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rmnd ha scritto:

beh gli ultimi due interventi sono complementari.

Se si vuole l'europeizzazione del debito occorre anche un controllo delle spese di ogni singolo stato. Altrimenti le formiche pagano per le cicale.
Ma per fare questo , per rendere la BCE simile alla FED ci vuole anche un'unione politica.

Se non si fanno questi benedetti stati uniti d'Europa non si esce dal guado.
Ma le differenze culturali, economiche, sociali, storiche e linguiste sono tali da rendere davvero difficile una tale unione almeno in tempi brevi.




Ok... domanda: è assurdo pensare che, proprio per i motivi da te elencati, "qualcuno" abbia pensato di forzare la mano (con strumenti finanziari affilati come rasoi), affinchè questi benedetti "Stati Uniti d'Europa" venissero creati in tempi strettissimi (andando quindi contro un normale processo di integrazione dei paesi europei)?

In fin dei conti, quella dell'unione politica, parebbe essere l'unica soluzione.... ma tu guarda il caso.....



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 25/07/2012, 18:03 
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Thethirdeye ha scritto:

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rmnd ha scritto:

beh gli ultimi due interventi sono complementari.

Se si vuole l'europeizzazione del debito occorre anche un controllo delle spese di ogni singolo stato. Altrimenti le formiche pagano per le cicale.
Ma per fare questo , per rendere la BCE simile alla FED ci vuole anche un'unione politica.

Se non si fanno questi benedetti stati uniti d'Europa non si esce dal guado.
Ma le differenze culturali, economiche, sociali, storiche e linguiste sono tali da rendere davvero difficile una tale unione almeno in tempi brevi.




Ok... domanda: è assurdo pensare che, proprio per i motivi da te elencati, "qualcuno" abbia pensato di forzare la mano (con strumenti finanziari affilati come rasoi), affinchè questi benedetti "Stati Uniti d'Europa" venissero creati in tempi strettissimi (andando quindi contro un normale processo di integrazione dei paesi europei)?

In fin dei conti, quella dell'unione politica, parebbe essere l'unica soluzione.... ma tu guarda il caso.....


boh, io la vedo io modo diametralmente opposto.

La crisi è causata non solo dagli egoismi (legittimi, visto dalla loro prospettiva) degli stati-nazione più forti come la Germania, e dalla pessima gestione del denaro pubblico di altre più deboli. La crisi è causata da un'Europa debole che non parla con una sola voce, che si fa concorrenza interna. A chi gioverebbe un'Europa forte , unita e compatta ?
Non penso gioverebbe ai 'signori dello spread'.

Quindi penso che la crisi sia solo il risultato di un'Europa debole e politicamente disgiunta e di qualcuno che approfitta di questa sua debolezza per arricchirsi.
E quindi non penso affatto che la crisi sia un mezzo per arrivare all'unione politica ma solo il risultato di questa unione mancata.

Fino a pochi anni fa gli stati uniti vedevano con timore la nascita degli stati uniti di europa . Un'Europa debole fa sicuramente comodo a una nazione come quella americana. Certo che se diventa troppo debole le ripercussioni negative ci saranno anche per il mercato americano.



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MessaggioInviato: 25/07/2012, 20:44 
La Svezia dimezza le tasse sui ristoranti, boom di assunzioni

Meno tasse, più posti di lavoro. La formula magica arriva dalla Svezia, dove il dimezzamento delle imposte su bar e ristoranti ha portato nel primo trimestre dell'anno 9.500 nuove assunzioni tra camerieri, barman e cuochi che hanno firmato soprattutto contratti a tempo indeterminato. E se questo non dovesse bastare, nel Paese scandinavo negli ultimi anni sono state dimezzate le istituzioni pubbliche, senza però applicare alcun taglio al personale.
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25 luglio 2012 - 16:56
Meno tasse più posti di lavoro. È la formula magica applicata in Svezia, dove la riduzione delle imposte (dal 25% al 12%) su bar, ristoranti e bistrot ha fatto balzare il numero dei nuovi assunti nel settore della ristorazione come non era mai successo prima. Secondo un’indagine dello Sbc, l’istituto nazionale di statistica, nel primo trimestre del 2012 ci sarebbero state 9.500 assunzioni in più tra camerieri, barman e cuochi rispetto allo stesso periodo del 2011.

E altro che precarietà. I nuovi assunti hanno firmato per la maggior parte contratti a tempo indeterminato, che oggi sono 10.700 in più rispetto a un anno fa. Lo confermano anche i dati della Riksbanken, la banca centrale svedese, secondo la quale la riduzione delle tasse per ristoranti e bar ha dato ottimi risultati sia sul fronte dei prezzi che su quello dell’occupazione.

E se questo non dovesse bastare, dal Paese scandinavo arrivano notizie positive anche sul fronte della pubblica amministrazione. Negli ultimi dieci anni, il numero delle istituzioni statali in Svezia è stato quasi dimezzato, senza però applicare alcun taglio al personale, che conta ancora circa 200 mila addetti. In confronto, il numero delle istituzioni è diminuito dalle 643 del 2000 alle 377 di oggi. Come? In alcuni casi gli enti sono stati aboliti, mentre in altri le istituzioni sono state trasformate, rinnovate o accorpate in unico nuovo ente.

Il tutto accade in uno dei Paesi più avanzati anche nel sostegno alle famiglie. Basti pensare che, in caso di maternità, in Svezia ciascun genitore può usufruire fino a un massimo di 480 giorni pagati di permesso per ogni figlio fino al compimento degli otto anni. E se il bimbo si dovesse ammalare? Semplice: basta mandare una email, telefonare o inviare un sms all’istituto di previdenza nazionale per essere rimborsati dei giorni di stipendio persi assentandosi. State già facendo le valigie?

Source: http://www.linkiesta.it/svezia-assunzio ... -maternita


Ultima modifica di Wolframio il 25/07/2012, 20:45, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 25/07/2012, 20:59 
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rmnd ha scritto:
A chi gioverebbe un'Europa forte, unita e compatta?


Al potere transnazionale che si sta adoperando per l'NWO.
Un unico Presidente da convincere... all'occorenza, spianerebbe
la strada a qualsiasi iniziativa. Guarda gli Stati Uniti... basta che
parli il Presidente, per vedere tutti gli stati americani scodinzolare
al suo cospetto.

Cita:
Non penso gioverebbe ai 'signori dello spread'.


I signori dello spread sono dei "sergenti maggiori". Cioè degli esecutori del "Grande Piano". E il solo fatto che questa crisi, grazie alla Germania, è dieci volte più lunga e travagliata di quanto potrebbe o dovrebbe essere, fa arricchire i "colonnelli" e i "generali" che hanno impartito l'ordine. Non è difficile da capire....

Cita:
Quindi penso che la crisi sia solo il risultato di un'Europa debole e politicamente disgiunta e di qualcuno che approfitta di questa sua debolezza per arricchirsi. E quindi non penso affatto che la crisi sia un mezzo per arrivare all'unione politica ma solo il risultato di questa unione mancata.


Se rileggi quello che hai scritto, ti renderai conto che il mio ragionamento risolve almeno quattro questioni con una botta sola:

1) Il perdurare della crisi ha permesso la cessione di sovranità a organizzazioni sovranazionali (non elette).
2) Il perdurare della crisi ha permesso di guadagnare un boato di soldi agli speculatori.
3) Il perdurare della crisi ha limitato i diritti dei cittdini europei TUTTI e sgonfiato il valore delle GARANZIE che gli stati, non più sovrani, dovranno offrire a chi eroga miliardi per le coperture (cioè gli stessi che la crisi l'hanno generata a tavolino).
4) Quando NESSUNA contromisura sembrerà attuabile e quando le nazioni saranno prese per le palle dai loro strozzini, un'unica Governance Europea, verrà vista come l'unica soluzione percorribile. E quello non è altro che il "loro" obiettivo principale.

Della serie....
Problema - Reazione - Soluzione.

No eh? [:o)]



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Thethirdeye ha scritto:
1) Il perdurare della crisi ha permesso la cessione di sovranità a organizzazioni sovranazionali (non elette).
2) Il perdurare della crisi ha permesso di guadagnare un boato di soldi agli speculatori.
3) Il perdurare della crisi ha limitato i diritti dei cittdini europei TUTTI e sgonfiato il valore delle GARANZIE che gli stati, non più sovrani, dovranno offrire a chi eroga miliardi per le coperture (cioè gli stessi che la crisi l'hanno generata a tavolino).
4) Quando NESSUNA contromisura sembrerà attuabile e quando le nazioni saranno prese per le palle dai loro strozzini, un'unica Governance Europea, verrà vista come l'unica soluzione percorribile. E quello non è altro che il "loro" obiettivo principale.

Della serie....
Problema - Reazione - Soluzione.

No eh? [:o)]


Sintetico e preciso [:)]
Ma possibile che in tutto questo tempo quelli che l'hanno capita sono ancora pochi?


Ultima modifica di Wolframio il 25/07/2012, 21:37, modificato 1 volta in totale.


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Thethirdeye ha scritto:

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rmnd ha scritto:
A chi gioverebbe un'Europa forte, unita e compatta?


Al potere transnazionale che si sta adoperando per l'NWO.
Un unico Presidente da convincere... all'occorenza, spianerebbe
la strada a qualsiasi iniziativa. Guarda gli Stati Uniti... basta che
parli il Presidente, per vedere tutti gli stati americani scodinzolare
al suo cospetto.

Cita:
Non penso gioverebbe ai 'signori dello spread'.


I signori dello spread sono dei "sergenti maggiori". Cioè degli esecutori del "Grande Piano". E il solo fatto che questa crisi, grazie alla Germania, è dieci volte più lunga e travagliata di quanto potrebbe o dovrebbe essere, fa arricchire i "colonnelli" e i "generali" che hanno impartito l'ordine. Non è difficile da capire....

Cita:
Quindi penso che la crisi sia solo il risultato di un'Europa debole e politicamente disgiunta e di qualcuno che approfitta di questa sua debolezza per arricchirsi. E quindi non penso affatto che la crisi sia un mezzo per arrivare all'unione politica ma solo il risultato di questa unione mancata.


Se rileggi quello che hai scritto, ti renderai conto che il mio ragionamento risolve almeno quattro questioni con una botta sola:

1) Il perdurare della crisi ha permesso la cessione di sovranità a organizzazioni sovranazionali (non elette).
2) Il perdurare della crisi ha permesso di guadagnare un boato di soldi agli speculatori.
3) Il perdurare della crisi ha limitato i diritti dei cittdini europei TUTTI e sgonfiato il valore delle GARANZIE che gli stati, non più sovrani, dovranno offrire a chi eroga miliardi per le coperture (cioè gli stessi che la crisi l'hanno generata a tavolino).
4) Quando NESSUNA contromisura sembrerà attuabile e quando le nazioni saranno prese per le palle dai loro strozzini, un'unica Governance Europea, verrà vista come l'unica soluzione percorribile. E quello non è altro che il "loro" obiettivo principale.

Della serie....
Problema - Reazione - Soluzione.

No eh? [:o)]


Ma in un'Europa politica sono i cittadini a scegliere il proprio presidente.
E la cessione di sovranità nazionale è sana, perchè avviene nel solco istituzionale, costituzionale e politico all'interno degli stati uniti d'Europa. Mentre con l'Europa disgiunta e unita solo monetariamente la cessione di sovranità è malata perchè decisa dai mercati come avviene attualmente.
Perchè anche senza stati uniti d'Europa la cessione di sovranità avviene ugualmente ma nel modo peggiore.

Vi è più di un motivo poco nobile nel lasciare l'Europa in questo stato ecco perchè è così difficile unirla politicamente questa Europa.



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MessaggioInviato: 25/07/2012, 22:34 
Mi fa piacere che finalmente qualche giornale cartaceo scrive queste cose. [:)]


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Bce, la fabbrica del debito che sta rovinando l'Europa


http://www.ilgiornale.it/autore/redazione.html Redazione - Lun, 23/07/2012 - 07:03

Se tutti i giorni i Merkel, Monti, Barroso, Draghi scendono in campo per rassicurarci che «l'euro è irreversibile», vuol dire che stiamo assistendo a un rito scaramantico per allungare il più possibile la vita del moribondo. Tutti gli indicatori dell'economia reale attestano in modo inequivocabile che giorno dopo giorno siamo prossimi al funerale. Il nostro funerale. La recessione sempre più profonda, l'indebitamento pubblico che cresce, il Pil che si riduce, la produzione, le esportazioni e i consumi in calo, le tasse più alte al mondo, le imprese strangolate che chiudono, i disoccupati e i poveri che aumentano, i giovani senza prospettive.Ebbene, come è possibile che, da un lato, la crisi è causata dall'euro e, dall'altro, siamo noi italiani, noi europei, a pagarne le conseguenze? La risposta è nella recente dichiarazione del governatore della Bce (Banca centrale europea) Mario Draghi a Le Monde: «Il nostro mandato non è di risolvere i problemi finanziari degli Stati, ma di garantire la stabilità dei prezzi e mantenere la stabilità del sistema finanziario in tutta indipendenza».Ma come: la Bce dopo aver imposto condizioni spietatissime agli Stati per poter accedere al credito finalizzato al ripianamento del debito pubblico, ora ci dice che si lava le mani dei problemi degli Stati? Ma come: se questi problemi sono legati alla carenza di liquidità monetaria e l'unica istituzione titolata ad emettere l'euro è la Bce che si rifiuta di farlo? Ma come: quando le banche e le società quotate in borsa crollano si pretende il massiccio intervento degli Stati con denaro pubblico mentre quando gli Stati sono in crisi voltate loro le spalle?Il signoraggio è la differenza tra il costo reale e il valore nominale della moneta. Oggi la Bce stampa la banconota da 100 euro al costo di 3 centesimi e la vende alle banche commerciali a 100 euro, più l'1% di interesse, in cambio di titoli di garanzia. Le banche rivendono la banconota allo Stato a un tasso superiore in cambio di buoni del Tesoro che sono titoli di debito. Lo Stato ripaga questi interessi facendoli gravare sulle tasse imposte ai cittadini. Quindi tutto il denaro in circolazione è gravato da interessi percepiti dalle banche e da tasse che gravano sulle nostre spalle. È così che noi siamo indebitati dal momento in cui nasciamo. È il sistema che di fatto corrisponde ad una «fabbrica del debito».Chi è il responsabile? A differenza di quanto si tenderebbe a pensare, la Bce è un'istituzione che svolge una funzione pubblica ma è di proprietà privata, detenuta da banche private, comprese quelle dei Paesi europei che non aderiscono all'euro. Ha la struttura di una società per azione e gode di autonomia assoluta dalla politica pur condizionando pesantemente la politica. Questa «fabbrica del debito» si è arricchita grazie a due nuovi trattati, il Fiscal Compact o Patto di stabilità, e il Mes o Fondo Salva-Stati, approvati il 19 luglio dal nostro Parlamento: così ci siamo ormai autocondannati ad essere indebitati a vita. Ci siamo impegnati, al fine di dimezzare il debito pubblico per portarlo al 60% del Pil, a ridurre i costi dello Stato di 45 miliardi di euro all'anno per i prossimi 20 anni, ciò che si tradurrà in nuove tasse e ulteriori tagli alla spesa pubblica; mentre per creare il Fondo Salva-Stati, l'Italia si è accollata la quota di 125 miliardi di euro, che non abbiamo. Nasciamo indebitati perché la moneta non la emette lo Stato ma una banca privata e abbiamo sottoscritto degli accordi con istituzioni sovranazionali le cui sentenze sono inappellabili. D'ora in poi lavoreremo sempre di più e vivremo sempre peggio per pagare i debiti. Ci limiteremo a produrre per consumare beni materiali, non ci saranno né risorse né tempo per occuparci della dimensione spirituale. Siamo ad un bivio epocale: salvare l'euro per morire noi come persona, oppure riscattare la sovranità monetaria per salvaguardare la nostra umanità. Ecco perché solo una nuova valuta nazionale emessa direttamente dallo Stato, che ci affranchi dalla schiavitù del signoraggio e scardini dalle fondamenta la «fabbrica del debito», emessa a parità di cambio con l'euro per prevenire fenomeni speculativi e inflazionistici, potrà darci la libertà di essere pienamente noi stessi nella nostra Italia che ha tutti i requisiti di credibilità e solidità per andare avanti a testa alta e con la schiena dritta.[email=twitter@magdicristiano]twitter@magdicristiano[/email]

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http://www.ilgiornale.it/news/interni/b ... uropa.html


Ultima modifica di Wolframio il 25/07/2012, 22:36, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 25/07/2012, 22:35 
Scusate... nel frattempo..... [:(]

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Pubblicato il 25 luglio 2012| Ora 22:14

http://www.wallstreetitalia.com/article ... atura.aspx

L'agenzia di rating Egan-Jones ha tagliato il rating sul debito sovrano dell'Italia a CCC-plus da B-plus, citando la crisi finanziaria dei governi regionali (Sicilia), i problemi del sistema bancario e l'economia sotto pressione. Egan-Jones e' la migliore, piu' indipendente e affidabile agenzia sul mercato dei capitali.

L'agenzia di rating Egan-Jones, considerata la migliore, piu' indipendente e affidabile sul mercato finanziario, ha tagliato il rating sul debito sovrano dell'Italia a CCC-plus da B-plus, citando la crisi finanziaria dei governi regionali (Sicilia), i problemi del sistema bancario e l'economia sotto pressione.

"La capacita' dell'Italia di supportare in modo indipendente le sue banche e' da mettere in questione data la debole condizione delle banche e del paese", scrivono gli analisti di Egan-Jones in un comunicato, specificando che il rating del paese comporta un "outlook negativo". "Il paese e' al momento in recessione con una contrazione economica negli ultimi due trimestri", si legge nel comunicato.

Secondo l'agenzia di rating Usa l'Italia e' al centro della crisi nell'eurozona, con il costo per finanziare il suo enorme debito (quasi 2 trilioni di euro) balzato ("jumping") sulle paure di un contagio mentre la situazione in Spagna si sta deteriorando.

Episodio emblematico delle crescenti preoccupazioni riguardanti i governi comunali e regionali del paese - si legge - la Sicilia ritardera' il pagamento degli stipendi ai parlamentari della Regione e postporra' i pagamenti delle pensioni fino a quando non ricevera' il denaro promesso dal governo centrale di Roma.

Standard & Poor's ha assegnato all'Italia l'ultima volta un rating di BBB-plus, Moody's Investors Service Baa2 mentre Fitch (francese) e' l'agenzia che da' il voto piu' alto: A-minus. Tutti e tre i rating sono accompagnati da un outlook negativo.



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Thethirdeye ha scritto:

Scusate... nel frattempo..... [:(]

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Pubblicato il 25 luglio 2012| Ora 22:14

http://www.wallstreetitalia.com/article ... atura.aspx

L'agenzia di rating Egan-Jones ha tagliato il rating sul debito sovrano dell'Italia a CCC-plus da B-plus, citando la crisi finanziaria dei governi regionali (Sicilia), i problemi del sistema bancario e l'economia sotto pressione. Egan-Jones e' la migliore, piu' indipendente e affidabile agenzia sul mercato dei capitali.

L'agenzia di rating Egan-Jones, considerata la migliore, piu' indipendente e affidabile sul mercato finanziario, ha tagliato il rating sul debito sovrano dell'Italia a CCC-plus da B-plus, citando la crisi finanziaria dei governi regionali (Sicilia), i problemi del sistema bancario e l'economia sotto pressione.

"La capacita' dell'Italia di supportare in modo indipendente le sue banche e' da mettere in questione data la debole condizione delle banche e del paese", scrivono gli analisti di Egan-Jones in un comunicato, specificando che il rating del paese comporta un "outlook negativo". "Il paese e' al momento in recessione con una contrazione economica negli ultimi due trimestri", si legge nel comunicato.

Secondo l'agenzia di rating Usa l'Italia e' al centro della crisi nell'eurozona, con il costo per finanziare il suo enorme debito (quasi 2 trilioni di euro) balzato ("jumping") sulle paure di un contagio mentre la situazione in Spagna si sta deteriorando.

Episodio emblematico delle crescenti preoccupazioni riguardanti i governi comunali e regionali del paese - si legge - la Sicilia ritardera' il pagamento degli stipendi ai parlamentari della Regione e postporra' i pagamenti delle pensioni fino a quando non ricevera' il denaro promesso dal governo centrale di Roma.

Standard & Poor's ha assegnato all'Italia l'ultima volta un rating di BBB-plus, Moody's Investors Service Baa2 mentre Fitch (francese) e' l'agenzia che da' il voto piu' alto: A-minus. Tutti e tre i rating sono accompagnati da un outlook negativo.



Ragazzi.... a me sembra che nessuna Agenzia di Stampa Nazionale stia riportando questa notizia... come mai?

Un aggiornamento:
http://www.wallstreetitalia.com/article ... atura.aspx

Poiche' di solito Egan-Jones anticipa sempre le altre agenzie (e' piu' piccola, piu' seria e non ha conflitti di interessi) secondo alcuni osservatori a New York e' probabile che nel giro di 2-3 mesi anche le tre big (molto screditate) seguano a ruota con un giudizio sull'Italia negativo come quello espresso oggi.

Egan-Jones e' indipendente perche' non e' pagata dalle aziende o dai paesi che emettono bond (corporate e sovrani), i quali quindi hanno "influenza zero" sul rating. Esattamrntr il contrario di cio' che avviene per Standard & Poor's, Moody's Investors Service e Fitch. La missione di Egan-Jones - si legge sul website della societa' presieduta da Sean Egan - "e' di assistere i clienti istituzionali sul fronte buy (acquirenti dei bond) grazie a un rating creditizio accurato, avverso al rischio, attento alle esigenze del mercato e con valore predittivo. Saranno poi i clienti a preoccuparsi del resto".

Ecco cosa hanno scritto, in sintesi, gli analisti di Egan-Jones sul rating dell'Italia (ATTENZIONE: WSI non pubblica questa notizia in Insider, come di solito accade per news esclusive riservata agli abbonati, perche' riteniamo sia questione di interesse nazionale):

L'Italia con i suoi governi regionali ha bisogno di rifinanziare approssimativamente 183 miliardi di euro nel 2012 e 214 miliardi di euro nel 2013 e molto probabilmente, senza un intervento esterno, dovra' far fronte a un aumento dei tassi e a difficolta' di accesso al mercato dei capitali. I rendimenti del bond a 10 anni sono vicini al 6.5%; i tassi sono saliti nonostante precedenti acquisti della Banca centrale europea. Futuri interventi da parte della Bce e del Fmi metteranno a disposizione un po' di liquidita' ma potrebbero rendere subordinati i vecchi creditori. L'Italia non puo' rifinanziare tutto il suo debito se l'economia Ue va in recessione. Il rapporto debito/pil continuera' a salire e il paese rimarra' sotto pressione.



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1) Il perdurare della crisi ha permesso la cessione di sovranità a organizzazioni sovranazionali (non elette).
2) Il perdurare della crisi ha permesso di guadagnare un boato di soldi agli speculatori.
3) Il perdurare della crisi ha limitato i diritti dei cittdini europei TUTTI e sgonfiato il valore delle GARANZIE che gli stati, non più sovrani, dovranno offrire a chi eroga miliardi per le coperture (cioè gli stessi che la crisi l'hanno generata a tavolino).
4) Quando NESSUNA contromisura sembrerà attuabile e quando le nazioni saranno prese per le palle dai loro strozzini, un'unica Governance Europea, verrà vista come l'unica soluzione percorribile. E quello non è altro che il "loro" obiettivo principale.

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Ma possibile che in tutto questo tempo quelli che l'hanno capita sono ancora pochi?


Come nel mito della caverna di Platone non sempre le persone bloccate nel fondo della caverna sono disposte a voler vedere la luce... farebbe troppo male ai loro occhi...



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Atlanticus81 ha scritto:

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Wolframio ha scritto:

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Thethirdeye ha scritto:
1) Il perdurare della crisi ha permesso la cessione di sovranità a organizzazioni sovranazionali (non elette).
2) Il perdurare della crisi ha permesso di guadagnare un boato di soldi agli speculatori.
3) Il perdurare della crisi ha limitato i diritti dei cittdini europei TUTTI e sgonfiato il valore delle GARANZIE che gli stati, non più sovrani, dovranno offrire a chi eroga miliardi per le coperture (cioè gli stessi che la crisi l'hanno generata a tavolino).
4) Quando NESSUNA contromisura sembrerà attuabile e quando le nazioni saranno prese per le palle dai loro strozzini, un'unica Governance Europea, verrà vista come l'unica soluzione percorribile. E quello non è altro che il "loro" obiettivo principale.

Della serie....
Problema - Reazione - Soluzione.

No eh? [:o)]


Sintetico e preciso [:)]
Ma possibile che in tutto questo tempo quelli che l'hanno capita sono ancora pochi?


Come nel mito della caverna di Platone non sempre le persone bloccate nel fondo della caverna sono disposte a voler vedere la luce... farebbe troppo male ai loro occhi...



Lascia perdere va, siete voi che vivete di fole cospirazioniste perchè la realtà in quanto tale non vi piace affrontarla.



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MessaggioInviato: 26/07/2012, 13:42 
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Wolframio ha scritto:

La Svezia dimezza le tasse sui ristoranti, boom di assunzioni

Meno tasse, più posti di lavoro. La formula magica arriva dalla Svezia, dove il dimezzamento delle imposte su bar e ristoranti ha portato nel primo trimestre dell'anno 9.500 nuove assunzioni tra camerieri, barman e cuochi che hanno firmato soprattutto contratti a tempo indeterminato. E se questo non dovesse bastare, nel Paese scandinavo negli ultimi anni sono state dimezzate le istituzioni pubbliche, senza però applicare alcun taglio al personale.
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25 luglio 2012 - 16:56
Meno tasse più posti di lavoro. È la formula magica applicata in Svezia, dove la riduzione delle imposte (dal 25% al 12%) su bar, ristoranti e bistrot ha fatto balzare il numero dei nuovi assunti nel settore della ristorazione come non era mai successo prima. Secondo un’indagine dello Sbc, l’istituto nazionale di statistica, nel primo trimestre del 2012 ci sarebbero state 9.500 assunzioni in più tra camerieri, barman e cuochi rispetto allo stesso periodo del 2011.

E altro che precarietà. I nuovi assunti hanno firmato per la maggior parte contratti a tempo indeterminato, che oggi sono 10.700 in più rispetto a un anno fa. Lo confermano anche i dati della Riksbanken, la banca centrale svedese, secondo la quale la riduzione delle tasse per ristoranti e bar ha dato ottimi risultati sia sul fronte dei prezzi che su quello dell’occupazione.

E se questo non dovesse bastare, dal Paese scandinavo arrivano notizie positive anche sul fronte della pubblica amministrazione. Negli ultimi dieci anni, il numero delle istituzioni statali in Svezia è stato quasi dimezzato, senza però applicare alcun taglio al personale, che conta ancora circa 200 mila addetti. In confronto, il numero delle istituzioni è diminuito dalle 643 del 2000 alle 377 di oggi. Come? In alcuni casi gli enti sono stati aboliti, mentre in altri le istituzioni sono state trasformate, rinnovate o accorpate in unico nuovo ente.

Il tutto accade in uno dei Paesi più avanzati anche nel sostegno alle famiglie. Basti pensare che, in caso di maternità, in Svezia ciascun genitore può usufruire fino a un massimo di 480 giorni pagati di permesso per ogni figlio fino al compimento degli otto anni. E se il bimbo si dovesse ammalare? Semplice: basta mandare una email, telefonare o inviare un sms all’istituto di previdenza nazionale per essere rimborsati dei giorni di stipendio persi assentandosi. State già facendo le valigie?

Source: http://www.linkiesta.it/svezia-assunzio ... -maternita


Come diceva il buon Pagliarini, se abbassi le tasse alle imprese crei posti di lavoro di conseguenza aumentano i consumi.


Ultima modifica di greenwarrior il 26/07/2012, 13:43, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 26/07/2012, 13:49 
casini afferma che trovato un monti tonico,con un bilancio positivo sulle misure prese,e positivi sono pure i risultati.......in compenso confindustria afferma che il pil e' ancora giu'la possibilita' di ripresa x fine anno un utopia,,con i consumi ancora in flessione,evidente che il buon pier vive con la testa fra le nuvole e le onde di quel di milano marittima [8D] [8D] [8D]


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MessaggioInviato: 26/07/2012, 13:49 
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Wolframio ha scritto:

La Svezia dimezza le tasse sui ristoranti, boom di assunzioni

Meno tasse, più posti di lavoro. La formula magica arriva dalla Svezia, dove il dimezzamento delle imposte su bar e ristoranti ha portato nel primo trimestre dell'anno 9.500 nuove assunzioni tra camerieri, barman e cuochi che hanno firmato soprattutto contratti a tempo indeterminato. E se questo non dovesse bastare, nel Paese scandinavo negli ultimi anni sono state dimezzate le istituzioni pubbliche, senza però applicare alcun taglio al personale.
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25 luglio 2012 - 16:56
Meno tasse più posti di lavoro. È la formula magica applicata in Svezia, dove la riduzione delle imposte (dal 25% al 12%) su bar, ristoranti e bistrot ha fatto balzare il numero dei nuovi assunti nel settore della ristorazione come non era mai successo prima. Secondo un’indagine dello Sbc, l’istituto nazionale di statistica, nel primo trimestre del 2012 ci sarebbero state 9.500 assunzioni in più tra camerieri, barman e cuochi rispetto allo stesso periodo del 2011.

E altro che precarietà. I nuovi assunti hanno firmato per la maggior parte contratti a tempo indeterminato, che oggi sono 10.700 in più rispetto a un anno fa. Lo confermano anche i dati della Riksbanken, la banca centrale svedese, secondo la quale la riduzione delle tasse per ristoranti e bar ha dato ottimi risultati sia sul fronte dei prezzi che su quello dell’occupazione.

E se questo non dovesse bastare, dal Paese scandinavo arrivano notizie positive anche sul fronte della pubblica amministrazione. Negli ultimi dieci anni, il numero delle istituzioni statali in Svezia è stato quasi dimezzato, senza però applicare alcun taglio al personale, che conta ancora circa 200 mila addetti. In confronto, il numero delle istituzioni è diminuito dalle 643 del 2000 alle 377 di oggi. Come? In alcuni casi gli enti sono stati aboliti, mentre in altri le istituzioni sono state trasformate, rinnovate o accorpate in unico nuovo ente.

Il tutto accade in uno dei Paesi più avanzati anche nel sostegno alle famiglie. Basti pensare che, in caso di maternità, in Svezia ciascun genitore può usufruire fino a un massimo di 480 giorni pagati di permesso per ogni figlio fino al compimento degli otto anni. E se il bimbo si dovesse ammalare? Semplice: basta mandare una email, telefonare o inviare un sms all’istituto di previdenza nazionale per essere rimborsati dei giorni di stipendio persi assentandosi. State già facendo le valigie?

Source: http://www.linkiesta.it/svezia-assunzio ... -maternita


"State già facendo la valigia?"

Sì... ma per la cameriera!!!

(scusate l'off-topic)

[:I]


Ultima modifica di Atlanticus81 il 26/07/2012, 13:51, modificato 1 volta in totale.


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Wolframio ha scritto:

Mi fa piacere che finalmente qualche giornale cartaceo scrive queste cose. [:)]


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Bce, la fabbrica del debito che sta rovinando l'Europa


http://www.ilgiornale.it/autore/redazione.html Redazione - Lun, 23/07/2012 - 07:03

Se tutti i giorni i Merkel, Monti, Barroso, Draghi scendono in campo per rassicurarci che «l'euro è irreversibile», vuol dire che stiamo assistendo a un rito scaramantico per allungare il più possibile la vita del moribondo. Tutti gli indicatori dell'economia reale attestano in modo inequivocabile che giorno dopo giorno siamo prossimi al funerale. Il nostro funerale. La recessione sempre più profonda, l'indebitamento pubblico che cresce, il Pil che si riduce, la produzione, le esportazioni e i consumi in calo, le tasse più alte al mondo, le imprese strangolate che chiudono, i disoccupati e i poveri che aumentano, i giovani senza prospettive.Ebbene, come è possibile che, da un lato, la crisi è causata dall'euro e, dall'altro, siamo noi italiani, noi europei, a pagarne le conseguenze? La risposta è nella recente dichiarazione del governatore della Bce (Banca centrale europea) Mario Draghi a Le Monde: «Il nostro mandato non è di risolvere i problemi finanziari degli Stati, ma di garantire la stabilità dei prezzi e mantenere la stabilità del sistema finanziario in tutta indipendenza».Ma come: la Bce dopo aver imposto condizioni spietatissime agli Stati per poter accedere al credito finalizzato al ripianamento del debito pubblico, ora ci dice che si lava le mani dei problemi degli Stati? Ma come: se questi problemi sono legati alla carenza di liquidità monetaria e l'unica istituzione titolata ad emettere l'euro è la Bce che si rifiuta di farlo? Ma come: quando le banche e le società quotate in borsa crollano si pretende il massiccio intervento degli Stati con denaro pubblico mentre quando gli Stati sono in crisi voltate loro le spalle?Il signoraggio è la differenza tra il costo reale e il valore nominale della moneta. Oggi la Bce stampa la banconota da 100 euro al costo di 3 centesimi e la vende alle banche commerciali a 100 euro, più l'1% di interesse, in cambio di titoli di garanzia. Le banche rivendono la banconota allo Stato a un tasso superiore in cambio di buoni del Tesoro che sono titoli di debito. Lo Stato ripaga questi interessi facendoli gravare sulle tasse imposte ai cittadini. Quindi tutto il denaro in circolazione è gravato da interessi percepiti dalle banche e da tasse che gravano sulle nostre spalle. È così che noi siamo indebitati dal momento in cui nasciamo. È il sistema che di fatto corrisponde ad una «fabbrica del debito».Chi è il responsabile? A differenza di quanto si tenderebbe a pensare, la Bce è un'istituzione che svolge una funzione pubblica ma è di proprietà privata, detenuta da banche private, comprese quelle dei Paesi europei che non aderiscono all'euro. Ha la struttura di una società per azione e gode di autonomia assoluta dalla politica pur condizionando pesantemente la politica. Questa «fabbrica del debito» si è arricchita grazie a due nuovi trattati, il Fiscal Compact o Patto di stabilità, e il Mes o Fondo Salva-Stati, approvati il 19 luglio dal nostro Parlamento: così ci siamo ormai autocondannati ad essere indebitati a vita. Ci siamo impegnati, al fine di dimezzare il debito pubblico per portarlo al 60% del Pil, a ridurre i costi dello Stato di 45 miliardi di euro all'anno per i prossimi 20 anni, ciò che si tradurrà in nuove tasse e ulteriori tagli alla spesa pubblica; mentre per creare il Fondo Salva-Stati, l'Italia si è accollata la quota di 125 miliardi di euro, che non abbiamo. Nasciamo indebitati perché la moneta non la emette lo Stato ma una banca privata e abbiamo sottoscritto degli accordi con istituzioni sovranazionali le cui sentenze sono inappellabili. D'ora in poi lavoreremo sempre di più e vivremo sempre peggio per pagare i debiti. Ci limiteremo a produrre per consumare beni materiali, non ci saranno né risorse né tempo per occuparci della dimensione spirituale. Siamo ad un bivio epocale: salvare l'euro per morire noi come persona, oppure riscattare la sovranità monetaria per salvaguardare la nostra umanità. Ecco perché solo una nuova valuta nazionale emessa direttamente dallo Stato, che ci affranchi dalla schiavitù del signoraggio e scardini dalle fondamenta la «fabbrica del debito», emessa a parità di cambio con l'euro per prevenire fenomeni speculativi e inflazionistici, potrà darci la libertà di essere pienamente noi stessi nella nostra Italia che ha tutti i requisiti di credibilità e solidità per andare avanti a testa alta e con la schiena dritta.[email=twitter@magdicristiano]twitter@magdicristiano[/email]

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http://www.ilgiornale.it/news/interni/b ... uropa.html



Ma come, signoraggio bancario, costo della banconota a 3 centesimi e venduta a 100 euro, ma non era una colossale balla il signoraggio?? [}:)] [}:)] [}:)] [}:)], adesso che sta crollando tutto qualcuno vuole pararsi le chiappe....



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