25/07/2012, 16:51
rmnd ha scritto:
beh gli ultimi due interventi sono complementari.
Se si vuole l'europeizzazione del debito occorre anche un controllo delle spese di ogni singolo stato. Altrimenti le formiche pagano per le cicale.
Ma per fare questo , per rendere la BCE simile alla FED ci vuole anche un'unione politica.
Se non si fanno questi benedetti stati uniti d'Europa non si esce dal guado.
Ma le differenze culturali, economiche, sociali, storiche e linguiste sono tali da rendere davvero difficile una tale unione almeno in tempi brevi.
25/07/2012, 18:03
Thethirdeye ha scritto:rmnd ha scritto:
beh gli ultimi due interventi sono complementari.
Se si vuole l'europeizzazione del debito occorre anche un controllo delle spese di ogni singolo stato. Altrimenti le formiche pagano per le cicale.
Ma per fare questo , per rendere la BCE simile alla FED ci vuole anche un'unione politica.
Se non si fanno questi benedetti stati uniti d'Europa non si esce dal guado.
Ma le differenze culturali, economiche, sociali, storiche e linguiste sono tali da rendere davvero difficile una tale unione almeno in tempi brevi.
Ok... domanda: è assurdo pensare che, proprio per i motivi da te elencati, "qualcuno" abbia pensato di forzare la mano (con strumenti finanziari affilati come rasoi), affinchè questi benedetti "Stati Uniti d'Europa" venissero creati in tempi strettissimi (andando quindi contro un normale processo di integrazione dei paesi europei)?
In fin dei conti, quella dell'unione politica, parebbe essere l'unica soluzione.... ma tu guarda il caso.....
25/07/2012, 20:44
25/07/2012, 20:59
rmnd ha scritto:
A chi gioverebbe un'Europa forte, unita e compatta?
Non penso gioverebbe ai 'signori dello spread'.
Quindi penso che la crisi sia solo il risultato di un'Europa debole e politicamente disgiunta e di qualcuno che approfitta di questa sua debolezza per arricchirsi. E quindi non penso affatto che la crisi sia un mezzo per arrivare all'unione politica ma solo il risultato di questa unione mancata.
25/07/2012, 21:35
Thethirdeye ha scritto:
1) Il perdurare della crisi ha permesso la cessione di sovranità a organizzazioni sovranazionali (non elette).
2) Il perdurare della crisi ha permesso di guadagnare un boato di soldi agli speculatori.
3) Il perdurare della crisi ha limitato i diritti dei cittdini europei TUTTI e sgonfiato il valore delle GARANZIE che gli stati, non più sovrani, dovranno offrire a chi eroga miliardi per le coperture (cioè gli stessi che la crisi l'hanno generata a tavolino).
4) Quando NESSUNA contromisura sembrerà attuabile e quando le nazioni saranno prese per le palle dai loro strozzini, un'unica Governance Europea, verrà vista come l'unica soluzione percorribile. E quello non è altro che il "loro" obiettivo principale.
Della serie....
Problema - Reazione - Soluzione.
No eh?
25/07/2012, 22:08
Thethirdeye ha scritto:rmnd ha scritto:
A chi gioverebbe un'Europa forte, unita e compatta?
Al potere transnazionale che si sta adoperando per l'NWO.
Un unico Presidente da convincere... all'occorenza, spianerebbe
la strada a qualsiasi iniziativa. Guarda gli Stati Uniti... basta che
parli il Presidente, per vedere tutti gli stati americani scodinzolare
al suo cospetto.
Non penso gioverebbe ai 'signori dello spread'.
I signori dello spread sono dei "sergenti maggiori". Cioè degli esecutori del "Grande Piano". E il solo fatto che questa crisi, grazie alla Germania, è dieci volte più lunga e travagliata di quanto potrebbe o dovrebbe essere, fa arricchire i "colonnelli" e i "generali" che hanno impartito l'ordine. Non è difficile da capire....
Quindi penso che la crisi sia solo il risultato di un'Europa debole e politicamente disgiunta e di qualcuno che approfitta di questa sua debolezza per arricchirsi. E quindi non penso affatto che la crisi sia un mezzo per arrivare all'unione politica ma solo il risultato di questa unione mancata.
Se rileggi quello che hai scritto, ti renderai conto che il mio ragionamento risolve almeno quattro questioni con una botta sola:
1) Il perdurare della crisi ha permesso la cessione di sovranità a organizzazioni sovranazionali (non elette).
2) Il perdurare della crisi ha permesso di guadagnare un boato di soldi agli speculatori.
3) Il perdurare della crisi ha limitato i diritti dei cittdini europei TUTTI e sgonfiato il valore delle GARANZIE che gli stati, non più sovrani, dovranno offrire a chi eroga miliardi per le coperture (cioè gli stessi che la crisi l'hanno generata a tavolino).
4) Quando NESSUNA contromisura sembrerà attuabile e quando le nazioni saranno prese per le palle dai loro strozzini, un'unica Governance Europea, verrà vista come l'unica soluzione percorribile. E quello non è altro che il "loro" obiettivo principale.
Della serie....
Problema - Reazione - Soluzione.
No eh?
25/07/2012, 22:34
25/07/2012, 22:35
26/07/2012, 12:55
Thethirdeye ha scritto:
Scusate... nel frattempo.....
Pubblicato il 25 luglio 2012| Ora 22:14
http://www.wallstreetitalia.com/article ... atura.aspx
L'agenzia di rating Egan-Jones ha tagliato il rating sul debito sovrano dell'Italia a CCC-plus da B-plus, citando la crisi finanziaria dei governi regionali (Sicilia), i problemi del sistema bancario e l'economia sotto pressione. Egan-Jones e' la migliore, piu' indipendente e affidabile agenzia sul mercato dei capitali.
L'agenzia di rating Egan-Jones, considerata la migliore, piu' indipendente e affidabile sul mercato finanziario, ha tagliato il rating sul debito sovrano dell'Italia a CCC-plus da B-plus, citando la crisi finanziaria dei governi regionali (Sicilia), i problemi del sistema bancario e l'economia sotto pressione.
"La capacita' dell'Italia di supportare in modo indipendente le sue banche e' da mettere in questione data la debole condizione delle banche e del paese", scrivono gli analisti di Egan-Jones in un comunicato, specificando che il rating del paese comporta un "outlook negativo". "Il paese e' al momento in recessione con una contrazione economica negli ultimi due trimestri", si legge nel comunicato.
Secondo l'agenzia di rating Usa l'Italia e' al centro della crisi nell'eurozona, con il costo per finanziare il suo enorme debito (quasi 2 trilioni di euro) balzato ("jumping") sulle paure di un contagio mentre la situazione in Spagna si sta deteriorando.
Episodio emblematico delle crescenti preoccupazioni riguardanti i governi comunali e regionali del paese - si legge - la Sicilia ritardera' il pagamento degli stipendi ai parlamentari della Regione e postporra' i pagamenti delle pensioni fino a quando non ricevera' il denaro promesso dal governo centrale di Roma.
Standard & Poor's ha assegnato all'Italia l'ultima volta un rating di BBB-plus, Moody's Investors Service Baa2 mentre Fitch (francese) e' l'agenzia che da' il voto piu' alto: A-minus. Tutti e tre i rating sono accompagnati da un outlook negativo.
26/07/2012, 13:25
Wolframio ha scritto:Thethirdeye ha scritto:
1) Il perdurare della crisi ha permesso la cessione di sovranità a organizzazioni sovranazionali (non elette).
2) Il perdurare della crisi ha permesso di guadagnare un boato di soldi agli speculatori.
3) Il perdurare della crisi ha limitato i diritti dei cittdini europei TUTTI e sgonfiato il valore delle GARANZIE che gli stati, non più sovrani, dovranno offrire a chi eroga miliardi per le coperture (cioè gli stessi che la crisi l'hanno generata a tavolino).
4) Quando NESSUNA contromisura sembrerà attuabile e quando le nazioni saranno prese per le palle dai loro strozzini, un'unica Governance Europea, verrà vista come l'unica soluzione percorribile. E quello non è altro che il "loro" obiettivo principale.
Della serie....
Problema - Reazione - Soluzione.
No eh?
Sintetico e preciso
Ma possibile che in tutto questo tempo quelli che l'hanno capita sono ancora pochi?
26/07/2012, 13:31
Atlanticus81 ha scritto:Wolframio ha scritto:Thethirdeye ha scritto:
1) Il perdurare della crisi ha permesso la cessione di sovranità a organizzazioni sovranazionali (non elette).
2) Il perdurare della crisi ha permesso di guadagnare un boato di soldi agli speculatori.
3) Il perdurare della crisi ha limitato i diritti dei cittdini europei TUTTI e sgonfiato il valore delle GARANZIE che gli stati, non più sovrani, dovranno offrire a chi eroga miliardi per le coperture (cioè gli stessi che la crisi l'hanno generata a tavolino).
4) Quando NESSUNA contromisura sembrerà attuabile e quando le nazioni saranno prese per le palle dai loro strozzini, un'unica Governance Europea, verrà vista come l'unica soluzione percorribile. E quello non è altro che il "loro" obiettivo principale.
Della serie....
Problema - Reazione - Soluzione.
No eh?
Sintetico e preciso
Ma possibile che in tutto questo tempo quelli che l'hanno capita sono ancora pochi?
Come nel mito della caverna di Platone non sempre le persone bloccate nel fondo della caverna sono disposte a voler vedere la luce... farebbe troppo male ai loro occhi...
26/07/2012, 13:42
Wolframio ha scritto:
La Svezia dimezza le tasse sui ristoranti, boom di assunzioni
Meno tasse, più posti di lavoro. La formula magica arriva dalla Svezia, dove il dimezzamento delle imposte su bar e ristoranti ha portato nel primo trimestre dell'anno 9.500 nuove assunzioni tra camerieri, barman e cuochi che hanno firmato soprattutto contratti a tempo indeterminato. E se questo non dovesse bastare, nel Paese scandinavo negli ultimi anni sono state dimezzate le istituzioni pubbliche, senza però applicare alcun taglio al personale.
25 luglio 2012 - 16:56
Meno tasse più posti di lavoro. È la formula magica applicata in Svezia, dove la riduzione delle imposte (dal 25% al 12%) su bar, ristoranti e bistrot ha fatto balzare il numero dei nuovi assunti nel settore della ristorazione come non era mai successo prima. Secondo un’indagine dello Sbc, l’istituto nazionale di statistica, nel primo trimestre del 2012 ci sarebbero state 9.500 assunzioni in più tra camerieri, barman e cuochi rispetto allo stesso periodo del 2011.
E altro che precarietà. I nuovi assunti hanno firmato per la maggior parte contratti a tempo indeterminato, che oggi sono 10.700 in più rispetto a un anno fa. Lo confermano anche i dati della Riksbanken, la banca centrale svedese, secondo la quale la riduzione delle tasse per ristoranti e bar ha dato ottimi risultati sia sul fronte dei prezzi che su quello dell’occupazione.
E se questo non dovesse bastare, dal Paese scandinavo arrivano notizie positive anche sul fronte della pubblica amministrazione. Negli ultimi dieci anni, il numero delle istituzioni statali in Svezia è stato quasi dimezzato, senza però applicare alcun taglio al personale, che conta ancora circa 200 mila addetti. In confronto, il numero delle istituzioni è diminuito dalle 643 del 2000 alle 377 di oggi. Come? In alcuni casi gli enti sono stati aboliti, mentre in altri le istituzioni sono state trasformate, rinnovate o accorpate in unico nuovo ente.
Il tutto accade in uno dei Paesi più avanzati anche nel sostegno alle famiglie. Basti pensare che, in caso di maternità, in Svezia ciascun genitore può usufruire fino a un massimo di 480 giorni pagati di permesso per ogni figlio fino al compimento degli otto anni. E se il bimbo si dovesse ammalare? Semplice: basta mandare una email, telefonare o inviare un sms all’istituto di previdenza nazionale per essere rimborsati dei giorni di stipendio persi assentandosi. State già facendo le valigie?
Source: http://www.linkiesta.it/svezia-assunzio ... -maternita
26/07/2012, 13:49
26/07/2012, 13:49
Wolframio ha scritto:
La Svezia dimezza le tasse sui ristoranti, boom di assunzioni
Meno tasse, più posti di lavoro. La formula magica arriva dalla Svezia, dove il dimezzamento delle imposte su bar e ristoranti ha portato nel primo trimestre dell'anno 9.500 nuove assunzioni tra camerieri, barman e cuochi che hanno firmato soprattutto contratti a tempo indeterminato. E se questo non dovesse bastare, nel Paese scandinavo negli ultimi anni sono state dimezzate le istituzioni pubbliche, senza però applicare alcun taglio al personale.
25 luglio 2012 - 16:56
Meno tasse più posti di lavoro. È la formula magica applicata in Svezia, dove la riduzione delle imposte (dal 25% al 12%) su bar, ristoranti e bistrot ha fatto balzare il numero dei nuovi assunti nel settore della ristorazione come non era mai successo prima. Secondo un’indagine dello Sbc, l’istituto nazionale di statistica, nel primo trimestre del 2012 ci sarebbero state 9.500 assunzioni in più tra camerieri, barman e cuochi rispetto allo stesso periodo del 2011.
E altro che precarietà. I nuovi assunti hanno firmato per la maggior parte contratti a tempo indeterminato, che oggi sono 10.700 in più rispetto a un anno fa. Lo confermano anche i dati della Riksbanken, la banca centrale svedese, secondo la quale la riduzione delle tasse per ristoranti e bar ha dato ottimi risultati sia sul fronte dei prezzi che su quello dell’occupazione.
E se questo non dovesse bastare, dal Paese scandinavo arrivano notizie positive anche sul fronte della pubblica amministrazione. Negli ultimi dieci anni, il numero delle istituzioni statali in Svezia è stato quasi dimezzato, senza però applicare alcun taglio al personale, che conta ancora circa 200 mila addetti. In confronto, il numero delle istituzioni è diminuito dalle 643 del 2000 alle 377 di oggi. Come? In alcuni casi gli enti sono stati aboliti, mentre in altri le istituzioni sono state trasformate, rinnovate o accorpate in unico nuovo ente.
Il tutto accade in uno dei Paesi più avanzati anche nel sostegno alle famiglie. Basti pensare che, in caso di maternità, in Svezia ciascun genitore può usufruire fino a un massimo di 480 giorni pagati di permesso per ogni figlio fino al compimento degli otto anni. E se il bimbo si dovesse ammalare? Semplice: basta mandare una email, telefonare o inviare un sms all’istituto di previdenza nazionale per essere rimborsati dei giorni di stipendio persi assentandosi. State già facendo le valigie?
Source: http://www.linkiesta.it/svezia-assunzio ... -maternita
26/07/2012, 13:54
Wolframio ha scritto:
Mi fa piacere che finalmente qualche giornale cartaceo scrive queste cose.
Bce, la fabbrica del debito che sta rovinando l'Europa
http://www.ilgiornale.it/autore/redazione.html Redazione - Lun, 23/07/2012 - 07:03
Se tutti i giorni i Merkel, Monti, Barroso, Draghi scendono in campo per rassicurarci che «l'euro è irreversibile», vuol dire che stiamo assistendo a un rito scaramantico per allungare il più possibile la vita del moribondo. Tutti gli indicatori dell'economia reale attestano in modo inequivocabile che giorno dopo giorno siamo prossimi al funerale. Il nostro funerale. La recessione sempre più profonda, l'indebitamento pubblico che cresce, il Pil che si riduce, la produzione, le esportazioni e i consumi in calo, le tasse più alte al mondo, le imprese strangolate che chiudono, i disoccupati e i poveri che aumentano, i giovani senza prospettive.Ebbene, come è possibile che, da un lato, la crisi è causata dall'euro e, dall'altro, siamo noi italiani, noi europei, a pagarne le conseguenze? La risposta è nella recente dichiarazione del governatore della Bce (Banca centrale europea) Mario Draghi a Le Monde: «Il nostro mandato non è di risolvere i problemi finanziari degli Stati, ma di garantire la stabilità dei prezzi e mantenere la stabilità del sistema finanziario in tutta indipendenza».Ma come: la Bce dopo aver imposto condizioni spietatissime agli Stati per poter accedere al credito finalizzato al ripianamento del debito pubblico, ora ci dice che si lava le mani dei problemi degli Stati? Ma come: se questi problemi sono legati alla carenza di liquidità monetaria e l'unica istituzione titolata ad emettere l'euro è la Bce che si rifiuta di farlo? Ma come: quando le banche e le società quotate in borsa crollano si pretende il massiccio intervento degli Stati con denaro pubblico mentre quando gli Stati sono in crisi voltate loro le spalle?Il signoraggio è la differenza tra il costo reale e il valore nominale della moneta. Oggi la Bce stampa la banconota da 100 euro al costo di 3 centesimi e la vende alle banche commerciali a 100 euro, più l'1% di interesse, in cambio di titoli di garanzia. Le banche rivendono la banconota allo Stato a un tasso superiore in cambio di buoni del Tesoro che sono titoli di debito. Lo Stato ripaga questi interessi facendoli gravare sulle tasse imposte ai cittadini. Quindi tutto il denaro in circolazione è gravato da interessi percepiti dalle banche e da tasse che gravano sulle nostre spalle. È così che noi siamo indebitati dal momento in cui nasciamo. È il sistema che di fatto corrisponde ad una «fabbrica del debito».Chi è il responsabile? A differenza di quanto si tenderebbe a pensare, la Bce è un'istituzione che svolge una funzione pubblica ma è di proprietà privata, detenuta da banche private, comprese quelle dei Paesi europei che non aderiscono all'euro. Ha la struttura di una società per azione e gode di autonomia assoluta dalla politica pur condizionando pesantemente la politica. Questa «fabbrica del debito» si è arricchita grazie a due nuovi trattati, il Fiscal Compact o Patto di stabilità, e il Mes o Fondo Salva-Stati, approvati il 19 luglio dal nostro Parlamento: così ci siamo ormai autocondannati ad essere indebitati a vita. Ci siamo impegnati, al fine di dimezzare il debito pubblico per portarlo al 60% del Pil, a ridurre i costi dello Stato di 45 miliardi di euro all'anno per i prossimi 20 anni, ciò che si tradurrà in nuove tasse e ulteriori tagli alla spesa pubblica; mentre per creare il Fondo Salva-Stati, l'Italia si è accollata la quota di 125 miliardi di euro, che non abbiamo. Nasciamo indebitati perché la moneta non la emette lo Stato ma una banca privata e abbiamo sottoscritto degli accordi con istituzioni sovranazionali le cui sentenze sono inappellabili. D'ora in poi lavoreremo sempre di più e vivremo sempre peggio per pagare i debiti. Ci limiteremo a produrre per consumare beni materiali, non ci saranno né risorse né tempo per occuparci della dimensione spirituale. Siamo ad un bivio epocale: salvare l'euro per morire noi come persona, oppure riscattare la sovranità monetaria per salvaguardare la nostra umanità. Ecco perché solo una nuova valuta nazionale emessa direttamente dallo Stato, che ci affranchi dalla schiavitù del signoraggio e scardini dalle fondamenta la «fabbrica del debito», emessa a parità di cambio con l'euro per prevenire fenomeni speculativi e inflazionistici, potrà darci la libertà di essere pienamente noi stessi nella nostra Italia che ha tutti i requisiti di credibilità e solidità per andare avanti a testa alta e con la schiena dritta.[email=twitter@magdicristiano]twitter@magdicristiano[/email]
http://www.ilgiornale.it/news/interni/b ... uropa.html