Cita:
reticoliano ha scritto:
Ok ora siamo daccordo...io dal mio punto di vista sono convinto che una qualche interferenza aliena ci sia stata...il fatto è che sono ancora più convinto del fatto che la nostra civiltà non sia la più evoluta vista sulla terra...penso infatti che la cività atlantidea ci sia stata veramente. Non so se queste teorie (interferenza aliena e atlantide) siano conciliabili, ma penso comunque che una non escluda l'altra...
Comincio subito col dire che
quoto pienamente anche TTE, Angel, greenwarrior e mauro: complimenti al grande Knukle per la sua intuizione e soprattutto per la sua apertura mentale:
fossero tutti così gli scettici......
E ora veniamo a noi, con le "risposte" che provo a dare alle vostre proposte.
@ Reticoliano: spero tu abbia ricevuto il mio messaggio privato. Fammi sapere, perchè ho l' impressione che a volte se ne mangi qualcuno.
Sempre per Reticoliano: anche io sono d' accordissimo col fatto che
l' esistenza di Atlantide e quella di altre forme di vita nell' Universo non si escludano a vicenda, non vedo perchè dovrebbero.
Anzi,
le due cose sono sostenibili sulla base di un medesimo principio.
Permettetemi di dilungarmi su questo punto perchè anche io
prediligo i temi paleostranautici, di archeologia misteriosa in generale e
di Atlantide in particolare, e quello che sto per dire è per me
alla base del perchè sono qui.
Io sostengo che
sicuramente esiste vita nell' Universo poichè esso è troppo grande - se non addirittura infinito - perchè tra
miliardi di galassie, ognuna con miliardi di stelle, molte delle quali con sistemi planetari, per un totale di pianeti esistenti incalcolabile se non come miliardi di miliardi,
il nostro possa essere l' unico abitato.
Questo del resto, è pure il ragionamento del
premio Nobel per la Fisica Carlo Rubbia.
Sviluppiamo meglio questa base.
Immaginiamo la nascita della Vita, descritta dai nostri scienziati come
il concomitarsi delle necessarie condizioni (e basta, senza bisogno di alcun intervento sovrannaturale che tenta di semplificare e invece complica terribilmente le cose)
come un tiro di dadi, dove
il doppio sei rappresenta la nascita della Vita e tutti gli altri numeri significano la non-vita, in quanto non ci sono state le condizioni sufficienti, quando più e quando meno.
Ora,
per ogni pianeta di questo Universo - miliardi di miliardi di pianeti - tiriamo i nostri metaforici dadi.
Quante volte avremo ottenuto il risultato sperato, ossia fuor di metafora, tutte le condizioni per la vita, avendo una simile base?Pensare che il pianeta Terra sia l' unico in cui sia nata la vita è come pretendere che tirando i fatidici dadi miliardi di miliardi di volte, il magico numero dodici sia uscito una volta sola. Francamente stupido ancor prima che impossibile.
L' equazione di Drake, con i suoi calcoli,
ha dimostrato scientificamente che la probabilità che esista vita nell' Universo è del 100%.
Cioè si può affermare con correttezza scientifica che
è matematicamente sicuro che esista vita nell' Universo.E' illogico e presuntuoso da parte nostra ritenere di essere la sola specie intelligente dell' Universo.Questo per quel che riguarda
l' esistenza di altre forme di vita nell' Universo.
Veniamo ora alle ipotesi sull' esistenza di
civiltà perdute e dimenticate dalla Storia, e vedremo come
il ragionamento è assai simile, come preannunciato.
Il nostro calendario segna attualmente l'
anno 2009.
Questo è naturalmente il solo
calendario cristiano, che computa gli anni a partire da un certo avvenimento: a dirla breve, è
ben lungi dall' essere il totale degli anni vissuti dal genere umano.
I nostri scienziati calcolano la comparsa dell' Uomo, intendo ovviamente l' Homo Sapiens Sapiens cui tutti apparteniamo,
a circa 600.000 anni fa.Eppure i nostri libri di Storia cominciano a computare e a registrare dati solo da 6000 anni fa, con la nascita dei primi Stati in Medio Oriente e Nord Africa. Prima, siamo in piena
preistoria.
Curioso termine, questo "preistoria": l' ho sempre trovato
poco sensato, fin da piccolo.
Alla lettera significa infatti "prima della Storia". Ma prima della Storia, cosa c' era? C' era già l' Uomo, e quindi la sua storia, comunque vogliamo chiamarla."Preistoria" si rivela infatti essere
una parola di comodo per non dover dare e nemmeno cercare una risposta ai mille interrogativi che circondano appunto il vissuto dei nostri antenati
in un' epoca di cui abbiamo molte più ombre che luci.
Non è un caso che la preistoria la si faccia finire non per un avvenimento climatico o geologico, come per le altre ere,
ma per un evento sociale: la nascita della scrittura, e quindi della fonte di informazioni più preziosa dalla quale attingere nello studio nel passato.
Una parola di comodo che consente così di dare una (apparente) classificazione scientifica ad un periodo intriso di mistero.Ora, se da 6000 anni fa, facciamo anche
10.000 anni fa partendo dall' agricoltura, siamo passati dalla barbarie alla conquista della Luna e la scoperta dell' energia atomica,
nei restanti 590.000 anni di sicura esistenza del genere umano, che cosa è successo?Pensano davvero che crediamo di
aver passato 500 MILA ANNI a sbattere sassi per accendere il fuoco
Se in soli 10.000 anni abbiamo fatto tutto questo, creato il mondo che conosciamo,
nel restante mezzo milione di anni saremmo rimasti inchiodati ad un presunto stato cavernicolo??
In base a quale distorta concezione della coerenza???
Siamo la stessa identica specie che è uscita dalle caverne, che ci viveva centinaia di migliaia d' anni fa.
Le nostre facoltà superiori ci hanno permesso di abbandonarle e creare il nostro mondo.
Le stesse che ci hanno permesso di scoprire e scindere l' atomo, con una
evoluzione vertiginosa: come sarebbe possibile che le nostre facoltà non ci abbiano condotto ad evolverci anche allora,
con lo stesso ritmo?
Forse che qualcosa abbia obnubilato le nostre facoltà? No di certo.Allora ne
dobbiamo dedurre che
anche nella cosiddetta preistoria ci siamo evoluti con un ritmo quantomeno rilevante, e
data l' immensità di tempo che abbiamo avuto a disposizione tutto suggerisce che
l' uomo può essere già arrivato molte volte a traguardi che noi riteniamo esclusivi della nostra epoca,
e a seguito di un evento catastrofico, naturale o artificiale che sia,
sia stato costretto a ricominciare tutto da capo, come un bambino.
E' questa la tesi alla base della
possibile esistenza di civiltà perdute, anche molto avanzate, che siano nate, cresciute e distrutte
in epoche per noi tanto lontane da essere dimenticate dalla Storia.
Così come l' immensità dello spazio offre la certezza che esista vita da qualche parte nell' Universo, così l' immensità del tempo che noi chiamiamo scioccamente "preistoria"
offre tutte le possibilità per l' esistenza di altre civiltà. E se ci sono pure delle
testimonianze antiche, come ritrovamenti, documenti, tradizioni e miti,
queste devono essere accolte non con scetticismo, ma con apertura mentale e grande interesse e creditandogli quel tanto di
fiducia che meritano.
Uno di questi esempi, senz' altro il maggiore, è il caso di Atlantide.Questo spero abbia risposto esaurientemente alla domanda di Reticoliano.
![Caldo [8D]](./images/smilies/UF/icon_smile_cool.gif)
Questo è
il primo di una serie di post che intendono
illustrare più in dettaglio queste teorie.
Se sarete fortunati, la serie consterà di due soli post, altrimenti preparatevi a sorbirvi molti altri messaggi chilometrici come questo
![Davvero Felice [:D]](./images/smilies/UF/icon_smile_big.gif)
Buona discussione,
Aztlan