non so se l'INFERNO ESISTE
ma questo ci somiglia molto..
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07 ... i/1866962/Mission impossible per Alexis Tsipras con l’unica alternativa sul piatto costituita dall’uscita dall’euro. Per poter avviare i negoziati sul nuovo piano di aiuti Atene dovrà approvare in tre giorni un complessissimo piano di riforme e
trasferire a un fondo esterno beni pubblici per oltre 50 miliardi di euro. O, in alternativa, decidere autonomamente di avviare delle trattative per uscire dall’euro, visto che i trattati non prevedono l’espulsione di un Paese dalla moneta unica. Questi i punti essenziali delle condizioni individuate dall’Eurogruppo dopo 14 ore di riunione per poter iniziare a parlare di un terzo “salvataggio” della Grecia. Ai quali va aggiunto, cosa non da poco, che
ad Atene non sarà concesso nessun taglio del debito, ma solo una rimodulazione dei tempi e dei modi di pagamento. E’ quanto si legge in una bozza di documento discusso ma non approvato dai ministri delle Finanze della zona euro e da loro trasmesso ai leader politici dei Paesi della moneta unica a valle di una due giorni di trattative costellate da indiscrezioni e duri strappi tra falchi e colombe, che si sono scontrati senza esclusione di colpi per ottenere gli uni una chiusura definitiva ad Atene e gli altri una nuova apertura. E se a leggere la bozza del documento ministeriale sembra aver prevalso il primo fronte, ma non così nettamente da far approvare il testo, per un verdetto definitivo bisognerà comunque attendere la decisione dei politici che si sono riuniti a metà pomeriggio.
NIENTE TAGLIO DEL DEBITO PER UN MEMORANDUM DA 86 MILIARDI - “L’Eurogruppo sottolinea che nessun haircut (taglio del debito, ndr) può essere intrapreso.
Le autorità greche reiterano il loro impegno inequivocabile a onorare i propri obblighi finanziari con tutti i creditori pienamente e nei tempi stabiliti”, si legge nel testo elaborato dall’Eurogruppo e passato all’Eurosummit come base per le conclusioni finali. “L’Eurogruppo è pronto a considerare possibili misure addizionali per ammorbidire ulteriormente il servizio del debito greco, se necessario, per assicurare che le necessità finanziarie restino a un livello sostenibile. Queste misure, incluso un allungamento del periodo di grazia e dei periodi di ripagamento,
saranno condizionate alla piena implementazione delle misure da concordare in un possibile nuovo accordo tra le istituzioni (la ex Troika, ndr) e la Grecia e saranno considerate solo dopo il completamento positivo della prima fase”.Quanto ai numeri, l’Eurogruppo “prende nota delle urgenti necessità finanziarie della Grecia, che sottolineano il bisogno di progressi molto rapidi per arrivare a una decisione per un nuovo Memorandum. Le necessità finanziarie sono stimate ammontare a 7 miliardi di euro per il 20 luglio e altri 5 miliardi per la metà di agosto”, recita il documento. Inoltre l’ammontare totale del nuovo programma di aiuti finanziato dal fondo Esm da 82-86 miliardi dovrebbe comprendere un cuscinetto fra 10 e 25 miliardi di euro per il settore bancario “per affrontare i bisogni di possibili ricapitalizzazioni bancarie“.
LE RIFORME DA ATTIVARE IN 3 GIORNI E IL RITORNO DELLA TROIKA – Per ottenere queste concessioni risibili se non nulle, Tsipras dovrebbe ottenere in tre giorni dal suo Parlamento il via libera a piano di riforme complesso e variegato che passa per “la razionalizzazione del sistema dell’Iva e l’ampliamento dell’imponibile per incrementare gli incassi”; una riforma “per migliorare la sostenibilità di lungo periodo del sistema pensionistico“; l’adozione di un nuovo codice di procedura civile per accelerare la giustizia civile e ridurre i costi; la salvaguardia della “piena indipendenza legale dell’Elstat”, l’istituto di statistica; la creazione del Fiscal Council istituito dal Fiscal Compact per controllare i bilanci e il recepimento della direttiva comunitaria
sul nuovo sistema europeo di salvataggio delle banche, il cosiddetto bail in, che affianca l’intervento esterno (bail out) ad appunto quello interno, cioè il contributo a vario titolo di azionisti e correntisti con depositi al di sopra dei 100mila euro. Questione non da poco, quest’ultima, visto che un intervento sulle banche greche sembra ormai inevitabile, ma senza il recepimento della direttiva sarebbe tecnicamente impossibile. Dulcis in fundo, il documento, impone ad Atene di accettare il ritorno delle missioni di controllo della Troika.
Il testo parla infatti di “normalizzare pienamente i metodi con le istituzioni, incluso il necessario lavoro sul campo, per migliorare l’implementazione e il monitoraggio del programma”.questa roba
è impossibile che syrza la vota..