18/05/2012, 21:46
18/05/2012, 22:41
sezione 9 ha scritto:
Già, la soluzione è la via nazionalista. Prima di dire "evviva" a certi personaggi sarebbe meglio controllare chi frequenta. L'UKIP fa parte del gruppo di estrema destra europeo anti europeista. Tra i suo comp... Ops, scusate, camerati troviamo:
Lega Nord (avete presente Borghezio?) e Io amo l'Italia (di Magdi Allam)
Partito Popolare Danese
il LAOS greco
Partito Popolare Danese
i Veri Finlandesi
Partito Costituzionale Riformato (gli integralisti calvinisti olandesi)
Partito Nazionale Slovacco
un deputato del Vlaams Blok (i fascisti fiamminghi)
Marine Le Pen del Front National Francese
Che questa gente mi venga a parlare di democrazia non solo è ridicolo, ma, in generale e salvo alcuni casi, francamente offensivo.
19/05/2012, 17:50
19/05/2012, 18:41
19/05/2012, 19:34
20/05/2012, 09:42
Ufologo 555 ha scritto:
Il bello che ci provano; poi aspettano la reazione della gente e secondo com'è, CAMBIANO.
Allora perché non reagiamo sempre così ...?
20/05/2012, 09:48
20/05/2012, 10:21
21/05/2012, 15:25
Angeldark ha scritto:Thethirdeye ha scritto:
Angel.... mi aiuti, se puoi, a riscostruire quel fatto... di quell'incontro famoso... a largo di Civitavecchia.... con Draghi e Tremonti... in cui si parlava dell'interesse dell'Elite per i gioielli di famiglia italiani?
Tutti a bordo
Partiamo proprio dal mare. Eccoci a bordo del Britannia, il panfilo della regina Elisabetta in rotta lungo le coste tirreniche, dalle acque di Civitavecchia e quelle dell’Argentario. E’ il 2 giugno, festa della Repubblica, sono trascorsi esattamente cento giorni dall’arresto di Chiesa. Ma i potenti, si sa, hanno le antenne ben tese e si organizzano in un baleno. Negli splendidi saloni del panfilo si son dati appuntamento oltre centro tra banchieri, uomini d’affari, pezzi da novanta della finanza internazionale, soprattutto di marca statunitense e anglo-olandese. A guidare la nostra delegazione - raccontano in modo scarno le cronache dell’epoca - proprio lui, Draghi, che ai «signori della City» illustra per filo e per segno il maxi programma di dismissioni da parte dello Stato e di privatizzazioni. Un vero e proprio smantellamento dello Stato imprenditore.
A quel summit, secondo i bene informati, avrebbe partecipato anche l’attuale ministro dell’Economia Giulio Tremonti, che sul programma Draghi cercò di far da pompiere: «non venne programmata alcuna svendita - osservò - fu solo il prezzo da pagare per entrare tra i primi nel club dell’euro». Più chiari di così…. In perfetta sintonia con l’attuale “avversario” (del Polo) l’allora presidente Iri, Romano Prodi e quello dell’Eni, Franco Barnabè.
Fonte:http://www.disinformazione.it/stirpedraghi.htm
"L’anno 1992 fu davvero un anno cruciale per il destino del nostro paese, tant’è vero che quando Amato divenne presidente del Consiglio qualche giorno dopo l’incontro sul panfilo, con il decreto 333 dell’11 luglio trasformò in SpA le aziende di Stato IRI, ENI, INA ed ENEL e mise in liquidazione l’Egam. In quell’anno, quando Amato dovette far fronte alla speculazione contro la Lira di Soros, utilizzò 48 milioni di dollari delle riserve della Banca d’Italia, dopo avere operato un prelievo forzoso dell’8 per mille dai conti correnti degli italiani. Sempre in quell’anno mise in liquidazione l’Efim, le cui controllate passarono all’IRI e trasformò le FS in SpA. Sempre nel 1992 Draghi, Direttore del Tesoro preparò la Legge Draghi che entrerà in vigore nel 1998 con il governo Prodi e si predispose una legge per permettere la trattativa privata nella cessione dei beni pubblici qualora fosse in gioco “l’interesse nazionale”….
Prodi, che dal 1990 al 1993 fu consulente della Unilever e della Goldman Sachs, quando nel maggio del 1993 ritornò a capo dell’IRI riuscì a svendere la Cirio Bertolli alla Unilever al quarto del suo prezzo e a collocare le azioni che le tre banche pubbliche, BNL (diventanta della BNP Paribas), Credito italiano e Comit detenevano in Banca d’Italia, privatizzando il 95% della stessa. Indovinate chi scelse come "Advisor"?
Uomini della Goldman, nel senso che vi hanno lavorato sono, oltre a Costamagna e Prodi, Monti (catapultato alla carica di Commissario), Letta, Tononi e naturalmente Draghi. Sicuramente ce ne sono altri; molti nostri uomini politici se non lavorano per la Goldman, lavorano per l'FMI, come Padoa Schioppa, presidente della BEI, Banca europea per gli Investimenti.
Queste sono informazioni che dovrebbero essere spiegate in lungo e in largo dalla stampa, e sicuramente superate dagli avvenimenti - tranne articoletto del Corriere sopra - e invece sono state, e lo sono tutt'ora, accuratamente occultate al grande pubblico, anche se per quelli che gli altri si divertono a chiamare complottisti, per denigrarne le parole, è storia arcinota."
Fonte: Nicoletta Forcheri
http://governoladroinfo.blogspot.com/20 ... a-nel.html
23/05/2012, 17:27
23/05/2012, 17:37
23/05/2012, 19:38
Grecia in crisi? «No alla dracma. Sì ai geuro»
La Deutsche Bank propone una moneta parallela per la salvezza.
Il capo economista di Deutsche Bank, Thomas Mayer.
Con metà dei cittadini greci che chiede di uscire dall'euro, il 21 maggio Deutsche Bank ha lanciato un'idea alternativa dal nome curioso: Geuro.
Per la banca si tratterebbe di una moneta parallela che si potrebbe introdurre nel Paese ellenico per permettere una svalutazione finanziaria comunque competitiva.
Geuro è un termine di cui si era già parlato in passato ma mai in modo così diretto e chiaro, come ha fatto Thomas Mayer, il capo-economista dell'istituto di Francoforte, Thomas Mayer, all'interno di un rapporto riguardo alla possibile nuova moneta greca.
Si tratta di una vera a propria moneta parallela che permetterebbe ad Atene di uscire dall'euro, senza farlo formalmente, dando così soluzione al giallo sull'exit strategy greca.
Geuro rappresenta una sorta di escamotage: per Mayer, il Paese ellenico potrebbe evitare il crollo finanziando con il debito l'emissione di questa nuova moneta.
GRECIA COMPETITIVA CON LA SVALUTAZIONE.
Atene, ha spiegato il banchiere, potrebbe pagare in geuro gli scambi interni e le importazioni necessarie alla sopravvivenza del Paese; il fatto che la nuova moneta sarebbe fortemente svalutata, permetterebbe alla Grecia di tornare competitiva nelle esportazioni.
Così, mentre in Italia c'è qualcuno che pensa che il ritorno alla vecchia lira non sarebbe male, la Deutsche Bank rifugge la svolta verso la dracma e propone i geuro.
OBIETTIVO: FAR RIMANERE LA GRECIA IN EUROZONA. «La Grecia potrebbe rimanere formalmente nell'Eurozona e avvantaggiarsi della svalutazione necessaria a renderla più competitiva», ha detto Mayer all'agenzia Dow Jones.
In seguito, qualora l'economia e il bilancio pubblico ellenico dovesser tornare solidi, si potrebbe decidere di riavvicinare il valore del geuro all'euro.
«In questo modo l'euro non sarebbe sostituito in un colpo,ma completato con uno strumento finanziario che prenderebbe il carattere di una moneta», ha aggiunto il capo-economista, concludendo: «Si tratta di un processo parziale e lento di eliminazione dell'euro che sarebbe meno dannoso».
Lunedì, 21 Maggio 2012
Fonte: http://www.lettera43.it/economia/macro/ ... 551599.htm
In occasione di un incontro organizzato dal quotidiano tedesco Die Welt, il capo economista della Deutsche Bank Thomas Mayer ha proposto l’introduzione in Grecia del “geuro”, una moneta parallela che sostituirebbe l’euro per “permettere alla Grecia di svalutare la sua moneta pur restando all’interno dell’eurozona”, spiega euobserver:
Se la sinistra radicale dovesse vincere le elezioni del 17 giugno e mantenere la promessa di non attuare i tagli previsti nel piano di aiuti da 130 miliardi di euro, la Grecia potrà restare nell’eurozona senza aiuti finanziari, a condizione che introduca una valuta parallela.
Il “geuro” sarebbe costituito da promesse di pagamento, una forma di titolo di debito emesso dal governo che potrebbe essere rivenduto. La nuova valuta sarebbe fortemente svalutata rispetto all’euro ma permetterebbe al governo di Atene di guadagnare tempo per portare a termine le riforme e approvare i tagli al bilancio. […] Una condizione essenziale per il buon esito della proposta è che gli aiuti continuino ad arrivare dagli altri paesi dell’eurozona e dall’Fmi. […] Le banche greche, prive di liquidità, avrebbero inoltre bisogno di essere salvate con la creazione di una “bad bank” europea.
Fonte: http://www.presseurop.eu/it/content/new ... um=twitter
24/05/2012, 12:33
Atlanticus81 ha scritto:
Ma se la soluzione, così come avanzato dalla Deutsche Bank, sta nella svalutazione della moneta, perchè non dire apertamente che l'euro è un fallimento (o meglio una truffa) e concedere alla Grecia, e così a tutti gli altri paesi, la possibilità di intervenire radicalmente sulla propria economia?
In una parola: sovranità monetaria?
24/05/2012, 16:01
24/05/2012, 16:09
mononoke ha scritto:
E noi italiani TTE facciamo parete del mondo che si sveglia?
Tu che ne pensi?