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Re: Povera Italia.. (seconda parte)

22/08/2018, 16:55

Aztlan ha scritto:che SE puntiamo alla 2, strategia lenta, rischiamo di vedere Di Maio e Salvini sostituiti per mancanza di risultati da quelli di prima...

Il problema, se proprio problema vogliamo chiamarlo, è che Lega e 5 Stelle hanno fatto buona parte delle rispettive campagne elettorali sugli sbagli dei loro predecessori e gli stessi han chiamato questo "Il Governo del cambiamento". Va da se quindi che le aspettative dei cittadini siano legittimamente molto alte. Per questo motivo il nuovo Governo Penta-Stellato dovrà far i salti mortali per cercare di affrontare e risolvere le piaghe di questo paese a cominciare, ad esempio, dal disastro di Genova e finanche a svolgere una larga opera di prevenzione/ristrutturazione onde evitare che altre sciagure accadano durante il loro mandato di Governo.

Ma qui entra in gioco un altro protagonista del momento: i soldi, o meglio i fondi per realizzare queste vaste opere, vaste poiché oltre a risanare il Morandi e con esso altre eventuali opere pubbliche, dovranno nel contempo mantenere anche le loro storiche promesse quali flat-tax e reddito di cittadinanza.

Per questi motivi, come ho detto in altri post, o qui si sforano i parametri di Bruxelles oppure si esce dall'euro, poiché almeno dal mio modesto punto di vista questo Governo non potrà realizzar tutte queste cose senza sforare il pareggio di bilancio e altre catene che la Bce ci ha messo, ergo sempre a mio modesto parere, un paese necessita di far manovre a debito per fare investimenti su larga scala a meno che questo paese non sia economicamente forte come la Germania e non abbia un debito pubblico come il nostro.

Anzi, forse questa è proprio l'occasione per rialzare la testa con la Ue e far valere i nostri diritti poiché è un diritto sacrosanto dei cittadini, nonché un dovere dello Stato, garantire la sicurezza ai propri abitanti.

Morale, per dirla alla milanese qui occorre "Scartà el bagàtt" (cioè giocare il tutto per tutto).

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

22/08/2018, 17:09

Quando la BCE stopperà il Quantitative Easing vedremo di che pasta è fatto questo governo.
Credo che vogliano portarci a default per poi costringerci ad accettare il solito prestito infame dal FMI, comprensivo delle "riforme" che sarebbero la pietra tombale per la nostra economia... Avremo il coraggio di uscirne?
Chi vivrà vedrà...

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

22/08/2018, 17:19

TheApologist ha scritto:Quando la BCE stopperà il Quantitative Easing vedremo di che pasta è fatto questo governo.
Credo che vogliano portarci a default per poi costringerci ad accettare il solito prestito infame dal FMI, comprensivo delle "riforme" che sarebbero la pietra tombale per la nostra economia... Avremo il coraggio di uscirne?
Chi vivrà vedrà...

Penso anch'io che uno dei più ambiti desideri della Ue sia di accopparci come la Grecia. Tuttavia sussiste una enorme differenza: i greci avevano ed hanno Tsipras mentre noi abbiamo Lega e 5 Stelle!!!!

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

22/08/2018, 17:26

Genova, ing. Orlandi: ricostruire ponte in 8 mesi? Palla colossale

"Ci vorranno almeno 3 anni" dice l'ingegnere strutturista a "Oggi"

http://www.askanews.it/cronaca/2018/08/ ... 822_00046/

3 anni è un tempo che Genova non può permettersi.

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

22/08/2018, 19:31

Ora crollano i cartelli ​Dramma sfiorato a Pisa

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 67255.html

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

22/08/2018, 21:33

avete letto atlantia?
vuole fare causa al governo per la revoca..

pazzesco non solo non ha impedito il crollo e le morti
adesso minaccia anche lo stato quando fa lo stato..

e questi sarebbero i privati,
si sentono padrieterni al di sopra della legge e della collettività..

nazionalizzare tutto..

poi altra cosa curiosa..

la commissione per cui settimane fa, mica mesi, era tutto ok,
dormiva e ronfava,
adesso lancia l'allarme
e vuol far abbattere tutto..

un pò tardi per fare il proprio lavoro e dovere,
no??


https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... e/4575635/

Ponte Morandi, sequestro atti in sedi Autostrade. “Corrosione sul pilone 10”. La commissione: “Tronconi da abbattere”

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

22/08/2018, 21:35

sottovento ha scritto:
Genova, ing. Orlandi: ricostruire ponte in 8 mesi? Palla colossale

"Ci vorranno almeno 3 anni" dice l'ingegnere strutturista a "Oggi"

http://www.askanews.it/cronaca/2018/08/ ... 822_00046/

3 anni è un tempo che Genova non può permettersi.



appunto..
l'avevo detto sopra..

8 mesi forse solo per la singola campata crollata
non x tutto..

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

23/08/2018, 09:16

che poi sta cosa della nazionalizzazione
mi torna strana,
sento tanta confusione..
si parla di cassa depositi e prestiti, acquisizioni,
ecc
ma le autostrade sono già dello stato..
sono semplicemente state affittate da atlantia..

si tratta solo di revocare, anzi annullare la concessione
senza scucire un euro
e gestire direttamente..


tutto qua..

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

23/08/2018, 11:47

Deficit-Pil: dopo tragedia Genova Giorgetti non esclude sforamento limite Ue del 3%

http://www.finanza.com/Finanza/Notizie_ ... for-495171

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

23/08/2018, 12:10

per i migranti c sovvenzionano..
(sempre lenticchie, si capisce..)
a mò di mercato delle vacche..
per mettere in sicurezza strade e ponti
e salvare vite umane
invece non mollano un euro..

ma si può?!?!

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

23/08/2018, 12:31

che poi invece di buttare giù tutto,
comprese case e palazzi,

io farei una demolizione più creativa..
farei poggiare la carreggiata su piloni provvisori (anche di ferro)
con base a terra, o anche sui tetti piani, perchè no?
(una strada sgombra di auto e tir da 70 tonnellate
non credo pesi più di tanto..)


liebherr-1000ec-h-50-litronic-high-top-crane.jpg


butterei giù i piloni della campata,
e poi smonterei la strada pezzo a pezzo..

troppo complicato?
sono idee..

un tentativo lo farei


ponte-genova-1051881.jpg


bah certo c vorrebbero tutte le cautele del caso..
forse sarebbe troppo rischioso

certo a buttare giù tutto si fa prima,
ma chi va a paizzare le cariche?
come rischio è (quasi) lo stesso..
Ultima modifica di mik.300 il 23/08/2018, 12:41, modificato 1 volta in totale.

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

23/08/2018, 12:40

A prescindere dalla Ue (che certamente non digerisce questo Governo), credo che sia molto difficile riuscire a mettere in sicurezza l'Italia e a fare altresì cose come reddito di cittadinanza e flat-tax senza sforare quel 3% imposto dalla Ue....a meno che i soldi non crescano sugli alberi.

Del resto come riporta questo articolo:
Il ministro dell’Interno, in particolare, intervenendo sulla necessità di mettere mano al sistema infrastrutturale italiano, ha detto che per mettere in sicurezza le opere esistenti serve una cifra intorno ai 40 miliardi.

https://www.money.it/genova-investiment ... ure-italia

Minghia! 40 miliardi!!! e dove li prendiamo 40 miliardi senza sforare???

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

23/08/2018, 12:43

ma l'europa non finanzia le grandi opere?
la tav si,
la manutenzione delle strade no?

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

23/08/2018, 12:52

Mi pare che a tal proposito (finanziamenti per le infrastrutture), la risposta sia stata questa:

Oettinger: l'Italia negli ultimi 7 anni ha avuto dall'Ue 14,5 miliardi per strade e treni

https://www.agi.it/estero/crollo_ponte_ ... 018-08-16/

Re: Povera Italia.. (seconda parte)

23/08/2018, 13:30

Lo posto qui, tanto è "sempre povera Italia!"



Immagine

Immigrazione e Libia: gli obiettivi di Francia e Italia continuano a scontrarsi, ma il vero pomo della discordia tra Roma e Parigi, oggi come ieri, è ancora una volta il Paese nordafricano.

Il tradizionale equilibrio di questi anni che vede l’Italia sostenere il governo di unità nazionale di Fayez al-Sarraj e la Francia appoggiare il generale di Bengasi Khalifa Haftar si sta infatti affievolendo. Lo stratega in questo grande gioco di potere è il presidente francese, Emmanuel Macron, che ha scagliato la prima pietra mettendo attorno a un tavolo i due uomini forti della Libia. I partecipanti al vertice si sono così impegnati a portare il Paese a nuove elezioni il 10 dicembre 2018. Una decisione che l’Italia, e buona parte della Comunità internazionale, ritiene prematura. Con questa vittoria diplomatica, comunque, la Francia è riuscita a rafforzare la sua influenza sul territorio libico, scavalcando il partner naturale del Paese nordafricano.

I bisticci tra i due Paesi sulla questione libica, però, non sono solo attualità: sono anche storia.
Primo in ordine di tempo è infatti il cosiddetto “schiaffo di Tunisi“: il 12 maggio del 1881 la Francia stabilì, con un’azione di forza, il protettorato sulla Tunisia (al tempo nel Paese vivevano quasi 70mila italiani e Roma era convinta di avere un diritto di prelazione).

Come riporta il Corriere della Sera, negli anni seguenti un nuovo sgambetto da Parigi arriva in occasione della guerra italo-turca, combattuta dal Regno d’Italia contro l’Impero ottomano nel 1911. Roma puntava a impadronirsi delle due province ottomane che nel 1934 avrebbero costituito la Libia insieme alla regione del Fezzan. I nostri Servizi segnalarono in quei mesi che la Francia permetteva aiuti ai turchi attraverso il confine tunisino. Ma la crisi arrivò al suo apice quando, nel gennaio del 1912, due navi francesi furono bloccate e dirottate verso Cagliari. La prima trasportava un aereo e la seconda – ricorda sempre il quotidiano – una missione turca composta da 29 militari. Dopo vari episodi di tensioni, poi, i due Paesi si riconciliarono e combatterono insieme durante la Grande Guerra.

La Libia, che divenne un Regno nel 1951, è il nono Paese al mondo per riserve di petrolio e il 22esimo per quelle di gas. Un bocconcino, insomma, che la Francia ha sempre corteggiato, cercando di tanto in tanto di scavalcare l’Eni (presente nel territorio libico dagli anni Trenta quando Agip inizia a svolgere attività esplorative nel settore petrolifero acquistando diverse concessioni nel Paese). Cosa poteva fare la Francia a questo punto per cercare di ribaltare la situazione a suo favore? Un altro atto tutt’altro che amichevole arriva nel 1969 con l’avvento al potere del colonnello Gheddafi. L’industria aeronautica stipulò accordi per armare un regime che aveva conquistato il potere con un colpo di Stato. Un regime che nel 1970 avrebbe cacciato dal Paese circa 20mila italiani.

I danni maggiori, comunque, furono causati dalla guerra voluta da Nicolas Sarkozy nel 2011. L’obiettivo, in fin dei conti, era ancora e solo uno: il petrolio. Le conseguenze dell’intervento sono storia nota. E si fanno sentire ancora oggi.

http://www.occhidellaguerra.it/francia- ... lio-libia/
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