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MessaggioInviato: 29/11/2014, 21:40 
Scoperto in Libano il più grande antico blocco di pietra

Nell'estate del 2014 il Dipartimento Orientale del Deutsches Archäologisches Institut ha condotto degli scavi nella cava di pietra di Baalbek (antica Heliopolis), in Libano. Qui si trova il monolite "Hajjar al-Hibla" (pietra della donna incinta). Simili blocchi di pietra di 20 metri di lunghezza sono stati utilizzati per il podio del grande tempio di Giove nel santuario romano di Baalbek.

Immagine
Il più grande blocco di pietra antica, che si trova a Baalbek/Libano, ad un'altitudine di circa 1.170 metri [Credit: Deutsches Archäologisches Institut]


L'obiettivo degli scavi di quest'anno è stato quello di trovare nuovi dati circa le tecniche di estrazione e il trasporto dei megaliti. Gli archeologi hanno documentato le tracce di estrazione e hanno studiato le vecchie discariche delle attività estrattive, al fine di individuare frammenti databili e stratificabili di ceramiche e piccoli reperti.

Gli archeologi hanno scoperto che il monolite "Hajjar al-Hibla" è stato lasciato nella cava, perché la qualità del bordo della pietra di un blocco ha dimostrato di essere povero e il monolito avrebbe potuto essere facilmente danneggiato durante il trasporto. Sotto la "Hajjar al-Hibla" e in prossimità di essa, c'è un altro blocco di pietra megalitica, ancora più grande rispetto al primo: misura ca. 19,60x6x5,5 m. Al fine di determinare l'altezza esatta, gli scavi dovrebbero essere estesi in una delle prossime spedizioni archeologiche nel sito. Il secondo blocco pesa 1.650 tonnellate.

Gli archeologi hanno concluso che il blocco è stato pensato per essere trasportato senza essere tagliato. Ciò significa, che è il più grande conosciuto blocco di pietra antica.

Fonte: http://tycho1x4x9.blogspot.it/2014/11/scoperto-in-libano-il-piu-grande-antico.html


Ultima modifica di MaxpoweR il 29/11/2014, 21:41, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 29/11/2014, 21:53 
Cita:
MaxpoweR ha scritto:

Scoperto in Libano il più grande antico blocco di pietra

Nell'estate del 2014 il Dipartimento Orientale del Deutsches Archäologisches Institut ha condotto degli scavi nella cava di pietra di Baalbek (antica Heliopolis), in Libano. Qui si trova il monolite "Hajjar al-Hibla" (pietra della donna incinta). Simili blocchi di pietra di 20 metri di lunghezza sono stati utilizzati per il podio del grande tempio di Giove nel santuario romano di Baalbek.

Immagine
Il più grande blocco di pietra antica, che si trova a Baalbek/Libano, ad un'altitudine di circa 1.170 metri [Credit: Deutsches Archäologisches Institut]


L'obiettivo degli scavi di quest'anno è stato quello di trovare nuovi dati circa le tecniche di estrazione e il trasporto dei megaliti. Gli archeologi hanno documentato le tracce di estrazione e hanno studiato le vecchie discariche delle attività estrattive, al fine di individuare frammenti databili e stratificabili di ceramiche e piccoli reperti.

Gli archeologi hanno scoperto che il monolite "Hajjar al-Hibla" è stato lasciato nella cava, perché la qualità del bordo della pietra di un blocco ha dimostrato di essere povero e il monolito avrebbe potuto essere facilmente danneggiato durante il trasporto. Sotto la "Hajjar al-Hibla" e in prossimità di essa, c'è un altro blocco di pietra megalitica, ancora più grande rispetto al primo: misura ca. 19,60x6x5,5 m. Al fine di determinare l'altezza esatta, gli scavi dovrebbero essere estesi in una delle prossime spedizioni archeologiche nel sito. Il secondo blocco pesa 1.650 tonnellate.

Gli archeologi hanno concluso che il blocco è stato pensato per essere trasportato senza essere tagliato. Ciò significa, che è il più grande conosciuto blocco di pietra antica.

Fonte: http://tycho1x4x9.blogspot.it/2014/11/scoperto-in-libano-il-piu-grande-antico.html


Gli archeologi hanno anche pensato a come spiegare dimostrandolo scientificamente come movimentare quel blocco o ancora ci raccontano la favoletta di funi rampe e altre amenità simili???


Ultima modifica di Atlanticus81 il 29/11/2014, 21:56, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 01/12/2014, 02:54 
Sai a me la cosa che ha fatto sorridere qual'è?

Cita:
"Hajjar al-Hibla" è stato lasciato nella cava, perché la qualità del bordo della pietra di un blocco ha dimostrato di essere povero e il monolito avrebbe potuto essere facilmente danneggiato durante il trasporto.


Questi erano talmente idioti da levigare il blocco tagliarlo del tutto per poi accorgersi che la roccia non andava bene? Ma veramente pensano che siamo dei babbei?

Secondo me lo hanno lasciato lì perchè IMPROVVISAMENTE non serviva più, o al limite, volendo accreditare un minimo la teoria di questi SEDICENTI archeologi, lo hanno scartato a causa della bassa qualità perchè essendo evidentemente per loro "semplice routine" estrarre questi Lego mastodontici non era poi una danno cos' grande.


Delle 2 l'una o erano idioti o sapevano estrarre quei blocchi in maneira tanto efficiente e veloce da non avere la necessità di verificare prima quello che estraevano ^_^


Ultima modifica di MaxpoweR il 01/12/2014, 02:55, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 01/12/2014, 08:57 
Cita:
MaxpoweR ha scritto:



Secondo me lo hanno lasciato lì perchè IMPROVVISAMENTE non serviva più...



Oppure perché una guerra o un cataclisma cancellò la loro civiltà definendo drammaticamente nuove priorità.

[;)]



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MessaggioInviato: 01/12/2014, 13:23 
Appunto [;)]



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MessaggioInviato: 08/12/2014, 18:19 
Documentario trasmesso su History sui misteri non ancora svelati dell'archeologia.

Quegli stessi misteri per i quali presentiamo la nostra opinione e le nostre teorie durante le puntate del nostro podcast: "Atlanticast"

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=i1up_qHetH4[/BBvideo]



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MessaggioInviato: 16/12/2014, 10:56 
Una mappa con interessanti riferimenti alle popolazioni coinvolte durante il lungo periodo di tempo cosiddetto "Rinascita post-diluviana" e postata anche su

Sumeri e Maya: modelli della "Rinascita"
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=12280

Immagine

Utile anche per i nostri studi su altri thread come:

Gog e Magog - Gli Ashkenazi e il NWO
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=17005

Kurgan e Dan: la sconfitta della Rinascita Enkilita
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=13799


Ultima modifica di Atlanticus81 il 16/12/2014, 10:56, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 16/12/2014, 11:07 
Interessanti nella suddetta mappa i riferimenti al Caucaso come regione "sicura", durante il Diluvio; si pensi a tal proposito alle scoperte fatte in zona Gobekli Tepe e ai suoi collegamenti con l'Arca di Noè e all'ipotesi riportata anche nelle pagine del Progetto Atlanticus che Noè provenisse dal bacino del Mar Nero, ipotetico scenario geografico delle vicende bibliche dei primi patriarchi.

La mappa ispira un ulteriore approfondimento sugli Ittiti (quali le loro origini? Quale gruppo 'etnico' di appartenenza?) e sul ruolo della città di Troia in tutta questa vicenda. Credo che dovremo riprendere l'Iliade e rileggerla in chiave storica, quasi neo-evemerista, per capire quali siano state le conseguenze, specialmente della fuga da parte di superstiti troiani verso la nostra penisola.

Quale aplogruppo portarono i troiani in Italia se è vero quello che abbiamo visto nel thread "Gog e Magog"? A quali "famiglie" o "stirpi" diedero origine?

[:p]



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MessaggioInviato: 16/12/2014, 13:34 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:
Credo che dovremo riprendere l'Iliade e rileggerla in chiave storica, quasi neo-evemerista, per capire quali siano state le conseguenze, specialmente della fuga da parte di superstiti troiani verso la nostra penisola.




Biglino sta facendo proprio questo e stanno emergendo cose assolutamente incredibili facendo lo stesso lavoro che ha fatto con la bibbia cioè traducendo letteralmente dal greco.

In sostanza questi "poemi" raccontano le stesse storie bibliche anche nei dettagli come ad esempio la passione per i Theoi (i guardiani, gli dei) per il fumo di carne bruciata, il loro muoversi su messi che coprono in un istante la distanza che un uomo su un monte osserva ed altre cose di questi tipo...

Cita:
Storia[modifica | modifica wikitesto]
I risultati degli studi sulla storia ittita sono in continua evoluzione per la grande quantità di materiale in tavolette d'argilla (recuperato principalmente nella capitale Hattuša ma anche in altri siti come le rovine di Suppinuwa, importante centro amministrativo ittita) a disposizione degli studiosi che deve ancora essere tradotto e interpretato. Ogni conclusione riguardo alla storia ittita deve quindi essere assunta come provvisoria e la branca degli studi storici detta Ittitologia deve essere vista nella sua progressione continua. Questa continua progressione e revisione rende anche conto delle numerose controversie e opinioni divergenti fra gli studiosi del settore.

Lo studio della storia di questo popolo, inoltre, non può essere disgiunto dallo studio sia storico-archeologico sia filologico e linguistico dei popoli limitrofi per le forti influenze reciproche, testimoniate anche dal gran numero di lingue in cui è scritto il materiale ittita (sumero, accadico, ittita, geroglifico e cuneiforme, luvio, ugaritico ecc...). Questa molteplicità di lingue parlate sembra significare che il regno ittita era abitato da popoli diversi. Il nome Ittiti è infatti nato in epoca moderna, derivato dal termine biblico Hitti (che era però riferito ad alcune tribù Cananee della Palestina); questi uomini in realtà definivano loro stessi come popolo della terra di Hatti, senza utilizzare designazioni etniche, ma in base alla localizzazione geografica[3]. L'affermazione del nesita (o ittita) come lingua più diffusa nel regno può essere spiegato sia con il fatto che questa lingua si era già diffusa dalla città di Nesa-Kanesh alla maggior parte dell'Anatolia ancora ai tempi delle colonie commerciali Assire (i Karum) come lingua internazionale dei commerci[4], sia col fatto che essa veniva usata dalla famiglia reale e dagli amministratori del regno come lingua sia ufficiale che quotidiana (era quasi una caratteristica distintiva della classe dominante)[3]

La storia del popolo ittita viene abitualmente divisa in due fasi: antico regno o impero e nuovo regno o impero, con eventualmente una fase intermedia. Anche questa suddivisione però presenta problemi, mancano infatti nella storia ittita importanti cambiamenti tali da giustificare una divisione in periodi diversi (come accade invece per la storia egiziana e assira). Durante tutti i 500 anni della storia ittita questo popolo è stato dominato da re appartenenti tutti a un ristretto numero di famiglie fra loro imparentate (seguendo la linea femminile, regine e principesse, la linea dinastica è molto ristretta). Se è vero che la storia dei reali ittiti è stata funestata da numerosi colpi di stato e usurpazioni, questi episodi avvenivano sempre all'interno della stessa famiglia reale. Una suddivisione in due fasi (come quella seguita in questa pagina: Antico e Nuovo Regno) può avere solo lo scopo di rimanere sulla traccia di una convenzione didattica ormai consolidata anche se basata su considerazioni ormai superate[5].



Immagine
Gli Ittiti (in giallo) nel II millennio a.C., accanto agli altri popoli anatolici della regione: i Palaici (in rosso) e i Luvi (in azzurro)[6]


Cita:
Il presunto arrivo degli Ittiti in Anatolia, dalle steppe a nord del Mar Nero attraverso il Caucaso oppure, più probabilmente, da ovest attraverso i Balcani, è di difficile datazione, posta la problematicità dei collegamenti di movimenti migratori con mutamenti della cultura materiale attestati archeologicamente (collegamento abituale, ma semplicistico).




Cita:
La fine dell'impero Ittita, attorno alla decade degli anni 1170 a.C., ebbe luogo nel contesto generale della crisi delle civilità dell'età del Bronzo nel Mediterraneo orientale e nel vicino oriente. Tra le cause di tale crisi, che sono ancora oggetto di dibattito tra gli storici, ci furono gli attacchi dei cosiddetti popoli del mare (Lici, Achei-Micenei, Filistei[10]). L'impatto di queste genti indoeuropee fu causa di profonde trasformazioni in Egitto, nell'area del Mar Egeo e nel vicino Oriente dove favorì l'emergere di un nuovo popolo di origine semitica: gli Assiri.


A giudicare da queste mappe sembrebbe che la città di Troia (o Wilusa: http://it.wikipedia.org/wiki/Troade) non facesse parte dell'impero Ittita, ma da quanto scritti sembra di si invece

Cita:
La regione, nota in seguito con il nome di Troade, veniva chiamata Wilusa (la wilusa omerica) dagli ittiti. Questa identificazione venne per prima avanzata da Emil Forrer, ma ampiamente contestata dalla maggior parte degli esperti sugli ittiti fino al 1983, quando Houwink ten Cate mostrò due frammenti della stessa originale tavoletta cuneiforme e la sua analisi della lettera restaurata rivelava che Wilusa fosse correttamente posta nell'Anatolia nord-occidentale. Secondo Trevor Bryce, i testi ittiti indicano un numero di incursioni degli Ahhiyawa su Wilusa durante il XIII secolo a.C., che potrebbero avere causato la disfatta del re Walmu. [senza fonte]

Anche Bryce riferisce che le ricerche archeologiche condotte da John Bintliff negli anni settanta mostrano che un potente regno dominante l'Anatolia nord-occidentale fosse incentrato su Troia.

I re di Pergamo (adesso Bergama) più tardi cedettero il territorio della Troade alla repubblica romana. Sotto l'impero, il territorio della Troade divenne parte della provincia d'Asia e poi con l'impero bizantino inclusa nel thema delle Isole Egee. In seguito alla conquista da parte dell'impero ottomano, la Troade venne a formare parte del sangiaccato di Biga.



Immagine

Immagine


Ultima modifica di MaxpoweR il 16/12/2014, 13:52, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 16/12/2014, 19:48 
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Atlanticus81 ha scritto:

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MaxpoweR ha scritto:

Scoperto in Libano il più grande antico blocco di pietra

Nell'estate del 2014 il Dipartimento Orientale del Deutsches Archäologisches Institut ha condotto degli scavi nella cava di pietra di Baalbek (antica Heliopolis), in Libano. Qui si trova il monolite "Hajjar al-Hibla" (pietra della donna incinta). Simili blocchi di pietra di 20 metri di lunghezza sono stati utilizzati per il podio del grande tempio di Giove nel santuario romano di Baalbek.

Immagine
Il più grande blocco di pietra antica, che si trova a Baalbek/Libano, ad un'altitudine di circa 1.170 metri [Credit: Deutsches Archäologisches Institut]


L'obiettivo degli scavi di quest'anno è stato quello di trovare nuovi dati circa le tecniche di estrazione e il trasporto dei megaliti. Gli archeologi hanno documentato le tracce di estrazione e hanno studiato le vecchie discariche delle attività estrattive, al fine di individuare frammenti databili e stratificabili di ceramiche e piccoli reperti.

Gli archeologi hanno scoperto che il monolite "Hajjar al-Hibla" è stato lasciato nella cava, perché la qualità del bordo della pietra di un blocco ha dimostrato di essere povero e il monolito avrebbe potuto essere facilmente danneggiato durante il trasporto. Sotto la "Hajjar al-Hibla" e in prossimità di essa, c'è un altro blocco di pietra megalitica, ancora più grande rispetto al primo: misura ca. 19,60x6x5,5 m. Al fine di determinare l'altezza esatta, gli scavi dovrebbero essere estesi in una delle prossime spedizioni archeologiche nel sito. Il secondo blocco pesa 1.650 tonnellate.

Gli archeologi hanno concluso che il blocco è stato pensato per essere trasportato senza essere tagliato. Ciò significa, che è il più grande conosciuto blocco di pietra antica.

Fonte: http://tycho1x4x9.blogspot.it/2014/11/scoperto-in-libano-il-piu-grande-antico.html


Gli archeologi hanno anche pensato a come spiegare dimostrandolo scientificamente come movimentare quel blocco o ancora ci raccontano la favoletta di funi rampe e altre amenità simili???


Il santuario era dedicato al dio baal poi i romani ci hanno costruito sopra, i mega blocchi erano già uno sopra l'altro quando i romani lo trovarono, questo per la precisione.


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Si, infatti quel luogo viene indicato quale luogo di "deposito" per i carri degli dei. Erano ben pesanti questi carri per richiedere una piattaforma del genere ^_^



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1200 A.C. Misteriosa Apocalisse

Nel XII°-XIII° secolo prima della nascita di Cristo, le civiltà delle zone mediterranea e mediorientale conobbero una grande crisi che portò ad un radicale cambiamento politico sociale del mondo antico. Un periodo di guerre, catastrofi, esodi, distruzioni e stragi di inaudita violenza che avvennero all'apice del benessere portato dalla cultura dei grandi imperi dell'età del bronzo.

Questo collasso dell'età del bronzo lascerà posto a quella che gli archeologi e gli storici definiscono Età del Ferro. In effetti, proprio in quel periodo, si iniziò a lavorare il ferro nella regione dei Carpazi.

Ogni civiltà del periodo aveva sviluppato un economia tale da far fiorire vere e proprie metropoli. Queste metropoli sono arrivate fino ai nostri giorni e, come possono dimostrare le loro rovine, quasi tutte furono distrutte in quel periodo.

In Anatolia la civiltà Ittita, una delle più avanzate culturalmente e tecnologicamente, collassò nel giro di pochi anni. Le grandi città, come Hattusa, vennero bruciate ed abbandonate. Un livello di progresso simile a quello offerto dalla civiltà Ittita lo si potrà riavere solo dopo 1000 anni.

Sull'isola di Cipro, le città della civiltà cipriota furono saccheggiate e date alle fiamme. La popolazione fu deportata e resa schiava o fatta a pezzi.

I siti siriani prima di questo periodo mostrano la presenza di legami commerciali sia con l'Egitto che con l'Egeo della tarda età del bronzo. A Ugarit è evidente che la distruzione della città avvenne dopo il regno di Merenptah, così come la caduta di Bay[4]. Le lettere scritte su tavolette d'argilla trovate bruciate dopo la distruzione della città, parlano di un attacco giunto dal mare; in particolare, in una lettera proveniente da Alashiya, un'antica città dell'isola di (Cipro), si legge di città già distrutte da assalitori venuti dal mare, nel momento in cui la flotta di Ugarit non era presente, in quanto impegnata lontano, in pattugliamenti lungo le coste.

Nel Levante documenti egizi indicano che, a partire dalla fondazione del regno di Horemheb, il popolo nomade degli Shasu era diventato fonte di problemi. Ramesse II organizzò contro di loro campagne militari perseguitandoli fino alla città di Moab, dove, poco dopo la battaglia di Kadesh, edificò una fortezza. Gli Shasu crearono molti problemi, in particolare durante il regno di Merneptah, quando giunsero a minacciare l'accessibilità alla "via di Horus" situata a nord di Gaza. L'evidenza mostra che il centro di Deir Alla[5] (Succoth) venne distrutto dopo il regno della regina Tausert. Il sito devastato di Lachish, durante il regno di Ramesse III, venne brevemente rioccupato da abusivi e da una guarnigione egiziana. Tutti i centri lungo la rotta marina, adesso detta Via Maris, a nord di Gaza vennero distrutti, e le prove mostrano che Gaza, Ashdod, Ashkelon, Akko, e Jaffa furono bruciate e non più rioccupate per circa trent'anni. Nell'entroterra Hazor (Tel Hazor), Bethel, Bet Shemesh, Eglon, Debir, e altri siti vennero distrutti. I profughi, cercando di sfuggire al collasso dei centri costieri, potrebbero essersi fusi con elementi nomadi e anatolici in arrivo, iniziando così a far nascere piccoli villaggi disposti a terrazzo sui fianchi collinari nella regione degli altopiani, associati successivamente allo sviluppo della cultura ebraica.

In Grecia nessuno dei palazzi micenei della tarda età del bronzo sopravvisse, con la possibile eccezione delle fortificazioni ciclopiche dell'Acropoli di Atene; la distruzione fu più violenta nei palazzi e nei siti fortificati. Quasi il 90% dei piccoli siti nel Peloponneso vennero abbandonati, dando probabilmente luogo ad uno spopolamento dell'area. La fine del collasso dell'età del bronzo segnò l'inizio di ciò che è stato chiamato Medioevo ellenico, durato più di 400 anni. Altre città, come Atene, continuarono ad essere abitate, ma con una sfera di influenza più locale, ed un impoverimento sia dei commerci che culturale.

In Mesopotamia le città di Norsuntepe, Emar e Karkemiš vennero distrutte, e gli assiri a stento riuscirono a sfuggire a un'invasione delle tribù dei Mushki durante il regno di Tiglath-Pileser I. Con la diffusione degli ahhlamu o aramei, il controllo delle regioni babilonesi e assire si estendeva appena oltre i confini della città. Durante il regno di Shutruk-Nahhunte Babilonia venne saccheggiata dagli elamiti, perdendo così il controllo della valle di Diyala.

In Egitto l'impero egiziano collassò verso la metà del XII secolo a.C. (durante il regno di Ramesse VI). La stele di Merneptah, prima della crisi, descriveva attacchi sferrati da popolazioni libiche, in combutta al popolo Ekwesh, Shekelesh, Lukka, Shardana e Tursha o Teresh, e di una rivolta di cananei, nelle città di Ashkelon, Yenoam e del popolo di Israele. Un secondo attacco durante il regno di Ramesse III coinvolse i Peleset, Tjeker, Shardana e Danai. Diverse altre testimonianze, concentrate tra il 1275 a.C. e il 1000 a.C., menzionano i popoli del mare e i loro attacchi, tra cui la grande iscrizione di Karnak (nominati 5 popoli: Eqwesh, Lukka, Shekelesh, Sherden, Teresh), la stele di Athribis (nominati 4 popoli: Eqwesh, Shekelesh, Sherden, Teresh)[6], le iscrizioni di Kasesh (nominati 3 popoli: Karkisha, Lukka, Sherden)[7], Medinet Habu (nominati 7 popoli: Denyen, Peleset, Shekelesh, Sherden, Teresh, Tjekker, Weshesh), il grande papiro di Harris I (nominati 3 popoli: Denyen, Peleset, Sherden, Tjekker, Weshesh), più ulteriori testimonianze.

Quello che sconvolge Noi della Gazzetta del Mistero è la quantità di città distrutte. Per farvi capire: stiamo parlando di un epoca di pace e prosperità che finisce bruscamente nel sangue. Grandi metropoli mesopotamiche ed ittite cadono dopo essere state il faro dell'umanità per secoli. Sarebbe come se Mosca e New York fossero distrutte e saccheggiate da una forza oscura o da nemici improbabili.

Tutto ciò ci spinge a delle conclusioni.

La crisi non può essere stata provocata dalla politica estera dei vari paesi dell'area, quindi da guerre o cessazioni di collegamenti mercantili, ma da un male che ha colpito le persone che li abitavano.

Un cambiamento repentino del clima che portò ad una siccità ed una carestia tali da far crollare le società del tempo oppure un virus tremendo ed irrefrenabile che fece piombare nell'anarchia tutte le potenze del periodo?

Alcuni studiosi hanno pensato che l'intera area possa essere stata scossa da sciami sismici che hanno destabilizzato lo stato sociale e che hanno spinto intere popolazioni a lasciare le città.

Il passato dell'umanità è colmo di misteriose mutazioni. Nel XX° secolo avanti Cristo, la civiltà dell'Indo, capace di far fiorire metropoli di milioni di persone, capace di organizzare processi industriali, capace di portare nelle case delle persone i servizi igienici, acqua corrente e fognature fu cancellata da misteriose esplosioni così potenti da far vetrificare i mattoni con le quali furono costruite.

Oggi stiamo vivendo momenti drammaticamente sospesi nell'oblio. L'inquinamento, i processi estrattivi delle materie prime, le tensioni sociali tra le nazioni e l'inevitabilità di dover cambiare sistema economico potrebbero portare al collasso della nostra Era e quindi far divenir la storia, ancora una volta, ciclica.

http://gazzettadelmistero.blogspot.it/2 ... lisse.html



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L’USO DEL SUONO NELLE ANTICHE COSTRUZIONI

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RIGUARDO ALLA GRANDE PIRAMIDE DI GIZA molte le ipotesi circa i metodi usati per la sua costruzione, dal piano inclinato, che doveva raggiungere la lunghezza di circa un chilometro e mezzo e un volume più elevato della stessa piramide, agli argani, alla teoria dei legni corti di Pincherle, alla serie di quattro rampe, alla rampa a spirale che segue l’inclinazione delle pareti proposta da Zaki Hawass, alla teoria di Elio Diomedi basata sulle traversine con l’utilizzo delle gallerie interne come rampe di trasporto, a quella di uno scrittore arabo del 1440 circa l’utilizzo di fogli magici che facevano lievitare i blocchi al suono di una specifica notamusicale, in modo da poterli spingere per svariati chilometri.Lo storico arabo Ibn Abd Hock affermò che la piramide fu costruita da Surid Ibn Salhouk, un antico re egizio vissuto 12000 anni fa, con lo scopo di preservare le conoscenze acquisite dal suo popolo; egli sognò che un disastro si sarebbe abbattuto sulla terra.

Non ultima la teoria di Davidovitz che propone la fabbricazione di un impasto di calcare effettuato sul luogo, ma che non spiega la presenza dei blocchi di granito. Il calcare bianco si trova decine di metri di profondità nel sottosuolo in blocchi stimati di tre tonnellate, il granito proviene da cave distanti 500 chilometri.

SECONDO CHRISTOFER DUNN I COSTRUTTORI CONOSCEVANO GLI ULTRASUONI e si servivano di utensili che sfruttavano tale tecnologia. A riprova i sarcofagi di granito e di basalto con i resti dei tori Apis contenuti nel Serapeum di Saccara lunghi 4 metri, larghi oltre 2 e alti 3,30, del peso di circa 100 tonnellate compreso il coperchio di 27 tonnellate. Rifiniti con elevata accuratezza, i sarcofagi presentano superfici perfettamente piane e levigate tanto da potersi specchiare.Gli angoli sonoesattamente retti in ogni lato e di conseguenza le pareti interne risultano parallele fra loro.

Il coperchio combacia in modo perfetto tanto da produrre una chiusura ermetica e impedire l’accesso dell’aria fra le due superfici.

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Un lavoro di questa precisione appare estremamente difficile da realizzare con gli utensili ordinari che la scienza ufficiale assegna alla civiltà egizia.

Le pietre ritrovate a Baalbek pongono gli stessi quesiti con le loro dimensioni esagerate, 18×20 metri, un peso di 1000 tonnellate, e il loro posizionamento millimetrico. Sono state estratte tutte da una cava vicina, dove ne possiamo ammirare ancora una, conosciuta come la “pietra del Sud”, tuttora attaccata alla vena madre, di 21 metri di lunghezza, 10 di altezza con uno spessore di 4,5 metri nonché il ragguardevole peso di 1200 tonnellate.

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DOVE SONO LE MACCHINE? GLI UTENSILI SERVITI PER LAVORARE IL GRANITO? Non è razionale parlare di attrezzi di rame. Il rame non ha certamente la durezza necessaria per tagliare il granito. Il rame indurisce battendolo ripetutamente, ma poi inevitabilmente inizierà a sbriciolarsi, quindi deve essere ricotto e ammorbidito per far sì che rimanga intero.Analizzando la teoria delle rampe giungiamo alla conclusione che non era realizzabile in quanto una rampa non può superare il 10% di pendenza e alla fine risulterà di 1450 metri; con un volume di oltre 7 milioni di metri cubi. La piramide ne ha solo 2,5. Non solo, un uomo non traina più di 20 kg; per ogni blocco da 2,5 tonnellate, quindi, occorrono 125 uomini per percorrere 100 metri in dieci minuti; in un’ora si trascinano sei blocchi da 2,5 tonnellate. Ma i blocchi pesano circa 50 tonnellate.

UNA RAFFIGURAZIONE SU UNA TOMBA a Deir El Bersha indica 4 file di uomini che trascinano una statua posta su slitte. Per la disposizione degli uomini occorrevano uno spazio di 10 metri.

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Calcolando il volume del materiale spostato le rampe costavano troppo; solo per la rampa quanti blocchi? Sessanta al giorno, ventuno mila ogni anno, un periodo di 237 anni per costruire tre piramidi, senza calcolare i tempi per realizzare il cantiere, le strade, la Sfinge, i templi, i loculi per le barche ecc. E i 115.000 blocchi bianchi di dieci tonnellate l’uno?

Erodoto indica venti anni per la Grande Piramide e dieci per la rampa, ma Cheope visse solo 23 anni. Tutte le attività antiche sono state riprodotte, ma non la costruzione delle piramidi. Perché?

Non è stato mai trovato nessun utensile che possa spiegare le varie teorie riguardo alla costruzione dei manufatti in granito. Gli attrezzi in rame non sono come quantità quelli che dovevano rappresentare la dotazione dei tagliapietre. Pensiamo a 2.300.000 di pietre del peso di 2 o 70 tonnellate della piramide; alle 43 pietre trasportate per oltre 800 km. Da Assuan, issate a oltre 53 metri di altezza dentro la piramide per formare il Ded. Travi che potevano vibrare su una stessa frequenza; capaci di disperdere l’energia a cui venivano soggette.

Considerando questo possiamo accertare che il metodo più semplice adottato per la produzione risulta inadeguato, quindi secondo il principio di Ockham dobbiamo prendere in esame altri metodi meno semplici; cosa che gli archeologi rifiutano.

Nonostante che dal 1880 la tecnologia abbia fatto passi da gigante per soddisfare i nostri bisogni, gli artigiani del nostro tempo restano esterrefatti di fronte al lavoro dei costruttori delle piramidi.

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RIGUARDO ALLA GRANDE PIRAMIDE DI GIZA molte le ipotesi circa i metodi usati per la sua costruzione, dal piano inclinato, che doveva raggiungere la lunghezza di circa un chilometro e mezzo e un volume più elevato della stessa piramide, agli argani, alla teoria dei legni corti di Pincherle, alla serie di quattro rampe, alla rampa a spirale che segue l’inclinazione delle pareti proposta da Zaki Hawass, alla teoria di Elio Diomedi basata sulle traversine con l’utilizzo delle gallerie interne come rampe di trasporto, a quella di uno scrittore arabo del 1440 circa l’utilizzo di fogli magici che facevano lievitare i blocchi al suono di una specifica notamusicale, in modo da poterli spingere per svariati chilometri.Lo storico arabo Ibn Abd Hock affermò che la piramide fu costruita da Surid Ibn Salhouk, un antico re egizio vissuto 12000 anni fa, con lo scopo di preservare le conoscenze acquisite dal suo popolo; egli sognò che un disastro si sarebbe abbattuto sulla terra.

Non ultima la teoria di Davidovitz che propone la fabbricazione di un impasto di calcare effettuato sul luogo, ma che non spiega la presenza dei blocchi di granito. Il calcare bianco si trova decine di metri di profondità nel sottosuolo in blocchi stimati di tre tonnellate, il granito proviene da cave distanti 500 chilometri.

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TUTTO QUESTO AVVALORA LA TESI DI DAVIDOVITZ aveva scoperto il modo di produrre blocchi di pietra artificiale. Al posto di centomila uomini ne sarebbero bastati 1400.Nel Tempio delle Tre Finestre troviamo un’unica pietra curva di notevoli dimensioni che poggia su di un’altra stretta e lunga che ripete lo stesso motivo. Anche in Egitto si trovano pietre curve. Ha ragione Davidovitz?

Ma vi sono altre storie menzionate in “Un misterioso miscuglio che scioglie le pietre”, che qui riassumiamo.Sir Fawcett, l’Architetto Marco Righetti, Mirella Rostaing, un padre missionario, hanno parlato di piante grasse le cui foglie sono in grado di ammorbidire la pietra e renderla malleabileNel Talmud, nella Bibbia nello Zoar, viene descritto un “verme tagliente”, un “tarlo metallico divisore”, un “diamante”, capace di forare e tagliare i minerali più duri.

Salomone ne aveva scoperto uno piccolo come un chicco di grano chiamato Shamir.Si racconta che fosse stato creato nei sei giorni della creazione del mondo, Mosè lo portò dal deserto per costruire l’Efod, il pettorale di Aaron.Salomone ne usò uno, datogli da un Guardiano del Cielo, tale Ashemedai,per costruire il tempio di Gerusalemme.

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A TUTELA I GIGANTI IMPUGNANO ARNESI CHIAMATI XIUHCOATL. Serpenti di fuoco; uguali a quelli degli idoli del Kalasasaya a Tiahuanaco nei pressi del Lago Titicaca. Emettevano raggi infuocati che perforavano i corpi umani. Molti misteri e leggende circondano il lago. Si narra di dèi giunti dal cielo sulle ali d’immensi “condor”; gli Indios raccontano di quando i loro antenati volavano su grandi “piatti d’oro” mossi da vibrazioni sonore. Al suono di una tromba furono trasportate le enormi pietre usate per edificare, nell’arco di una sola notte, la città (Cieza de Leon). Singolare che il suono emesso da strumenti a fiato provocasse il crollo delle mura di un’altra città: Gerico. E strane storie riguardano una tromba, attribuita alla fanfara di Tutankamon, esposta al Museo del Cairo. Il suono dei fiati egizi, come quelli dei monaci tibetani, stando alle cronache di alcuni esploratori, spostava mastodontici blocchi di granito.

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QUESTI CI PORTA AI TUATHA DE DANANN alla Corte di Llys Don, (Cassiopea) all’eroe celtico Lug e alla sua spada laser, a Balor e il suo occhio; alla spada dei Cherubini.Khufu significa anche “Re di uno sconosciuto potere” e appare come il nome dato un tipo di energia.Ramses II vinse le sue battaglie con l’arma donatagli da Amon, qualcosa che ricorda le statuette della cultura Ubaid di Jarmo che tenevano fra le mani una “bacchetta”

I Navaho raccontano di visitatori celesti che un piccolo “tubo” infliggevano punture simili a quelle dei Cactus.l colonnello americano Philips Corso parla di un cilindro simile nel Isuo libro.Le guerre descritte nel Mahabarata, nel Rig Veda, risalgono a epoche remote, nominano armi futuristiche.La prima guerra sembra sia avvenuta circa 73000 anni fa e lo storico arabo Abu Zyad fa risalire l’edificazione delle piramidi e della Sfinge a quell’epoca.Queste le storie, ma tornando ai metodi di costruzione è stato ipotizzato l’utilizzo dell’energia elettromagnetica di cui si sarebbe avvalso Edward Leedkalnin per costruire il Coral Castle, in Florida.

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SI E’ PARLATO ANCHE DI ENERGIA SONICA, quella usata dai lama buddisti per sollevare grandi massi a notevoli altezze, come hanno testimoniato alcuni esploratori testimoni dei fatti.Sopra la Camera del Re vi sono cinque camere formate da strutture di granito. Portano i nomi di Davison, Wellington, Nelson, Arbuthnot, Campbell. Una torre che non si trova in nessun altra piramide. Le prime quattro sono strutture di granito uguali al tetto della camera del Re, la quinta è una struttura di calcare. L’altezza totale è di 15 metri, la torre è inserita tra due gigantesche mura di calcare Il peso totale è di 70 tonnellate.

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LE TRAVI PERFETTAMENTE PIATTE SULLA PARTE INFERIORE

Le travi perfettamente piatte sulla parte inferiore, risultano, nelle superfici superiori, grezze e di spessore disuguale; presentano tutte profonde scanalature.
Per gli Egittologi tale struttura serve a proteggere il tetto piatto della camera del re dal peso eccessivo della piramide; avrebbero la funzione di camere di scarico.
In realtà sostengono solo il loro peso, per alleggerire la struttura bastava porre il tetto spiovente direttamente sopra la camera del Re. La serie dei tetti realizza la forma del pilastroDjed. Secondo l’egittologia classica, lo Zed è semplicemente un simbolo con il quale gli Antichi Egizi intendevano rappresentare il dio Osiride.

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PERCHE’ I COSTRUTTORI POSIZIONARONO 1.200 TONELLATE DI TRAVI IN GRANITO SOPRA IL TETTO PIATTO DELLA CAMERA ? Le travi dovevano risuonare, vibrare e interagire con quelle situate nel soffitto della camera del Re. Infatti la torre è una costruzione indipendente inserita in una struttura di calcare in modo da poter vibrare liberamente interagendo con il granito della camera sottostante. Le nove travi della camera del re pesano oltre 300 tonnellate, il pavimento non poggia sopra una muratura piatta ma su un rivestimento modulare in modo da ridurre l’area di contatto al minimo permettendo alle 21 pietre del pavimento di vibrare liberamente. In alcune travi sono presenti profonde scanalature come se si volesse accordare il granito alterando le sue dimensioni fisiche.

Il granito difatti è altamente risonante e i pezzi più grandi una volta colpiti emettono un suono chiaramente udibile.

A Karnak, infatti, tre obelischi, ricavati dal granito rosa estratto da Assuan, a ben 180 chilometri di distanza, sono in grado di produrre una vibrazione.Nel Museo del Cairo è conservato quello che resta dell’obelisco di Hatshepsut, proveniente da Karnak; in origine doveva essere alto trenta metri, adesso ne restano solo una decina. Fino a pochi anni fa la guida lo avrebbe percosso per far udire ai visitatori la bassa risonanza che emetteva e che durava per molti secondi, oggi è stato ancorato col cemento e non emette più nessun suono. Perché costruire obelischi che fossero in grado di emettere suoni bassi?

LA TERRA E’ CIRCONDATA DA RISONANZE CHE INFLUENZANO TUTTO CIO’ CHE VIVE su di essa conosciute come le risonanze di Schumann. Vanno dai 7,83Hz a 32Hz. La camera del re ha una risonanza di 30Hz.Poteva darsi che la camera del re e la torre entrassero in risonanza grazie alle vibrazioni Schumann esterne della terra. La piramide quindi costruita in pietra diventava una estensione della terra e vibrava con essa. Con in condotti aperti fuoriuscivano note ben definite e diverse propagando il suono prodotto dalla piramide all’esterno. L’effetto doveva essere impressionante. Lo scopo? Suscitare una profonda emozione fra i fedeli?

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DI CONTRO DOBBIAMO SEGNALARE CHE LA STRUTTURA DELLO ZED la si ritrova nei trasformatori in cui il filo di rame ricoperto di strati di cotone viene avvolto nella classica struttura definita “a nido d’ape”. Procedimento molto usato nei circuiti a valvole degli anni ’50-’60. Si tratta di dispositivi atti a trasformare impulsi elettrici da bassa ad alta tensione, oppure ad opporsi al passaggio di componenti alternate ad alta frequenza.

L’idea di Tesla per la diffusione della corrente senza fili, fa supporre che la piramide poteva essere una centrale elettrica che raccoglieva la corrente dalla superficie terrestre sfruttando la nota risonanza della cavità di Shumann.

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LA REALIZZAZIONE AD ANELLI SEPARATI migliora l’isolamento tra le spire di filo, eleva in modo rilevante il rendimento dello stesso trasformatore. Questo particolare trasformatore, potrebbe essere stato realizzato avvolgendo molte spire di filo di rame isolato con cotone o canapa e poi ricoperto da pece o cera. Se il pilastro di supporto fosse stato in materiale ferroso, o in basalto del Sudan, avrebbe garantito un ottimo rendimento.

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Quindi lo Zed, da un punto di vista tecnologico rappresenta un eccellente dispositivo per generare alte tensioni, come le bobine delle automobili, che trasformano la tensione della batteria a 12 o 24 volt in 10-15000 volt; quindi ci troviamo di fronte a tecnologie verosimilmente utilizzate da un ristretto gruppo di sacerdoti dell’antico Egitto.L’elettricità era conosciuta al tempo antico; in Egitto, nel tempio di Hator a Dendera, lo testimoniano le “Pietre delle Serpi”, bassorilievi che mostrano enormi bulbi trasparenti con all’interno sinuose serpi, simili a potenti lampade elettriche collegate attraverso cavi a treccia al “Djed” che nel caso assumerebbe la funzione di generatore; ricordano le lampade a luminescenza e le ampolle in atmosfera rarefatta, create dall’inglese William Crookes nel 1879, che permisero in seguito a Roentgen di scoprire i raggi X nel 1895. Nei bassorilievi e mostrato anche il procedimento dell’elettrolisi.

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NELLA CAMERA DEL RE SONO STATI CONDOTTI ESPERIMENTI SONICI stabilendo che è sensibile alle frequenze molto basse grazie al quarzo contenuto nel granito. Intorno a 90 Hz, partendo da 200, 20, ecc., quindi modulando a 1,1 Hz/sec. è stata prodotta della vera energia. Da tutto questo è stato evidenziato che le camere sovrastanti funzionerebbero da cassa di risonanza modulandodiverse frequenze, il tutto diverrebbe un grande diapason per riprodurre le frequenze della Terra e in tal caso i canali diverrebbero le canne di un organo che riprodurrebbe suoni diversi data la forma e la lunghezza dei canali.

Il sarcofago stesso ha esibito una svariata tipologia di risonanze corrispondenti a quelle ambientali.Sir William Flinders Petrie, nel 1881 decise di sollevarlo; quando lo percosse, “produsse un suono profondo di una bellezza straordinaria e soprannaturaleGli antichi testi incisi sulle pareti del tempio ad Edfu parlano della costruzione della Grande Piramide avvenuta nel “Primo Tempo” e delle sacre cerimonie che vi si svolsero per “dare vita” al Tempio.

Cosa significa ” “dare vita”? Mettere in moto un meccanismo? Per caso al suono di una nota, creando una frequenza?La risonanza di un corpo o di una costruzione è determinata dalla sua dimensione, dalla massa, dalla simmetria, dai componenti del materiale che possono influire sulla vibrazione per simpatia.Quest’ultima è un fenomeno sfruttato per praticare fori nel quarzo, utilizzando trapani ad ultrasuoni.Vi sono minerali che non rispondono perfettamente agli ultrasuoni e diventano difficili da lavorare.Il vento crea una vibrazione armonica compresa fra 16 e 0,50Hz, di bassa frequenza non udibile all’orecchio umano, simile ad un accordo “Fa Diesis” che corrisponde al centro di risonanza della terra, cosa testimoniata dagli antichi scritti egizi.Quindi i blocchi sarebbero accordati sulla frequenza della terra Fa Diesis.

Gli sciamani americani intagliavano ossa e legno per fabbricare flauti che producevano la stessa nota: un Fa DiesisNel nostro sistema “Solare”, parola che qualcuno indica derivante dalle tre note Sol, La, Re, risulta che la superficie del Sole corrisponda a un “Do Diesis” e che vi siano due ottave, una dal Sole a Mercurio, la seconda da Mercurio a PlutoneIl “Fa Diesis” corrisponde al punto di cambiamento del registro del soprano se il Do della scala è a 256Hz, nel sistema solare vi è lo stesso concetto, cioè il Do musicale a 256Hz è in “armonia” con l’ordine del macrocosmo del nostro sistema solare; nella “Tavola periodica degli Elementi”, vi è lo stesso cambio di registroCome vi è un cambio di registro nella voce umana e nel sistema Solare, vi è una corrispondenza diretta fra geometria di quest’ultimo e quella del sistema Musicale.

Tutta la materia, corpo umano compreso, è composta di atomi, che vibrano secondo determinate lunghezze d’onda. La malattia è una alterazione di queste frequenze; ne abbiamo dimostrazione anche con le apparecchiature bio elettroniche di tutti i tipi.Recenti studi nel laboratorio Europeo di ricerca sulle particelle sub nucleari hanno confermato che ogni particella sub nucleare è influenzata dalle variazioni lunari, terrestri e solari, alterazioni dei campi magnetici, macchie solari, terremoti, dai campi elettromagnetici, per cui abbiamo la dimostrazione che tutta la materia vivente è interagente con qualsiasi altra materia a livello sub atomico. La piramide assume ben altro e più grande significato.

Siamo in presenza di un tempio, o di un congegno che sfruttando l’energia sonica prodotta da qualche particolare nota musicale svolgeva una precisa funzione a noi sconosciuta? Una centrale energetica, una porta spazio temporale, un generatore nucleare?

Ipotesi affascinanti ma inquietanti se si dovesse rivelare come un meccanismo utilizzato per cambiare la frequenza delle onde cerebrali; una sorta di macchina per il lavaggio del cervello.Altre ipotesi la vedono come un teodolite di precisione, un osservatorio celeste, una pompa per prelevare acqua dal Nilo, un generatore di energia.Si narra che, sia Siemens, sia tale Cameron Verne, scoprirono un campo di energia intorno ad essa. A un terzo dalla base, all’incirca nella stessa posizione della Camera del Re, gli effetti erano più intensi quando un lato era rivolto al nord magnetico in linea col campo magnetico della Terra.

Ricordo il brevetto per affilare lamette di Drbal, le certificazioni di effetti terapeutici, la capacità di mummificare, la moda di conservare tutto in involucri a forma di piramide. Era stata scoperta l’energia, il potere della piramide.

http://www.ilfattaccio.org/2011/09/23/l ... struzioni/



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MessaggioInviato: 28/12/2014, 23:52 
Cita:
E strane storie riguardano una tromba, attribuita alla fanfara di Tutankamon, esposta al Museo del Cairo. Il suono dei fiati egizi, come quelli dei monaci tibetani, stando alle cronache di alcuni esploratori, spostava mastodontici blocchi di granito.


E' questa?

Cita:

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Tra i tanti e integri tesori ritrovati nella tomba di Tutankhamon vi è quello di due trombe, una di bronzo e oro, l'altra d'argento, risalenti al 1352 avanti Cristo. La tromba d'argento di Tutankhamon fu suonata solo due volte a causa del suo fragile stato di conservazione e, per questo, anche danneggiata la prima volta e prontamente restaurata. La seconda volta che fu suonata da un trombettiere della fanfara della British Army, venne utilizzato uno speciale bocchino. Si trattò di una breve performance al Museo Egizio del Cairo registrata dalla BBC nel 1939.
Una curiosità riguarda il nostro Giuseppe Verdi. Nella famosa Marcia dell'Aida il nostro massimo compositore, senza poterlo presumibilmente sapere, scelse l'uso inconsueto di due gruppi di trombe, una in Si naturale e l'altro in La bemolle. Fu questa una straordinaria coincidenza, dal momento che verrà in seguito scoperto (ovvero 50 anni dopo la stesura dell'Aida) che le trombe degli antichi Egizi, tremila anni prima di Verdi, erano costruite proprio in queste due tonalità.

Potrete ascoltare parte di quella registrazione della tromba di Tutankhamon all'indirizzo
http://www.philharmonia.co.uk/thesoundexchange/the_orchestra/instrument_world/africa/trumpet.html

Fonte: http://www.kultunderground.org/art/986




Ultima modifica di MaxpoweR il 28/12/2014, 23:57, modificato 1 volta in totale.


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Forse questo può interessare:

http://www.ilnavigatorecurioso.it/2014/ ... y-channel/

all'interno è presente la puntata che parla di:

Cita:
Nel quinto episodio della sesta stagione, il programma presenta gli Anunnaki, termine sumero che indica, nelle religioni della Mesopotamia, l’insieme o parte degli dèi.
Il loro nome è riportato in vari modi: “da-nuna”, “da-nuna-ke-ne”, o “da-nun-na”, col significato di “quelli di sangue principesco”, oppure “prole regale”, o ancora di “progenie di principi”.



Chissà se da qualche parte è possibile reperire per vie "legali" ma anche e soprattutto per vie traverse l'intera serie :|


Ultima modifica di MaxpoweR il 29/12/2014, 01:03, modificato 1 volta in totale.


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