo vale per tutti i partiti in tutta la catena della produzione del consenso).

Poteva essere possibile solo se tutti i grandi partiti italiani avessero abbracciato questa nuova filosofia economica è lo hanno fatto dal PDL al PD passando per IDV sono partiti liberisti ebbero la capacità ai tempi dell’entrata nell’€uro di coinvolgere perfino RC che troppo tardi si rese conto del gioco sporco per poi farla scomparire ad opera del Killer liberista Veltroni. Questo perché hanno cambiato la natura della politica che era partecipazione scontro/incontro/ su idee e questioni politiche facendola diventare una semplice catena di comando a cui non si può disobbedire altrimenti si resta a piedi per sempre.Chi governa questa catena di comando? Governa il sistema liberista e il libero mercato attraverso leggi e regolamenti direttive sovrannazionali ed europee a cui gli Stati devono rispondere applicando le loro ricette senza fiatare altrimenti si rischia. (vedi Berlusconi liberista della prima ora (poi costretto al populismo) aveva mantenuto” il carro per la discesa” ovvero non avendo ubbidito agli ordini ricevuti per massacrare gli italiani ci sono riusciti non tanto sul versante democratico mai battuto alle camere è solo colpendolo negli interessi con il crollo in borsa del titolo mediaset del 10%12% sono riusciti a fargli mollare la presa). Spianando la strada al Neogovernatorato italiano che le cose che l’Italia doveva fare per forza ha fatto è sta facendo con il voto non solo del PDL ma anche del Pd e Terzo Polo. Dopo aver disattivato la Democrazia partecipativa e Disattivato i principi costituzionali sui quali fù fondata la repubblica italiana ad appannaggio della Sovranazionale della UE siamo arrivati ad un unico pensiero politico dove non funziona più il sistema di un alternanza politica tra diverse le forze di diverso orientamento ma semplicemente tra forze che fanno a gara a chi è il più servo della finanza internazionale. Nello scenario attuale così come a Pagani anche in Italia non c’è più la possibilità di avere alternative. a meno che non nasca una Nuova Formazione Politica che dichiaratamente ANTILIBERISTA che anche volendo restare in Europa (ma chi c’è lo fa fare) deve rimodificare la nostra Costituzione riportandola allo spirito originario,rigettare tutte quelle direttive economico sociali in contrasto con essa provenienti da organismi sovranazionali ma diventa strategico ritornare alla sovranità monetaria dello Stato e non della Banca d’Italia che è privata che doveva nel 2008 ritornare pubblica ma che non è più avvenuto uscendo dall’€urozona a meno che la UE non abbia l’illuminazione sulla via di Damasco di far essere l’€uro di proprietà degli Stati che lo hanno adottato che può essere speso a favore dei cittadini e non al servizio della finanza globale.Mentre per le politiche amministrative và ricomposto un patto tra cittadini e pubblica amministrazione dove controllati e controllori lavorino insieme per rispondere in modo adeguato ai bisogni della popolazione con politiche mirate. Pur nella consapevolezza che il neogovernatorato italiano privatistico diminuirà sempre di più le rimesse economiche verso le amministrazioni locali (e non solo) mettendole sempre più in difficoltà fino allo stremo Ci sarà da dare fondo ad idee creative e sostenibili ma questo non sarà possibile con chi facendo parte dei partiti nazionali neoliberisti si pone alla guida di un ente amministrativo.Riattivare la partecipazione democratica alla vita pubblica è il primo passo. Pulire Piazza Almirante è uno stimolo per i cittadini a tenere più pulita la loro città (mha!),Ma quando i cittadini vedono che se anche fanno la raccolta differenziata questa viene invece trattato da rifiuto a cosa gli serve differenziare? Si ribella non paga le tasse.Bene! i nuovi liberisti gli manderanno l’Ufficiale Giudiziario e se hanno da perdere perderanno.

Siamo un popolo senza diritti con soli doveri.


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