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U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
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Traduzione a cura di http://ufoplanet.ufoforum.it


Gli scettici affermano che il caso di Roswell se ne iniziò a parlare quando fu menzionato in un libro nel 1980. Si sbagliano!

Gli scettici affermano che l'incidente UFO di Roswell non è mai stato menzionato o discusso prima del 1980 e se ne è iniziato parlare solo dopo attraverso la pubblicazione del libro "The Roswell Incident". In realtà, l'evento del 1947 avvenuto nel New Mexico è stato trattato in diversi modi e molte volte nel 1950, 1960 e nel 1970.

Gli oppositori della storia sostengono che i testimoni si fecero avanti solo quando la storia di Roswell diventò popolare grazie a numerosi libri, film, spettacoli televisivi, documentari andati in onda negli anni 1980 e 1990, quindi dopo molti anni dall'incidente. Costoro vorrebbero farci credere che dopo la prima pubblicazione della stampa dell'articolo del luglio 1947, nessuno disse qualcosa in merito fino al 1980. Facendo un esame della letteratura si possono trovare le conferme delle storie raccontate e ci rivela che l'episodio "alieno" era noto e fu discusso ben prima dell'esplosione del caso.

WILHELM REICH – 1955

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Cita:
DR. WILHELM REICH



Il Dr. Wilhelm Reich era uno psichiatra e un psicoanalista che lavorò a stretto contato con Sigmund Freud. Noto per lo sviluppo delle teorie radicali legate ad una "energia vitale" denominate "energie organiche", Reich fu molto interessato inoltre al tema della vita extraterrestre ed agli UFO. Reich morì nel 1957, ma nel suo ultimo libro, pubblicato nel corso del suo ultimo anno di vita, fa riferimenti all'incidente di Roswell e agli UFO.

Nel 1957 nel suo libro "Contact With Space" Reich racconta di un viaggio del 1955 a Tucson in Arizona. In quel viaggio condusse "esperimenti energetici atmosferici" utilizzando un dispositivo progettato da lui chiamato "Cloudbuster" e altri strumenti per attirare gli UFO. Sulla strada verso Tucson, racconta di essere "stato costretto" a fermarsi presso un piccolo paese chiamato Roswell nel New Mexico. Reich decise di fare "osservazioni sul campo" proprio lì a Roswell. Nel libro del 1957, Reich specifica (anche se in modo breve) che nella zona di Roswell c'era "uno strano squilibrio" che interpretava come "energia UFO" relazionate a forze che chiamava "DOR/OR."

Reich era noto svolgere alcune insolite sperimentazioni in aeree geografiche che riteneva avessero un significato speciale e che erano rilevanti per lo studio degli UFO. Sebbene Reich era un personaggio controverso - e menzionò Roswell in maniera non diretta all'incidente -altri personaggi lo fecero in maniera evidente:

DUE AUTORI E UN SERGENTE - 1976.

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Cita:
DR. KEVIN RANDLE


Noto ufologo e scrittore Kevin Randle parla di un'intrigante storia avvenuta prima del 1980 menzionando Roswell. Randle spiegò che non capiva il significato della storia in quel momento lo capì molto più tardi, egli non aveva mai sentito dell'incidente di Roswell.

Nel 1976 lui il ricercatore Robert Cornett erano alla ricerca di tracce di atterraggio UFO nel Midwest. Ebbero l'opportunità di intervistare un ex Sergente dell'Air Force il quale disse loro che fu incaricato per una missione in merito ad un avvistamento UFO. Il Sergente spiegò agli inquirenti che aveva trasportato i resti di un pallone meteorologico in una città e, secondo Randle "tutti volevano vollero informazioni su ciò che aveva visto lui e i vicini." I rottami erano composti da parti in argento come il materiale riflettente dei radar, un involucro di un pallone in neoprene e bastoni di balsa che formavano la cornice di un riletture. "Randle gli chiese quante volte aveva fatto questa operazione". Il Sergente rispose: "Solo una volta". Quando Randle gli chiese dove era avvenuto l'episodio, il Sergente replicò "A Roswell nel New Mexico". Questa storia straordinaria fu raccontata nel 1976 un anno prima della pubblicazione del primo di libro sullo schianto di Roswell.

LA TELESCRIVENTE DI LYDIA - 1973 E PRIMA.

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Nel 1973, l'autore Peter Gutilla era un corrispondente della pubblicazione dell'ormai scomparsa "Saga". Saga era un magazine di avventura dedicata agli uomini in concorrenza con "Argosy" e "True". Gutilla raccontò di aver avuto una conversazione con un Park Ranger che egli identificò come "G. Sleppy". Il Park Ranger rese conto di un avvistamento UFO a Gutilla che aveva vissuto nei boschi durante l'inizio del suo servizio. Ricordò a Gutilla che sua madre Lydia aveva una storia da raccontare di gran lunga più interessante e insolita che le aveva raccontato molto tempo fa.

L'orami famosa storia di Lydia Sleppy (pubblicata solo in parte, e senza usare il suo nome) apparve a pagina 60 nell'inverno del 194 all'interno del "Saga Magazine" in uno speciale "UFO Report". Si leggeva:

"Nel New Mexico una donna con una posizione di responsabilità ricevette una chiamata da un gestore di una stazione. Era stata segnalato il report di un UFO che si era schiantato in un campo, si stavano cercando i rottami dell'oggetto e si suppose che erano custoditi all'interno di un fienile della zona. Nel suo eccitato appello alla redazione, il gestore della stazione confermò l'incidente UFO, e affermò inoltre di aver visto pezzi di metallo dell'UFO portati via in attesa di un aereo dell'Air Force destinato alla Wright Patterson Air Force Base. La donna aveva digitato alla telescrivente quella nuova fantastica notizia ad altre due stazioni - una linea che appare nel centro del testo comandato da qualcuno che emanava ordini ufficiali si legge: " Non continuare questa trasmissione".

Oggi la storia di Lydia Sleppy è molto nota ai seguaci di Roswell. La storia ha subito un ampliamento nel libro "The Roswell Incident", e altri ricercatori la menzionarono, così alla fine acconsentì alla rivelazione del suo nome. Con la riscoperta di questo articolo presente nel magazine "Saga" si evince che la storia di Roswell fu raccontata per la prima volta al pubblico nel 1973, e per suo figlio e altri suoi amici e familiari molti anni prima.[pagebreak]

IL PROFESSORE E LA DONNA DEL RANCH - 1960

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Cita:
LORETTA PROCTOR.



Richard Glaze era professore di agricoltura presso la New Mexico State University e fu premiato con un riconoscimento dalla Las Cruces-based University con un Distinguished Service Award per il suo lungo servizio e per gli ordinari e straordinari compiti di routine. Era anche conosciuto per i suoi contributi all'University in Experimental Statistics and Quantitative Analysis. In aggiunta alle sue conquiste scientifiche, Glaze era un appassionato archeologo amatoriale e cacciatore di "punte di freccia". Egli riferì che nel 1960 assieme alla sua famiglia , su suggerimento di uno dei suoi studenti, si recò presso il ranch dei Proctor, vicino a Roswell. La zona gli era stata indicata per il ritrovamento di punte di frecce dei nativi americani.

Glaze sostenne che durante l'estate del 1960 si presentò a Loretta Proctor (ancora viva all'età di 96 anni) e le chiese l'autorizzazione per ricercare punte di freccia nella sua proprietà. Loretta Proctor era intima amica del rancher Mac Brazel, che aveva in custodia del Ranch Foster, il quale segnalò l'incidente di Roswell allo sceriffo George Wilcox ed alla base RAAF. Il figlio di Loretta Dee era con Mac quando la scoperta fu fatta. A Loretta fu mostrato uno strano detrito da Brazel. La sua storia è ben nota a coloro che seguono il caso dell'incidente di Roswell.

Loretta concesse il permesso di esplorare la sua proprietà, e inoltre le raccontò una "storia incredibile". Loretta disse a Glaze, "Se trova qualcosa di insolito, me lo faccia sapere". Loretta informò al professor Glaze che circa una dozzina di anni prima ci fu lo schianto di un UFO proveniente da un altro mondo sulla terra vicino al Ranch dei Foster. Glaze dichiarò che Loretta le parlò molto di questo evento, ma non fece troppo peso alla cosa fino a quando seppe del libro "The Truth About te UFO Crash at Roswell" molti anni dopo. Glaze ricordò poi la lunga conversazione che aveva fatto con la donna del caso avvenuto decenni prima e tutto quello affermato da lei era scritto nel libro e la storia combaciava precisamente.

Qui abbiamo l'esempio di un testimone di Roswell, Loretta proctor, che aveva raccontato la sua esperienza privata già nel 1960 - ben prima della confessione pubblica sul tema, oltre tre decenni più tardi quando firmò un "affidavit "nel 1991.

ALTRE MENZIONI DI ROSWELL - 1950 e 1960.

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L'ormai defunto autore di libri UFO, Frank Edwards potrebbe essere uno dei primi ricercatori a correlare indizi sullo schianto di Roswell. Pur non avendo dettagli completi parlò dello schianto in una riunione a New York in occasione del meeting per primo Gruppo di Ricerca Civile di Dischi Volanti - Civilian Saucer Intelligence. Il 28 aprime del 1956, Edwards disse a tutti i partecipanti all'assemblea che un contadino vide qualcosa schiantarsi nella zona di Roswell.

Cercò di fare una relazione dell'avvenuto nel 1956, e in seguito Edwards ampliò la storia. Nel suo libro "Flying Saucers Serious Business" a pagina 76 scrisse: Ci sono avvenuti strani casi nei ranch vicino a Roswell nel New Mexico, chi telefonò allo sceriffo per segnalare l'avvistamento di un oggetto brillante a forma di disco che era passato sopra la sua casa a bassa quota e che si schiantò bruciando su di una collina che si vedeva da casa sua. Non ci è stato detto però, perché i militari isolarono la zona, mentre ispezionavano i detriti."

Una revisione della letteratura rivela altre (in breve) menzioni all'incidente di Roswell.

1) "Flying Saucers on the Attack" (Harold Wilkins, 1954)
2) "Flying Saucer Review" (Volume 1, No. 1, Spring, 1955)
3) "The Flying Saucer Story" (Brinsley LePour Trench, 1966)

IL MOTIVO PER IL QUALE IL CASO DI ROSWELL SI DIFFUSE ANNI PIU' TARDI.

Naturalmente è impossibile per molti di noi nel 2010 relazionarsi o identificarsi nella vita povera rurale durante il 1940 nel New Messico. La maggior parte di loro non aveva il telefono, non c'era la TV e in quella parte del paese non aveva neppure l'elettricità. La rancore Loretta Proctor mi disse: "In quei giorni, viaggiare era un grande traguardo, i trasporti erano difficili (Ndr. la frase non è esattamente quella detta da Loretta ma per miglior comprensione del senso è stata adattata). A quel tempo gli abitanti di Roswell per un certo verso erano molto isolati.

L'incidente UFO di Roswell non sarebbe potuto accadere in un posto e in un epoca migliore per assicurare la segretezza, e per far parlare poco del caso agli interessati verso il mondo. Ma siamo sicuri che tra di loro ne parlarono molto. Ci sono molte altre testimonianze.

Anche se molti dei coinvolti lasciarono Roswell negli anni successivi, nel corso del tempo il segreto di "Roswell" non era più tale. Deve essere stato un sollievo quando a partire degli anni '80, i ricercatori hanno cominciato ad esaminare nuovamente il caso e cominciarono a domandare ai coinvolti cosa fosse successo. Molte e molte persone si fecero avanti e si sentirono più inclini nel raccontare ciò che sapevano. Possiamo dire che si fecero forza quando altri raccontarono le stesse cose. Se altre persone raccontavano le tue stesse cose, il mondo non avrebbe pensato che a te come un pazzo. La "forza numerica" univa.

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Cita:
CAPITANO OLIVER "PAPPY" HENDERSON.


Il Capitano Oliver "Pappy" Henderson rende bene l'idea in una confessione fatta alla sua famiglia. Henderson era di stanza alla RAAF nel 1947. Nel 1981 rivelò ciò che sapeva a sua moglie Sappho ed alle sue figlie, dopo aver letto un articolo sul giornale… "Voglio che tu legga questo articolo, perché è una storia vera. Io sono stato il pilota che trasportò il relitto di un UFO a Dayton. Posso testimoniare quello che scrivono sul giornale, posso parlarti della cosa. Te lo volevo dire da tanti anni. " L'aver reso pubblico il caso e la consapevolezza che altri parlarono, motivò Pappy a raccontare tutto.

Il trambusto di Roswell negli anni successivi si era finalmente liberato e coloro che conoscevano la verità furono spronati a raccontarla: Extraterrestri erano caduti sulla terra nel deserto, cambiando per sempre la vita dei coinvolti. Fu un ricordo mai dimenticato, e un ricordo da condividere con tutto il mondo.

Fonte: http://ufoplanet.ufoforum.it/headlines/ ... LO_ID=8449



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MessaggioInviato: 06/02/2010, 21:03 
Ottimo! Da aggiungere nel post definitivo di roswell!


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MessaggioInviato: 07/02/2010, 08:25 
Vorrei capire perchè continuano a nascondere tutto questo!!! [:0]

Ormai la gente inizia a credere che la realtà è ben diversa da quella che vogliono farci credere!!!


Ultima modifica di Rubina71 il 07/02/2010, 08:27, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: 07/02/2010, 14:19 
Salve, avrei una domanda da porre sul caso Eduard Meier trattato in questa discussione. Nel libro “Anni Luce” di Gary Kinder (Edizione Euroclub, Italia 1988, su licenza di Armenia Editore, Italia 1987) vengono riportati degli estratti di lettere che Louise Zinnstag scrisse a Timothy Good su questo caso.
In una lettera del 1976 la Zinsstag racconta il suo primo incontro con Meier; ad un certo punto Meier avrebbe affermato, tra le altre cose, di aver volato nello spazio esterno a bordo di astronavi aliene. La Zinsstag gli rispose di non poterlo credere, al che Meier avrebbe tirato fuori delle fotografie ritraenti l’avvicinamento tra l’Apollo e la Soyuz (immagino che ci si riferisca all’incontro del 17 Luglio 1975 nell’ambito del programma test Apollo-Sojuz ASTP); la Zinsstag dice che nella serie di immagini ad un certo punto si vedrebbe anche un cosmonauta russo fotografato di schiena, con tanto di casco spaziale recante la scritta COI. Scrive di essere rimasta molto impressionata da queste foto (tanto da aver provato un brivido) vista la nitidezza delle immagini. Addirittura dice che in una foto la manovra di aggancio sarebbe stata fissata in modo meraviglioso, meglio di quanto visto in TV.
Ora, qualcuno sa per caso se queste fotografie “spaziali” di Meier sono mai state pubblicate? Dove è possibile vederle? Sono mai state analizzate da qualcuno?
Grazie,
Ciao.


Ultima modifica di quisquis il 07/02/2010, 14:23, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 07/02/2010, 14:21 
Cita:
Rubina71 ha scritto:

Vorrei capire perchè continuano a nascondere tutto questo!!! [:0]

Ormai la gente inizia a credere che la realtà è ben diversa da quella che vogliono farci credere!!!


L' imperativo è negare sempre e comunque.



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MessaggioInviato: 07/02/2010, 18:37 
Sottoscrivo ...[8)]



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MessaggioInviato: 07/02/2010, 20:24 
Scusami quisquis, non avevo fatto caso al tuo thread per la fretta...
Ho anch'io qul volume e ricordo bene quel passaggio; ma non so se esistono foto in "giro" di quell'incontro ... E non si sa nemmeno se sono state analizzate (piacerebbe saperlo anche a me!).[;)]



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MessaggioInviato: 07/02/2010, 20:48 
Nessun problema, figurati. Come è noto intorno alla metà degli '70 Meier viveva in condizioni che la gran parte di noi oggi considererebbe al di sotto della soglia povertà: senza elettricità, senza acqua corrente in casa, mandava avanti una fattoria vecchia e sgangherata con un solo braccio. Qui, negli anni dei suoi frenetici presunti contatti, ripose alla meno peggio le varie foto che faceva, stipandole laddove capitava, perfino sotto al materasso. In quegli anni molte foto andarono perse semplicemente per incuria, altre a quanto pare sarebbero state distrutte dalla moglie che nei primi anni di contatto non accettava quella situazione, altre le regalava, altre passarono di mano in mano. Ad un certo punto, tenendo conto del gran numero di persone che affollava la sua casa durante i fine settimana, è anche probabile che molte siano state prese e semplicemente non più restituite; infine non si può escludere che le più interessanti da un punto di vista probatorio siano state fatte sparire di proposito, il che sarebbe stato anche molto facile da fare vista la folla di cui sopra (inversamente è altrettanto facile pensare che sempre dall'esterno siano stati inseriti deliberatamente dei falsi, le occasioni non penso che mancassero).
Queste foto "spaziali" mi sembrano molto interessanti, vista anche la testimonianza della Zinsstag, che tra l'altro stando al libro aveva acquistato ad un prezzo irrisorio una certa quantità di foto di Meier (ma forse non queste). Peccato che la Zinnstag provasse un'istintiva repulsione per quest'uomo (che arrivò a definire "uno stregone") il che forse fu la causa che la spinse a non interessarsi più del caso. Un vero peccato, dato che la maggior parte delle foto di Meier, vere o false che siano, sono comunque molto belle; forse quelle spaziali, oltre ad essere belle, erano anche maggiormente probanti. Se così fosse sarebbe davvero un peccato che non siano più reperibili, sarebbe l'ennesima occasione persa.


Ultima modifica di quisquis il 07/02/2010, 20:52, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 08/02/2010, 11:33 
Riguardo alle foto di modellini può anche darsi che se li sia fatti fare per mostrarli alle gente, non saprei; riguardo le altre foto di cui parli è veramente strano che non si trovino, visto che praticamente le ha tutte; a meno che gli siano state sequestrate!



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MessaggioInviato: 08/02/2010, 20:39 
E l'aggiornamento è questo ...


Ragazzi, vorrei mettervi un po ... in crisi

Leggete cosa ha scritto Starman nel suo thread (appena aperto) e cosa ho risposto io:



"Consideriamo abductions e alieni come metafore di esperienze reali
di cui sappiamo ancora poco...

ammettiamo che tale metafora sia un mimesi storica,culturale che
ripropone,in chiave attuale,la solita attività di quel manipolo di mentecatti
che,a quanto si scrive nei testi antichi e moderni,sono precipitati sulla terra come fulmini neri dopo averne preso una batosta laddove non erano piu' graditi.

a parte il fatto che,almeno dal mio punto di vista,non sono graditi
neppure qui,visto quello che ci fanno e si fanno da chissà quando...
se consideriamo questa cosa nel senso descritto prima,possiamo considerare come una sceneggiata ben congegnata la recita adduttiva.

Vediamo quali ne sarebero i vantaggi:

1)sostituire agli occhi della gente sé stessi con un insieme di
eso-esistenti con problemi vari.

2)cosi facendo,spostare la mira degli umani su un falso bersaglio.

3)continuare ad aggredire le persone in un modo coerente,apparentemente,con la tecnologia,la cultura attuale,il coverup.ecc...

4)in questo modo,i tentacoli loro riuscirebbe ad agganciare un numero
maggiore di persone,gruppi,ambiti culturali,medici,ecc.. di quello che
potrebbero fare oggi,vista la LORO ECLISSI CULTURALE...

5)inoltre,potrebbero anche riuscire a fomentare odio,sospetti,
illazioni,schizoidismi vari nella gente,follia,insomma tutto il marasma
di cui sono capaci e di cui vanno pazzi.

6)cosi facendo,potrebbero anche introdursi indirettamente negli ambienti ufologici,nella ricerca,nel lavoro sulle abduczions,in vari modi
e usandolo in diverse maniere.

7)visto che la metafora aliena sembra tenere e destare curiosità,interesse,attività varie,ecc...loro potrebbero benissimo
perfezionarla,arricchirla di contenuti,di esperienze ,ecc.. in modo
tale da confermare tutti i punti scritti finora.

8)in questo modo,s8osterebbero non solo la mira ma anche...il bersaglio
staccandolo dalla tradizione religiosa e rendendolo per cosi dire laico,
piu' tecnico,perfino ...scientifico,diciamo anche ateistico...eh eh eh
prendendo cosi due piccioni con una fava e meglio...un sacco di merli
con un imbroglio.

9)inoltre,sposterebbero anche le responsabilità e le colpe loro su una metafora,il che é sempre meglio che avercele addosso in prima persona.
Dopo tutto,una metafora...é sempre una metafora e se nasconde un certo territorio sarebbe una metafora davvero utile.

10)in conclusione,come dicono i proverbi:

il lupo perde il pelo ma non il vizio

il serpente cambia pelle ma sempre serpe rimane

ecc...ecc....

Con tutti i dubbi che ho sul comportamento imbecille degli alieni,cosi come emerge dalle abductions,comincio a riconsiderare seriamente questa possibilità: anche >Malanga ha tracciato paralleli interessanti
tra il problema alieno e la tradizione religiosa ,tra alieni e demoni,
lux e lucifero,rettiliani,ringhio e compagnia bella con satana,ecc...

In ogni caso parlare di queste cose é come discutere della struttura e del funzionamento di una fogna,il che non é per niente gradevole.

eh eh eh....muah



Ufologo 555:

Starman! Come facevi a sapere che avevo intenzione anch'io di postare una cosa simile (ma non trovavo il coraggio, di affrontare pubblicamente e su questo Forum...) ?
E' da tempo che avevo pensato ad una cosa del genere!
Cioè: se fosse tutto un inganno? visto che il Maligno può fare di tutto, ingannare, prendere qualsiasi forma e così via....
Anche per questo motivo ho "interrotto" di postare sul mio topic ... Ero ... indeciso; stavo riflettendo. Ho letto molte cose in proposito. Sia a quello che ha sempre confermato il più illustre demonologo Padre Amorth, che nel modo "indifferente" con il quale rispose a tal proposito, la Madonna ai veggenti, a Medjugorie: quando una domanda è futile, rivolge il Suo sguardo altrove!

E' proporio l'intenzione di Belzebù quella di far credere che ... non esiste! Perché non si ha difficoltà ad ammettere gli alieni come razza superiore e non ad Entità spirituali negative?
Penso sia proprio questa ottusità di vedute a limitare molte persone; (cavolo, avevo detto che mi tappavo le ... orecchie...!)
Il fatto è che non escludo una simile ipotesi, in base proprio alla "stupidità" degli avvistamenti (perché Satana è in fin dei conti è limitato...).

Grazie Starman di aver aperto questo post ...
Ma penso che qui finisca (come credo avvenga, se non con argomenti sprezzanti e ... canzonevoli...), ma ognuno ha il dirittto di esprimere giustamente le proprie opinioni; onde evitare questo tipo di argomentazione, nè l'ho postata (infatti) nè penso di partecipare ... E' troppo delicato, per me, il Problema.



Ecco! Abbiamo lanciato questa "bomba"! Ora mi turo le orecchie e ... SCAPPO!


P.S. Comunque, questa teoria, fu discussa in un volume intitolato "UFO: relatà di un fenomeno" (Armenia ed.) di J. Alllen Hynek e Jacque Vallee, del 1979
Questo sarebbe appunto anche un mio pensiero! Folle? Ardito? Insulso? Non so ...


Ultima modifica di Ufologo 555 il 08/02/2010, 21:06, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 09/02/2010, 17:26 
Aereo della Marina incontra un UFO gigante.


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È stato nei primi mesi del 1959, quando ho appreso di questa rapporto nascosto - un incontro sorprendente con un UFO. L’inizio capitò quando lessi un breve messaggio da parte dell'Ammiraglio Delmar S. Fahrney, l'ex responsabile missili della Marina, che conoscevo da anni.

"Capitano James Taylor, USN, Rte., ha un importante avvistamento UFO fatto da un pilota della marina e dal suo equipaggio. Chiamarlo allo Spacetronics, Inc., a Washington, District 7-9.481".

Quella notte, quando il capitano Taylor mi ha dato questo rapporto drammatico della Marina, ho potuto vedere perché non era mai stato rilasciato al pubblico. Più tardi, l'Ammiraglio Fahrney e io ci siamo incontrati presso il Club dell'Esercito-Marina e abbiamo discusso i dettagli. Fahrney sapeva, così come ho fatto io di nascosto, gli altri casi UFO - alcuni dei quali altamente significativi. Ma questo spiccava per importanza.

Era successo nel 1956. In volo di crociera a 19.000 piedi, un R7V-2 Navy datrasporto - un quadrimotore Super Constellation - stava volando verso ovest attraverso l'Oceano Atlantico. La tappa successiva era Gander, Terranova. Destinazione finale, Naval Air Station, Patuxent, nel Maryland.

La notte era chiara, la visibilità illimitata. Sul sedile del pilota più anziano, il Comandante George Benton stava controllando gli strumenti della dim-lit. A trentaquattro anni, Benton aveva un decennio di voli in Marina alle spalle.

Aveva fatto la traversata atlantica più di duecento volte. Tornò in cabina dove due equipaggi extra della Navy air, tornavano a casa dal dovere in terra straniera.

La maggior parte di questi uomini erano addormentati. Tra gli equipaggi di rilievo e regolari di Benton, a bordo del Constellation c’erano quasi 30 piloti aviatori, navigatori e ingegneri di volo.

Come da comando, Benton, finito il suo controllo della cabina di pilotaggio, guardò le stelle. Poi si piegò in avanti, perplesso. Pochi minuti prima, il mare era buio. Ora c'era un grappolo di luci, come un paese, circa venticinque miglia più avanti.

Benton guardò il suo co-pilota, tenente Peter W. Mooney. "Che cosa saranno quelle luci?" Mooney guardò giù, spaventato.

"Sembra una piccola città!"

E’ quello che penso." "Dobbiamo essere molto fuori rotta. Non c'è terra laggiù." "Non può esserci terra". Erdman si precipitò sul tavolo con la mappa. "Quell’ultima luce mostra ..." Si interruppe, fissava le luci a grappolo. "Allora?" disse Benton. "Devono essere le navi", disse Erdman”. "Forse un incontro per qualche operazione speciale".


Dischi Volanti giganti.


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"Non assomigliano a navi", disse Benton. Chiamò l’addetto alla radio John Wiggins. Nessuna. parola dei movimenti insoliti delle navi, riportò Wiggins. E nessun segnale della posizione delle luci. Se fossero state le navi, stavano mantenendo il silenzio radio. Benton disse a Erdman: “Sveglia gli altri equipaggi.”
In pochi istanti, due o tre piloti affollarono la cabina di pilotaggio. Benton disattivò il pilota automatico, virò perché gli uomini nella cabina potessero vedere meglio.

Come l’aereo cominciò a girare intorno, le strane luci si spensero improvvisamente. Poi apparvero diversi anelli colorati i quali cominciarono a diffondersi. Benton ne notò uno, sembrava che la sua dimensione stesse crescendo.

Dietro di lui, qualcuno esclamò. Benton diede un'altra occhiata.
Quell’anello luminoso non era in superficie - era qualcosa che correva verso l’aereo.

"Che diavolo è?" disse Mooney.
"Non so", borbottò Benton. Virò a sua volta il Constellation, per iniziare una salita in piena potenza. Poi vide che era inutile. L'anello luminoso potrebbe prenderli in pochi secondi.

Ora si vedeva il bagliore, veniva dal bordo di un oggetto rotondo di grandi dimensioni. Aveva raggiunto la loro quota, rapidamente prendeva la forma come di un disco gigante.

L’equipaggio del Constellation impallidì, l’oggetto correva verso di loro. “Sta per colpirci!”, disse Erdman. Benton aveva conosciuto la paura normale, ma questo è stato un incubo. Intorpidito, attese il crash.

Improvvisamente il disco gigante si inclinò. La sua velocità si ridusse notevolmente, angolava oltre la porta vicino all’ala. Il comandante respirò. Guardò il viso pallido di Mooney, e vide le espressioni stordite degli altri.

Guardando fuori dal finestrino del portellone, egli cautamente cominciò ad incassare. Si fermò, come vide il disco.

Aveva oscillato intorno, stava disegnando affiancato, volava li a circa un centinaio di metri. Per un attimo aveva una visione chiara del mostro.

La sua mole era sorprendente, il suo diametro era tre a quattro volte l’ala del Constellation. Almeno una trentina di piedi di spessore dal centro, era come un gigantesco piatto rovesciato sopra l'altro.

Visto a questa distanza, il bagliore lungo il bordo era confuso e irregolare.
Poteva trattarsi di un effetto elettrico, una serie di tubi di scarico di jet o luci che si aprivano a cerchio, Benton non poteva dirlo. Ma la luce era abbastanza forte per mostrare la superficie curva del disco, dava una acuta impressione di metallo riflettente.

Se Benton non aveva visto alcun segno di vita, aveva la sensazione che venivano osservati. Combattendo un impulso di allontanarsi, aveva tenuto una linea retta. Gradualmente, la strana macchina accelerava.

Inclinando la sua forma massiccia verso l'alto, accelerò rapidamente e si perse con le stelle.

Il Comandante Benton, raggiunto il suo microfono, chiamò l’Aeroporto di Gander e si identificava. "Vedi altro traffico qui fuori?" chiedeva alla torre."Abbiamo avuto qualche cosa in merito alla portata vicino a te", dissero da Gander "Ma non ci hanno risposto”.

"L’abbiamo visto" disse Benton cupo. "Non era un aereo". Fece alla torre un breve rapporto, e ricevuti a Gander messaggi della telescrivente, sono stati portati alla US Air Defense Command, ufficio del Comandante, Eastern Sea Frontier, il direttore dell’Intelligence dell’Air Force e l'Air Technical Intelligence Center.

Quando il Constellation sbarcò a Gander, funzionari dei servizi segreti dell’Air Force incontrarono gli uomini trasportati. Fin dall'inizio, era chiaro avessero accettato l'avvistamento di un disco gigante come un fatto.

Per due ore, Benton e gli altri sono stati attentamente interrogati [ragguagliati], separatamente e congiuntamente: Quanto si è avvicinato l’oggetto? Qual era la sua dimensione ... stimato rateo di salita ... avete notato eventuali interferenze elettriche ... che è successo agli altri anelli luminosi?

Dalle risposte alle decine di domande, era emersa l'opinione della maggioranza. Il disco volante era grande tra i 350 ei 400 piedi di diametro, e apparentemente metallico. Nessuna interferenza notata con i motori, strumenti non osservati e radio non operativa durante questo breve periodo.

Tempo per il disco gigante a salire all'altitudine del trasporto, tra cinque e otto secondi, la velocità indicata tra 1.400 e 2.200 nodi, il disco partì e accelerò sopra questa velocità.

Non tutti gli uomini nella cabina aveva visto gli anelli luminosi. Di coloro che li avevano visti, la maggior parte sono stati a guardare l’enorme disco e non vedevano gli anelli "scomparire". Se anche loro, dove volavano i dischi, erano in un incontro come qualcuno ha suggerito, apparentemente sfrecciavano al largo, mentre un altro faceva la verifica sul Constellation.

A un certo punto, un Capitano dell’Intelligence chiese a Benton se aveva visto qualche forma di vita all'interno del disco.


Controllo intelligente

“No, ma era controllato intelligentemente, questo è certo”. Benton lo guardò attentamente.”Quella dimensione, sarebbe difficilmente per essere telecomandatata, non è vero?” “Non lo so” rispose l'uomo dell’Air Force.

Né avrebbe raccontato ciò che il radar dell’Aeroporto di Gander aveva mostrato la velocità del disco e le manovre.
"Che cosa c'è dietro tutto questo?" domandò Mooney. "Fino ad ora, ho creduto all'Air Force. Lei dice alla gente che i dischi volanti non esistono…"

"Mi dispiace, non posso rispondere a queste domande", disse il capitano. "Perché no? Dopo una paura così, abbiamo il diritto di sapere cosa sta succedendo." L'ufficiale dell’Intelligence scosse la testa. "Non posso rispondere a queste domande", ripeté.

Il più rapidamente possibile, i rapporti dell’Intelligence con tutti i dettagli venivano mostrati ai quattro comandanti della Difesa già notificati, con un messaggio aggiuntivo per il direttore dell’Intelligence Navale.

Dopo che il Constellation raggiunse Patuxent, gli equipaggi aerei furono intervistati [debriefed] ancora una volta, per ordine della Marina. Ogni uomo ha fatto una relazione scritta, con la sua opinione su ciò che aveva visto.

Cinque giorni dopo, il Comandante Benton ricevette una telefonata da uno scienziato di un’alta agenzia governativa. “Vorrei informarla che avete un close-up di avvistamento UFO. Mi piacerebbe incontrarli”. Benton controllò, e trovò l'uomo che era stato rimosso dalla Marina. Il giorno dopo, apparve lo scienziato, mostrò le sue credenziali, ascoltò attentamente la relazione di Benton. Poi aprì un caso di spedizione e ne tirò fuori alcune fotografie.

"Era come uno di questi?" "Al terzo quadro, Benton lo fermò. "Era questo!" Guardò nettamente lo scienziato.
"Qualcuno deve conoscere le risposte, se ha le fotografie delle cose".

L'altro uomo prese le immagini. " "Mi dispiace, Comandante.". Chiuse il suo caso e andò via.

Nel momento in cui io (Donald Keyhoe), ebbi appreso del caso, avevo prestato servizio come direttore della commissione per le indagini nazionali Fenomeni Aerei per due anni.

fonte: Flying Saucer Review, Volume 49/2, Summer 2004, pp. 21-23
Dai documenti NICAP, dal Maggiore Donald E. Keyhoe


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http://www.ufocasebook.com/navy1956.html

(dall'utente cagliari79)



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Traduzione a cura di http://ufoplanet.ufoforum.it


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1959 un pilota fotografa una formazione UFO

"Voglio raccontare questa storia relazionatami nel 2008 da un mio ex datore di lavoro che desidera rimanere anonimo. E' un imprenditore di Loveland in Colorado di 80 anni, è un veterano della Seconda Guerra Mondiale che cambattè nella Battaglia delle Ardenne, ed è la persona meno probabile da cui ti aspetteresti di sentir raccontare una bufala.

Un giorno affrontando con lui l'argomento UFO, lui mi raccontò la sua storia e dalla sua scrivania tirò fuori una foto di alcuni UFO in formazione che aveva visto. Ho esaminato la foto ed ho notato che fu scattata davvero su carta Kodak originale, ovviamente un po' invecchiata, ma ancora in ottime condizioni. Con il suo permesso l'ho digitalizzata in alta risoluzione.

Egli ricorda che stava volando a ovest con amico vicino alle Idaho Falls (cascate), poco a ovest dello Yellowstone Park nella primavera del 1959, ma non ricordava il mese esatto.

Il suo aereo lo chiamava simpaticamente "Moonie", si sa che tipo sono gli appassionati aviatori, e presumo che si trattava dello stesso aereo che stava pilotando. Era circa mezzogiorno, forse tra mezzogiorno e l'una.

Volava a circa 120 Miglia orarie a circa 10.000 piedi, quando ad un certo punto un suo amico gli fece notare una formazione di oggetti sotto di loro che stava attraversando un lago non identificato. Dopo aver visto gli oggetti per pochi istanti, si resero conto che questi oggetti erano troppo grossi per essere uccelli, essendo visibili ad alta quota.

Prese la sua macchina fotografica e scattò due immagini, incluse nella relazione, in altre foto scattate pare non vi sia traccia degli oggetti.

Poco dopo, gli oggetti si diressero verso l'alto e raggiunsero la loro altitudine in una manciata di secondi, girarono attorno all'aereo per due volte per poi spararsi a distanza fino a quando furono persi di vista il tutto in pochi secondi.

Il testimone mi ha detto che parevano essere dischi in argento senza scritte/segni o altri dettagli, e la loro velocità stimata era di 800-900 Miglia orarie. Il loro percorso di volo proseguì senza ulteriori incidenti per poi atterrare a destinazione.

Ha raccontato questa cosa a poche persone (penso), ma la storia per un certo periodo fu dibattuta aspramente da altri piloti.

Tuttavia, in una riunione di piloti locali qualche tempo dopo, il presidente del club che era rispettato dal suo gruppo disse che il testimone disse esattamente quello che aveva notato senza ombra di dubbio.

Era il 1959, e la parola di un uomo aveva più peso rispetto ad oggi e così le critiche si fermarono. Egli non aveva mai visto una cosa simile e girò che gli eventi che accaddero davvero.

Penso che questa foto sia importante, in quanto è una delle poche foto (o sola) in cui si vede una formazione di UFO visti dall'alto. Gli oggetti sono visibili nella foto grande appena sotto a destra.

La zona blu a destra è il piantone del parabrezza, e l'arco sulla sinistra è il riflesso del sole sul vetro. La seconda foto è un primo piano degli oggetti."

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Fonte: http://www.ufocasebook.com/2010/idaho1959.html - http://ufoplanet.ufoforum.it/headlines/ ... LO_ID=8468



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Grazie Digdug, sempre gentile! [:D]



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MIB: Uomini In Nero


Hollywood, anno 1997
Il famoso film Mib (Men in black) interpretato da Will Smith e Tommy Lee Jones ha rilanciato il mito dei Mib in America e nel mondo risvegliando i racconti sui misteriosi uomini in nero!
In questo film di tipo ironico e divertente una coppia d’uomini vestiti completamente di nero si presenta sui luoghi degli avvistamenti d’alieni ed Ufo e dopo aver interrogato i testimoni cancella loro la memoria con un particolare dispositivo.
La trama di un film? Certamente, ma un fondo di verità è presente.
In America questi fantomatici Uomini vestiti di nero fanno parte del folklore ufologico.
Negli anni cinquanta miriadi di testimoni di fatti di natura extraterrestre, per esempio avvistamenti ufo, sarebbero stati avvicinati da Uomini vestiti di nero, i MIB.
Sarebbe stato loro intimato il silenzio da parte di queste figure, prove sarebbero state sequestrate anche a studiosi e ricercatori nel campo ufologico, anch’essi sarebbero stati intimati al silenzio e minacciati.
I Mib quindi sarebbero figure reali una vera propria associazione statunitense che agisce con l’intento di impedire la divulgazione delle informazioni di tipo ufologico al popolo statunitense da parte dei testimoni.
L’abbigliamento dei Mib è composto di un vestito completamente nero e un cappello anch’esso nero.
Un’unica foto conosciuta è stata scattata da un ufologo Timothy Green Beckley sempre negli Stati Uniti e ritrae un Mib in appostamento vicino ad un’abitazione.
George Adamski, famoso contattista, ha fatto riferimento a questo gruppo, detto del silenzio che lavora per tacitare tutte le informazioni di natura ufologica.
La storia dei Mib ebbe inizio nell’aprile del 1952 quando Albert K. Bender, appassionato di paranormale e ufologia, impiegato del Connecticut, creò un’associazione denominata IFSB (International Flying Saucer Bureau) che raggiunse in pochissimo tempo i 1500 iscritti.
Bender decise di divulgare testimonianze riguardanti gli ufo anche se in maniera eccentrica per l’epoca, con pretese eccessive, come ad esempio la possibilità di comunicare telepaticamente con gli alieni invitandoli ad atterrare amichevolmente sulla Terra.
A metà settembre del 1953 lo stesso Bender ricevette una visita inaspettata da parte di tre uomini vestiti di nero, l’uomo dedusse facenti parte del governo degli Stati Uniti, mentre invece, scoprì in seguito, si recarono da lui per rivelargli il mistero degli Ufo e per intimargli di non svelarlo a nessuno e di chiudere immediatamente la sua associazione.
Bender stette male alcuni giorni, dopo la misteriosa visita, ma non rivelò molto riguardo all’esperienza, disse solo che gli uomini erano completamente vestiti di nero…
Una successiva visita, anche se amichevole da parte di questi personaggi fece decidere a Bender di sciogliere definitivamente la società IFSB.
Con il passare degli anni molti appassionati di dischi volanti e alieni smisero di occuparsi dell’argomento in seguito ad avvisi e minacce da parte di questi uomini vestiti di nero.
Dopo vari anni, nel 1962, Bender in seguito alle pressioni di un amico, Gray Barker, editore ed anch’egli appassionato d’ufologia, scrisse un racconto riguardante la sua esperienza del settembre del 1953, ed insieme a Barker resero pubblico l’avvenimento in un libro: Flying Saucers and the Three Men (I dischi volanti e i tre uomini) accolto con molta perplessità e scetticismo dal pubblico.
Nel libro Bender raccontava che i tre uomini in realtà erano alieni, d’aspetto spaventoso, venuti sulla terra per recuperare e raffinare l’acqua di mare necessaria alla loro sopravvivenza sul loro pianeta chiamato Kazik, poiché essa conteneva una sostanza indispensabile per la vita degli alieni.
Questi esseri avrebbero condotto Bender nella loro base segreta al polo sud e lo avrebbero dotato di un dispositivo per controllarlo fino all’ultimazione della loro missione, conclusasi nel 1960, liberandolo dal vincolo del controllo.
Questo libro è inedito in Italia, un peccato giacché Bender descrive in maniera chiara e precisa i casi d’Abduction (rapimenti) da lui vissuti, descrive esperienze di OBE (viaggi fuori del corpo), narra di sensazioni di gelo, di presenza di luci, tutti aspetti sconosciuti al popolo, negli anni cinquanta, ma conosciuti recentemente dopo aver interrogato persone che avrebbero vissuto questo tipo d’esperienze sotto ipnosi.
Grazie a Bender e Barker nacquero i Man in Black.
Aumentarono le testimonianze di numerosi episodi in cui uomini vestiti di nero e talvolta militari, minacciarono ed interrogarono testimoni d’avvistamenti intimando loro il silenzio.
A metà degli anni sessanta i MIB cambiarono aspetto, erano descritti in modo diverso come facenti parte della stessa tipologia aliena con poteri paranormali e comportamenti inquietanti.
I Mib comparirebbero all’improvviso, sempre uomini, raramente donne, a volte in 2 individui ma piu’ spesso in 3, nei luoghi degli avvistamenti ufo oppure sui luoghi di lavoro dei testimoni.
Si presentano vestiti con abiti scuri o lindi e privi di spiegazzature o con i vestiti sporchi e rovinati con un modo di camminare anormale e dimostrando un interessamento per le autovetture di grossa cilindrata e scure di colore come le Cadillac.
A volte indosserebbero abiti che andranno di moda anni dopo, avrebbero l’abitudine di recuperare souvenir privi di valore, tipo riviste o biro, dalle abitazioni delle persone che sono andati a visitare.
I tratti del viso orientaleggianti e una parlata monotona e lenta li caratterizzano, il colore della pelle è o scura o di un bianco pallidissimo con occhi a mandorla.
Un particolare curioso spesso notato dai testimoni sono le scarpe con una suola di gomma molto spessa. Testimonianze da parte d’ufologi riguardo ad incontri ravvicinati con Mib sono veramente poche e non possono essere considerate prove attendibili riguardo all’esistenza di questi uomini in nero.
Le uniche esistenti risalgono negli anni 50/60 e non sono attendibili, poiché screditate in passato, anche gli ufologi stessi hanno sfruttato il mito dei Mib per minacciare testimoni intimando di non raccontare le loro esperienze vissute.
Secondo gli americani i Mib ci sono ed esistono!
Nel marzo 1967 il Dipartimento dell’US Air Force inviò una lettera in cui si chiedeva di comunicare tempestivamente d’eventuali persone che si fossero spacciate per agenti militari nei riguardi di testimoni d’eventi di natura ufologica.
Gli ufologi sostennero che questi personaggi in realtà fossero Ufficiali dell’Aeronautica oppure dipendenti federali. Secondo William Moore, scrittore e ufologo i Mib farebbero parte dell’Air Force Special Activities Center (AFSAC) che svolge la funzione di raccogliere informazioni da fonti umane per completare le informazioni di tipo elettronico e cartaceo, l’unità è stata coinvolta anche in indagini su Ufo.
Moore ha anche suggerito l’idea che il gruppo abbia utilizzato l’idea degli uomini in nero per raccogliere informazioni di natura extraterrestre. John Keel, scrittore e studioso del fenomeno dell’uomo falena, scrisse il libro “The Mothman Prophecies”, da cui e’ stato tratto un film, fu colui che attribuì il nome MIB a questi misteriosi personaggi di cui ha raccolto numerose testimonianze.
Egli attribuisce ai Mib e ad altri fenomeni ufologici, una spiegazione non di tipo extraterrestre ma di tipo parafisica: essi provengono da un’altra dimensione che coesiste con la nostra da sempre. Peter Rojcewicz studioso americano di folklore ufologico avrebbe invece rilevato analogie tra i Mib e il Diavolo, poiché i Mib possederebbero una natura burlona come la figura del Trickster (“l’Ingannatore”, “il Burlone”).

http://www.cosenascoste.com/ufoalieni/mib-uomini-in-nero-cn118.html



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