“La musica può donare delle ali ai vostri pensieri e illuminare la vostra anima di una luce eterna.” (Platone) "Pitagora udiva l'armonia dell'universo, cioè percepiva l'universale armonia delle sfere e degli astri muoventisi con quelle; la quale noi non udiamo, per la limitatezza della nostra natura." (Porphyrius)
“In quale modo per mezzo della musica e di melodie egli [ Pitagora ] educava gli uomini in momenti determinanti e quando procuravano loro particolare affanno le affezioni dell'animo; quali purificazioni dei mali dell'animo e del corpo procurava tramite la musica e in qual modo le praticava.” (Giamblico) “Tu odi quest'armonia che è formata da ineguali intervalli calcolati secondo proporzioni perfette, e riprodotti dai movimenti delle sfere. I suoni bassi si uniscono a quelli acuti in accordi sempre mutevoli, perché queste colossali rivoluzioni planetarie non saprebbero compiersi nel silenzio, e la natura esige che suoni chiari echeggino ad un estremo e suoni cupi rispondano dall'altro. Così il mondo degli astri che ha moto più rapido rotea con un precipitoso trillo argentino, mentre il corso lunare che gli sottosta emette un suono lento e cavernoso. Così le sfere producono sette toni distinti, e il numero settenario e il nucleo di tutto quello che esiste. E gli uomini che sanno imitare sulla lira il concerto dei cieli hanno ritrovato il cammino che adduce a questo regno sublime, nella stessa maniera con cui altri si sono innalzati col genio alla conoscenza delle cose divine. Le orecchie degli uomini, riempite da tale suono, sono diventate sorde. Nessun organo di senso, in voi mortali, è più debole: allo stesso modo là dove il Nilo, da monti altissimi, si getta a precipizio nella regione chiamata Catadupa, abita un popolo che, per l'intensità del rumore, manca dell'udito. Il suono, per la rotazione vorticosa di tutto l'universo, è talmente forte, che le orecchie umane non hanno la capacità di coglierlo, allo stesso modo in cui non potete fissare il sole, perché la vostra percezione visiva è vinta dai suoi raggi.” (Cicerone, "De re publica" - vv. 18 - 19)
La musica è la derivazione di intervalli particolari che determinano dei rapporti di corrispondenza ben precisi, così come stabilì Pitagora (secondo l'accademia dogmatica, in realtà già espressi attraverso la durata dei vari regni nell'Enuma Elis).
Non è un caso che l'anima mundi venisse rappresentata dai pitagorici come una X (Christos), e riassunta nel Tetraktis, il triangolo formato da 10 punti, secondo la disposizione in 4 linee: 1, 2, 3 e 4.
Ovvero: 1:2 2:3 3:4
L'energia emessa dal buco nero al centro della galassia, Hunab Ku, Sole Nero, Svastica etc etc viene "condizionata" dall'interferenza elettromagnetica dei principali pianeti, del sole e della luna determinando sulla terra la risultante di un flusso energetico di riferimento determinato da rigorosissime proporzioni matematico geometriche.
La musica non è altro che la riproposizione di ciò, emulazione di questa energia, così come cantata da quella donna Shipibo che già vi mostrai. In analisi approfondita, la musica è la riproposizione del sistema quantistico che governa tutte le undici dimensioni di cui la parte materica costituisce solo quella percepibile dalla nostra limitatissima mente.
Seguendo questa energia, il centro da cui nasce, l'identificazione in cielo e in terra fatta dagli antichi nostri predecessori, e contestando l'allineamento di Orione delle piramidi egizie dato da Bauval sono arrivato a identificare il Paititi.
Fatto curioso, la cordigliera delle Ande sta al triangolo Tiwanaku, Nasca e Paititi come la via lattea sta al triangolo estivo.
Per avere visione del triangolo estivo nell'emisfero australe, però, l'asse della terra deve avere una inclinazione diversa da quella attuale. Stesso discorso, in termini ribaltati, vale per le piramidi di Visoko, che seguono l'allineamento del triangolo invernale.
Questo suggerisce il fatto che ci sia una differente linea temporale nei diversi siti archeologici, caratterizzata da una data precisa, ovvero quel fatidico 9/10.000 a.C. cui si fa risalire il secondo "diluvio".
Per questo motivo, paragonare le tre piramidi di Giza con Paititi o Gobekli Tepe è assurdo, in quanto appartengono a una linea temporale differente; sarebbe come sommare pere e mele.
Ma la cosa interessante è l'ipotesi che i vari siti archeologici sulla stessa linea temporale seguano l'allineamento della precessione degli equinozi nei due diversi periodi, e quindi con due differenti inclinazioni rispetto all'odierno asse terrestre.
E qui, se volete scomodare Hapgood e Einsteinn, vi potete scatenare.
Spero di aver risposto, scusandomi per l'eventuale poca chiarezza, ma faccio ormai fatica a seguire tutto quanto e ad approfondire ogni forum di discussione. Ma vorrei, se possibile, non far torto a nessuno e rispondere a tutti quanti.
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