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Lo stupro di gruppo non è più condannabile!

04/02/2012, 12:59

IO VA A FINIRE CHE PRENDO LA VALIGIA E ME NE VADO DA QUESTO STUPIDO PAESE !!!! [:o)]



Immagine


(Ripreso da: http://www.rubric.it/meltingpot/stupro- ... assazione/ )



"La decisione della Suprema Corte di Cassazione ha definito ‘facoltativo’ il carcere per lo stupro di gruppo. Commento di chi? Del costituzionalista e professore emerito di diritto costituzionale alla Sapienza di Roma, l’avvocato Alessandro Pace, che ha poi aggiunto: “Il carcere preventivo non può essere un’anticipazione della pena”.

Quindi, secondo l’eminente costituzionalista la dignità di una donna violentata, da un singolo o da un branco, viene dopo la Costituzione. Perché, come chiosa l’eminente avvocato Pace, “naturalmente la Costituzione è più importante”. Aberrante, citando le parole di Teresa Bellanova e di Alessandra Mussolini che ha aggiunto: “La Cassazione ha lanciato una bomba ad orologeria pronta ad esplodere”. Tralasciando le metafore fascio-bombarole alle quali ci ha abituato la Mussolini, non si può che essere nauseati.

Unanime lo sdegno del mondo politico italiano, a partire dall’ex Ministro Maroni che, nel febbraio 2009, all’interno del Pacchetto sicurezza aveva previsto maggior rigore nei confronti di reati di natura sessuale quali lo stalking e gli abusi di qualunque genere: “Non posso che giudicare questa sentenza come una sentenza brutta – ha tuonato Maroni –. Di più: pericolosa. Perché dopo questa sentenza si profilano due rischi, tutti e due molto gravi: che gli stupratori si sentano legittimati a compiere il reato. E che le donne abbiano paura a denunciarli, temendo le loro ripercussioni”. A far eco alle parole di Maroni anche quelle della deputata del Pdl Mara Carfagna, che ha definito la sentenza “impossibile da condividere”, e quelle della Pd Barbara Pollastrini, che l’ha etichettata come “lacerante”.

Di base resta la gravità sociale ed umana di una sentenza assurda, priva di qualsivoglia significato o ragione: una sentenza aberrante, sì, che, se possibile, relega ancor più le donne in una condizione di cittadine di serie B. Una sentenza, ancora, di fronte alla quale Il Gorilla di De André saprebbe cosa fare, rendendo pan per focaccia ai lungimiranti giudici della Corte di Cassazione!"


ANCORA:


Lo stupro di gruppo, fuori dal carcere.


Fa ribrezzo. E’ aberrante. Fa male. Offende. Offende la dignità delle donne. Offende il paese tutto. Una sentenza di ieri della Corte di Cassazione ha stabilito che in caso di stupro di gruppo la detenzione in carcere non sia obbligatoria, dando al giudice la facoltà di applicare misure alternative. Perché? Secondo la Corte la norma entrerebbe in contrasto con gli articoli 3, sull’uguaglianza davanti alla legge, 13, sulla libertà personale, e 27 sulla funzione della pena, della Costituzione.

Una sentenza sessista, che ci fa arretrare di decenni. Ricordate (no, i più giovani non li ricorderanno…) i primi processi per stupro di cui si cominciò a parlare sulla stampa e in tv (era il 1979 quando andò in onda il documentario “Processo per strupro”, che oggi forse nessuna televisione ritrasmetterebbe) negli anni 70? Ricordate lo stupro e omicidio del Circeo? Ricordate anche lo splendido Dario Fo in una delle sue interpretazioni in grammelot nella “Difesa di uno stupratore”, dove un avvocato inglese fa condannare la donna stuprata? Ricordate le infinite lotte delle donne, i cortei dell’8 marzo quando questa data non era solo mimosa, cene tra donne, spogliarelli maschili e consumismo, ma data da rivendicare e ricordare, data per pensare e manifestare? Ricordate? Bene, ora cancellate tutto. Tagliamo via quel pezzo di pellicola, ché un gruppo di giudici – maschi – ha deciso che lo stupro evidentemente possa essere considerato un reato minore. Ancor più se di gruppo (forse hanno pensato che il gruppo possa essere un’attenuante?).

Si sente il gelo dentro, fin nelle viscere, di fronte a certe sentenze. E poi una rabbia infinita. Da sempre in Italia lo stupro ha pene inferiori alla gravità del reato. Se pensiamo che era considerato un delitto contro la morale e si è dovuti arrivare al 1996 perché finalmente venisse definito “reato contro la persona”, si può comprendere bene quanto in questo Paese una visione maschilista (“vis grata puellae”: quanti avvocati se ne sono avvalsi?) abbia relegato lo stupro tra i reati minori. Ma lentamente negli anni, le battaglie delle donne erano riuscite in parte a mutare il senso comune per cui alla fin fine uno stupro non può dirsi cosa grave, che in fine dei conti forse quella donna se l’era cercata, che certamente avrà provocato, che… quante obiezioni per dire che in fin dei conti è legittimo per un maschio usare violenza, no, anzi, che violenza non è alla fin fine. Quanti anni, quante battaglie per sconfiggere tutto questo. E ora una sentenza vorrebbe ribaltare tutto questo?

Viviamo un’epoca di violenta rimessa in discussione di diritti acquisiti e sembra quasi che molti, disabituati alle lotte, non comprendano la gravità di quanto accade. La rimessa in discussione di ogni cosa. La cancellazione di leggi. Codici e codicilli che inficiano diritti costituzionali. E il pauroso arretramento culturale in cui, ignavi, siamo precipitati. Questa sentenza è figlia anche di questo clima di arretramento. E del silenzio in cui la ragione è avvolta. Abbiamo perso anche l’indignazione. E tutto sembra normale. Da oggi anche uno stupro di gruppo rientrerà tra le cose possibili, visto che i nostri legislatori ritengono il carcere non obbligatorio.

Ma cosa stiamo aspettando per reagire?

Federica Pitoni - redazionale

http://www.esserecomunisti.it/?p=39903

04/02/2012, 13:07

di Enzo Quaratino

Il reato di violenza sessuale torna sotto la lente d'ingrandimento dei giudici: due anni fa la Corte Costituzionale aveva allargato le maglie delle misure cautelari applicabili, cancellando l'obbligo per il giudice di disporre unicamente il carcere nei confronti del presunto responsabile. Ora di quella decisione ha dato un'interpretazione estensiva la Corte di Cassazione, che, chiamata ad esaminare una violenza sessuale non commessa da una sola persona, ma di gruppo, ha detto sì a misure alternative al carcere anche per i componenti del "branco".

E' stata, pertanto, annullata una ordinanza del Tribunale del riesame di Cassino (Frosinone), che aveva confermato il carcere - ritenendo che fosse l'unica misura cautelare applicabile - per due giovani (difesi dagli avvocati Lucio Marziale, Nicola Ottaviani ed Eduardo Rotondi) accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una ragazza del frusinate ed ha rinviato il fascicolo al Tribunale di Roma perché faccia una nuova valutazione, tenendo conto dell' interpretazione estensiva data dalla Suprema Corte alla sentenza n. 265 del 2010 della Corte Costituzionale. A partire dal 2009, con l'approvazione da parte del Parlamento della legge di contrasto alla violenza sessuale - nata sulla base di un diffuso allarme sociale legato alla recrudescenza di episodi di aggressioni alle donne - non era consentito al giudice (salvo che non vi fossero esigenze cautelari) di applicare, per i delitti di violenza sessuale e di atti sessuali con minorenni, misure cautelari diverse e meno afflittive della custodia in carcere alla persona raggiunta da gravi indizi di colpevolezza. Investita della vicenda, la Corte Costituzionale, nell'estate del 2010, ha ritenuto la norma in contrasto con gli articoli 3 (uguaglianza davanti alla legge), 13 (libertà personale) e 27 (funzione della pena) della Costituzione e ha detto sì alle alternative al carcere "nell'ipotesi in cui siano acquisiti elementi specifici, in relazione al caso concreto, dai quali risulti che le esigenze cautelari possono essere soddisfate con altre misure".

Ora la terza sezione penale della Corte di Cassazione (sentenza n.4377/12) ha stabilito che i principi interpretativi che la Corte Costituzionale ha fissato per i reati di violenza sessuale e atti sessuali su minorenni sono 'in toto' applicabili anche alla 'violenza sessuale di gruppo' (art. 609 octies codice penale), dal momento che quest'ultimo reato "presenta caratteristiche essenziali non difformi" da quelle che la Consulta ha individuato per le altre specie di reati sessuali sottoposti al suo giudizio. "Unica interpretazione compatibile" con i principi fissati dalla sentenza della Corte Costituzionale - ha concluso la Cassazione - "é quella che estende la possibilità per il giudice di applicare misure diverse dalla custodia carceraria anche agli indagati sottoposti a misura cautelare" per il reato di violenza sessuale di gruppo. La sentenza della Cassazione ha provocato un coro bipartisan di reazioni negative: "decisione impossibile da condividere", l'ha definita l'ex ministro per le pari opportunità Mara Carfagna (Pdl); "lacerante" per Barbara Pollastrini (Pd), ministro con la stessa delega nel governo Prodi; "aberrante" per Alessandra Mussolini e Barbara Saltamartini (Pdl); "per nulla convincente" per la deputata del Pd Donata Lenzi, secondo la quale "aumenteranno i silenzi delle vittime". Di "ennesimo passo indietro", infine, parla Telefono Rosa: "Vogliamo ricordare - sottolinea l'associazione - che questo reato bestiale segna per sempre la vita di una donna e ci batteremo in ogni modo perché ci sia un cambio di rotta della giustizia italiana su questi reati".


http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 62097.html
Ultima modifica di ubatuba il 04/02/2012, 13:08, modificato 1 volta in totale.

04/02/2012, 13:23

NON HO PAROLE COMUNQUE ...!

04/02/2012, 14:23

Che dire !!!!!!! Stanno legittimando tutto quello che prima era illegittimo.

04/02/2012, 15:59

potessi andarmene, sai da quando me ne sarei andato?


iiiiihhhh

04/02/2012, 16:35

ubatuba ha scritto:

di Enzo Quaratino

Il reato di violenza sessuale torna sotto la lente d'ingrandimento dei giudici: due anni fa la Corte Costituzionale aveva allargato le maglie delle misure cautelari applicabili, cancellando l'obbligo per il giudice di disporre unicamente il carcere nei confronti del presunto responsabile. Ora di quella decisione ha dato un'interpretazione estensiva la Corte di Cassazione, che, chiamata ad esaminare una violenza sessuale non commessa da una sola persona, ma di gruppo, ha detto sì a misure alternative al carcere anche per i componenti del "branco".

E' stata, pertanto, annullata una ordinanza del Tribunale del riesame di Cassino (Frosinone), che aveva confermato il carcere - ritenendo che fosse l'unica misura cautelare applicabile - per due giovani (difesi dagli avvocati Lucio Marziale, Nicola Ottaviani ed Eduardo Rotondi) accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una ragazza del frusinate ed ha rinviato il fascicolo al Tribunale di Roma perché faccia una nuova valutazione, tenendo conto dell' interpretazione estensiva data dalla Suprema Corte alla sentenza n. 265 del 2010 della Corte Costituzionale. A partire dal 2009, con l'approvazione da parte del Parlamento della legge di contrasto alla violenza sessuale - nata sulla base di un diffuso allarme sociale legato alla recrudescenza di episodi di aggressioni alle donne - non era consentito al giudice (salvo che non vi fossero esigenze cautelari) di applicare, per i delitti di violenza sessuale e di atti sessuali con minorenni, misure cautelari diverse e meno afflittive della custodia in carcere alla persona raggiunta da gravi indizi di colpevolezza. Investita della vicenda, la Corte Costituzionale, nell'estate del 2010, ha ritenuto la norma in contrasto con gli articoli 3 (uguaglianza davanti alla legge), 13 (libertà personale) e 27 (funzione della pena) della Costituzione e ha detto sì alle alternative al carcere "nell'ipotesi in cui siano acquisiti elementi specifici, in relazione al caso concreto, dai quali risulti che le esigenze cautelari possono essere soddisfate con altre misure".

Ora la terza sezione penale della Corte di Cassazione (sentenza n.4377/12) ha stabilito che i principi interpretativi che la Corte Costituzionale ha fissato per i reati di violenza sessuale e atti sessuali su minorenni sono 'in toto' applicabili anche alla 'violenza sessuale di gruppo' (art. 609 octies codice penale), dal momento che quest'ultimo reato "presenta caratteristiche essenziali non difformi" da quelle che la Consulta ha individuato per le altre specie di reati sessuali sottoposti al suo giudizio. "Unica interpretazione compatibile" con i principi fissati dalla sentenza della Corte Costituzionale - ha concluso la Cassazione - "é quella che estende la possibilità per il giudice di applicare misure diverse dalla custodia carceraria anche agli indagati sottoposti a misura cautelare" per il reato di violenza sessuale di gruppo. La sentenza della Cassazione ha provocato un coro bipartisan di reazioni negative: "decisione impossibile da condividere", l'ha definita l'ex ministro per le pari opportunità Mara Carfagna (Pdl); "lacerante" per Barbara Pollastrini (Pd), ministro con la stessa delega nel governo Prodi; "aberrante" per Alessandra Mussolini e Barbara Saltamartini (Pdl); "per nulla convincente" per la deputata del Pd Donata Lenzi, secondo la quale "aumenteranno i silenzi delle vittime". Di "ennesimo passo indietro", infine, parla Telefono Rosa: "Vogliamo ricordare - sottolinea l'associazione - che questo reato bestiale segna per sempre la vita di una donna e ci batteremo in ogni modo perché ci sia un cambio di rotta della giustizia italiana su questi reati".


http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 62097.html


boh..

io non capisco..
tutto sto casino.
.
semplicemente nella violenza di gruppo..
alcuni vanno dentro (gli autori materiali)
gli altri restavano fuori..
ora per una interpretazione
in bonam partem (+ favorevole al reo)
,
il giudice ha la facoltà
di lasciare agli arresti domiciliari
anche i primi (quelli al gabbio)

ribadisco, se ho capito bene, FACOLTA'..
non OBBLIGO ..

se il giudice MAGNANIMO
ritiene, li lascia liberi,
altrimenti no..
prima questo fatto era escluso..

boh..
sarà la neve..

ma questi politici prima di parlare
si vanno a rileggere i testi universitari e/o di legge??

secondo me aprono la bocca e basta..
Ultima modifica di mik.300 il 04/02/2012, 16:38, modificato 1 volta in totale.

04/02/2012, 16:38

Vogliamo ricordare - sottolinea l'associazione - che questo reato bestiale segna per sempre la vita di una donna e ci batteremo in ogni modo perché ci sia un cambio di rotta della giustizia italiana su questi reati"


"Vogliamo ricordare che questo reato bestiale segna per sempre la vita di una donna " QUANT'E' VERO MASCHIETTI , E IO NE SO QUALCOSA!!!!!!!!!!!!!!!AVEVO SOLI 10 ANNI.......................... ED ECCETTO POKI AMICI , TRA CUI IL NOSTRO PEGASUS , ODIO GLI UOMINI , SN TT MALATI SE........ . FORSE FU PIU' SCONCERTANTE E PIU' TERRIBILE( ANCORA OGGI SE CI PENSO HO RABBIA E PAURA) XK GIA' SAPEVO LE INTENZIONI ...... VISTO KE A 10 ERA GIA' QUALKE ANNO KE CONOSCEVO LA POR..GRAFIA.POI MI E' RISUCCESSO A 14 ANNI E A 28 ANNI PER STRADA. E QST KE FANNO ? NON DANNO NEANKE IL CARCERE A CERTI MOSTRI , XK NON SONO ALTRO.NATURALMENTE OGNI VOLTA ERANO UOMINI DIVERSI PERCIO' IL 98 % E'UGUALE.

04/02/2012, 16:54

beh
effettivamente..
se la custodia cautelare
non è giustificata da:
-pericolo di fuga
-inquinamento cdelle prove
-reiterazione
(il solito insomma)

= il reo va a casa..

ma questo è il nostro sistema penale ipergarantista..
beccaria, recupero del reo,
ecc. ecc.
(prima bisognerebbe bastonare però..)

->la cort. costit. applica /interpreta la legge..

comunque il giudice, se vuole,
può sempre lasciare al gabbio il reo..
"se vuole"..
"se ha il fegato.."
ecc.

04/02/2012, 17:11

sarebbero necessarie leggi bn precise,in cui non sia possibile nessuna interpretazione.

04/02/2012, 17:36

senza parole. La gente parla soltanto perché deve farsi pubblicitá nemmeno lo vorrei un prof così

04/02/2012, 18:15

Sono d'accordo con Mik (e comunque il titolo è sbagliato: non è che non li condannano più, e il carcere qui è solo la carcerazione preventiva, quando la persona non è ancora stata condannata).

La pena non può essere nè solo punizione nè solo recupero. Chiudere una persona in 2 metri quadrati non è recupero, tenerla fuori "perchè in carcere peggiora e basta" non è punirla. Ma chi ha i soldi per fare galere nuove, moderne, e garantire i servizi di recupero? In teoria, ai carcerati dovrebbe essere insegnato un lavoro, bisogna farli studiare, dovrebbero uscire con i mezzi per non ricadere nel reato.

04/02/2012, 18:47

Essere garantisti è cosa buona, visto il numero di innocenti che si sono fatti la galera preventiva o meno che sia, ma è essenziale la certezza della pena.
Consideriamo però il rischio di recidività di reato o di fuga dell' avvisato, ci vuole equilibrio e non lo abbiamo ancora ottenuto. Gli arresti domiciliari o l' assegnazione a servizi civili controllati, può essere una buona soluzione in attesa che la giustizia faccia lentamente il suo corso.

04/02/2012, 20:38

nihal181 ha scritto:

.........QUANT'E' VERO MASCHIETTI ...., ODIO GLI UOMINI , SN TT MALATI SE....NATURALMENTE OGNI VOLTA ERANO UOMINI DIVERSI PERCIO' IL 98 % E'UGUALE.


posso cercare di capire il tuo stato d'animo, a leggere queste notizie, la cosa fa accaponare la pelle....in ogni caso, generalizzare cosi, mi sembra esagerato...gli uomini ( chiamiamoli cosi, anche se non sono uomini ,a mostri), non sono tutti uguali, anche se perche' cosi fosse, il mondo sarebbe totalmente differente....

tipeto posso cercare di intendere quello che provi, ma la migliore soluzione e' combattere il mostro/i, e non la razza.
[;)]

05/02/2012, 13:47

nihal181 ha scritto:
"Vogliamo ricordare che questo reato bestiale segna per sempre la vita di una donna " QUANT'E' VERO MASCHIETTI , E IO NE SO QUALCOSA!!!!!!!!!!!!!!!AVEVO SOLI 10 ANNI.......................... ED ECCETTO POKI AMICI , TRA CUI IL NOSTRO PEGASUS , ODIO GLI UOMINI , SN TT MALATI SE........ .


Nihal dai non farmi arrossire [:I], la mia ragazza potrebbe fraintendere [:o)].
Per il resto....serve commentare?

There's anything to say anymore, because it's a ****ed up world!

05/02/2012, 19:31

fosse per me: beccano uno che ha stuprato una? castrazione (non chimica) ed evirazione assicurata e pressochè immediata...

oppure lo lasci a vittima e parenti della stessa, che si divertano un pò anche loro.

mi viene da pensare che chi propone stronxate simili abbia qualcuno a cui dover parare le chiappe...
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