rew63 ha scritto:
Cosa non ti è chiaro?
Ci sono 2 cose che per il "bardo tibetano" sono importanti e di cui dovremmo liberarci in vita,ATTACCAMENTO e DESIDERIO
Sono in un certo senso "trappole" create dalla mente affinché la "coscienza" si smarrisca nei meandri della "materia"
Gnosi e buddismo hanno un fine comune,essere "coscienti" nel momento della "morte"
Sicuramente devo approfondire ancora il tema, al momento mi sono fatto un'idea superficiale, in seguito approfondirò (perdonate eventuali errori)
Sinteticamente nel libro dei morti tibetano si parla dei 49 giorni di transizione fra una vita e l'altra, il luogo dove vive l'anima viene chiamato bardo
Nel buddhismo non esiste il concetto di anima, possiamo cambiargli il nome ma il concetto penso sia sempre quello, chiamiamola coscienza
Desidero innanzitutto evidenziare le costanti che sono presenti anche nelle esperienze di ipnosi regressiva, premorte ...:
- la coscienza nei primi giorni dopo la morte resterebbe vicino al proprio corpo ed ai propri affetti, in sostanza resta vicino a tutto quello che rappresentava la propria vita materiale
- la coscienza si rende conto di non poter interagire con la vita reale ed entra in uno stato di solitudine/depressione che la allontana dalla vita reale
- vive in una realtà costruita da se stessa, creata sulla base dei propri sogni, ricordi, desideri ...
- arriva la luce, nel bardo si presentano diverse luci, in funzione dei diversi tipi di esistenza ( ci sono 6 livelli di esistenza: umana, divina, demoniaca, inferi, lemuri, animale)
- si presentano diversi tipi di entità in funziona dei diversi livelli di esistenza, tali entità sarebbero prodotte dalla coscienza stessa
- si affronta un giudizio sulla base delle esperienze vissute nella vita appena conclusa
- infine si sceglie come sarà la nuova esistenza, precisamente si scelgono i futuri genitori proprio nell'atto del concepimento
Personalmente considero tale libro come un testo ispirato ma interpretato come avviene con ogni testo religioso
Se venisse studiato da un laico come Biglino potremmo avere diverse sorprese
Tuttavia le similitudini appena citate sono davvero notevoli e forse possiamo considerarle "oggettive"
I 6 livelli di esistenza sono le diverse possibilità che avrebbe una coscienza, le scelte che si possono fare per accedere all'esistenza successiva
Tali scelte però sono limitate dal karma, in pratica il proprio karma ci dispone verso una o l'altra esistenza
Personalmente ho sempre considerato il karma come ciò che siamo in un determinato momento
In funzione del proprio karma, gli uomini sono predisposti a tornare nel proprio livello e rivivere una vita da uomini
Il bardo viene descritto come un ambiente lugubre e spaventoso, una coscienza umana è portata a cercare ciò che già conosce e quindi viene attratta dal livello di esistenza umana poichè rivede in essa i propri affetti
Desidero riportarvi le parole di Sarah Estep "Penso che dopo la morte noi andiamo in un mondo che è fatto apposta per noi umani. Gli umani vanno al loro proprio posto ed esseri di altri mondi vanno nel loro proprio posto. Gli umani si reincarnano sempre come umani e così via. So di essere vissuta molte e molte volte in questo mondo"
Quello che viene descritto dai pazienti di Newton, molto probabilmente, è solo il bardo del livello umano proprio perchè è davvero difficile trovare una coscienza umana che entri negli altri livelli.
Penso che la possibilità che gli umani finiscano in un altro livello non sia impossibile ma remota
I sei livelli descritti dal libro tibetano indicano livelli di esistenza che coesistono con il nostro: uomini, animali, divinità, demoni, lemuri (non ho capito cosa sono, inferi (sono diversi dei demoni?)
Sono tutti livelli di samsara, cioè cicli di esistenza, dal quale dovremmo uscire per essere liberi .. appunto buddha
Quando parliamo di angeli e demoni stiamo parlando di esseri che esistono realmente qui fra noi, sono semplicemente diversi da noi, esattamente come gli animali
Arriviamo dunque alle mie domande:
- le presenze che appaiono nel bardo sono create dalla nostra coscienza, da noi stessi. Perchè tali presenze sono uguali per tutti e si presentano sempre nella stessa sequenza?
Personalmente rilevo un carattere oggettivo e quindi mi viene da pensare a qualcosa di organizzato, non naturale o spontaneo
- nel livello dei demoni è facile pensare che ci siano gli esseri che chiamiamo diavoli ma nel livello delle divinità che tipo di esseri sarebbero presenti? gli angeli, i santi, gli dei, alieni?
- liberandosi dal ciclo di esistenze (samsara) si entra in uno stato di buddha, quello di cui parlava pierluigi sempre in questa discussione? Ma per riuscirci bisogna liberarsi anche di quello che ci tiene più legati alla nostra esistenza umana: gli affetti (l'amore)
Per ora mi fermo, vi ho già rotto abbastanza ...
MaxpoweR ha scritto:
Infatti è il contrario

Secondo te le persone elevate spiritualmente mangiano meglio? Non vanno da mac donalds?
Ho dubbi anche su questo ...
Sto maturando l'idea che lo stile alimentare stia diventando una questione di moda, uno status symbol
Gli eremiti spesso vivono come barboni e mangiano quello che trovano, quando mangiano ...
Personalmente non valuterei la persona che ho di fronte in base a quello che mangia
Forse stai parlando più di cultura alimentare che di crescita spirituale, in questo senso sono daccordo, le persone più colte sono inclini a curare la propria alimentazione